Inchiesta di Report sul passito di Pantelleria. Su "Gambero Rosso" dura replica anche dei piccoli vignaiuoli

La questione riguardante l'appassimento delle uve zibibbo al centro del dibattitto innescato dalla trasmissione di Rai3

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Febbraio 2025 08:28
Inchiesta di Report sul passito di Pantelleria. Su

Sta sollevando molte polemiche accendendo anche un forte dibattito fra gli esperti del settore vitivinicolo in provincia di Trapani, e non solo, il servizio sul rinomato passito di Pantelleria andato in onda nella recente puntata di "Report", nota trasmissione di inchiesta su Rai3, ed intitolato "I furbetti del Passito" attraverso il quale sono stati sollevati dei dubbi sul metodo di produzione del prestigioso vino dolce dell’isola. L'inchiesta di Report si è occupata in particolare del tradizionale metodo di essiccazione delle uve utilizzato per produrre l'eccellente "Ben Ryè", uno dei passiti migliori al mondo; secondo quanto emerso nel servizio di Report l’uso delle coperture per l’appassimento dell’uva violerebbe il disciplinare della DOC Pantelleria, che prevede un “appassimento al sole”. Il servizio di Report -come dicevamo- ha sollevato forti polemiche, e non sono neanche mancate le dispute politiche, talvolta strumentali.

Interessante in questo contesto appare la forte presa di posizione, in difesa del metodo utilizzato da Donnafugata, anche da parte dei piccoli vignaiuoli che secondo Report sarebbero danneggiati dal metodo di produzione utilizzato dalla storica azienda siciliana. Sul sito online della nota associazione "Gambero Rosso" vengono riportati proprio alcuni loro punti di vista e spiegate alcune cose non emerse. Ecco ad esempio un passo dell'articolo pubblicato ieri da Carlotta Sanviti dal titolo "Report? È grazie alle serre che si fa passito in sicurezza, niente di diabolico".

La dura replica dei vignaioli di Pantelleria:   

"...La questione sollevata dalla trasmissione riguarda proprio la differenza tra i “metodi tradizionali”, con le uve stese sui graticci all’aria aperta e protette solo in caso di necessità, e il sistema usato da Donnafugata per l’appassimento di zibibbo del suo Ben Rye, che prevede l’impiego di "serre" ventilate (accusate anche di aumentare la temperatura durante il processo di appassimento). Il disciplinare prevede che «l'appassimento al sole» possa avvenire anche «proteggendo le uve da eventuali intemperie», dicitura che Report ha più volte definito come fuorviante.

Ma anche su questo punto, il vignaiolo della piccola azienda a conduzione familiare sostiene: «Non è mica facile lasciare le uve così al sole, se arriva un acquazzone noi perdiamo tutto il lavoro di un anno. Grazie alle serre si fa passito in sicurezza...". Per leggere l'intero articolo Clicca qui

Francesco Mezzapelle

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