Mazara, Cgil:” Serve rivoluzione per animare il centro storico”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Maggio 2016 10:25
Mazara, Cgil:” Serve rivoluzione per animare il centro storico”

A volte ci capita di leggere una serie di notizie che sembrano completamente slegate tra di loro e non ci accorgiamo che l’una può servire a spiegare l’altra e viceversa.

Per esempio, alcuni giorni fa, è stata riproposta su un social network una notizia, di due anni fa, che riguardava una situazione di grave degrado del Vicolo del Pensiero Bambino che sarebbe stato, secondo, la denuncia presentata da alcuni residenti, sistematicamente occupato, soprattutto nelle ore notturne, da gruppi di ragazzi che vi organizzavano “veri rave-party a base di alcool e, probabilmente, droga.

I segni della presenza notturna erano evidenti anche nello spettacolo che si presentava ogni mattina agli stessi residenti: bottiglie ovunque, carta, rifiuti e persino atti vandalici alle porte delle abitazioni, senza parlare delle grida e degli schiamazzi”.

Il vicolo, con un'inaugurazione avvenuta nell'aprile 2011, è stato ribattezzato, "Vicolo del Pensiero Bambino", poiché vi sono riportati su circa 60 mattonelle in ceramica “pensieri ed emozioni di bambini delle scuole cittadine, pensieri semplici ma di grande impatto emozionale”.

L'area, ubicata tra le vie Santa Maria La Nuova, dell'Arco e mons. La Cava, dopo anni continua, nonostante le numerose segnalazioni, ad essere soggetta al degrado ambientale e sociale.

A seguire, abbiamo rilevato una notizia di più ampia portata e significato: “Dalla Regione fondi ai privati per ristrutturare edifici nel centro storico”. I finanziamenti, circa 2 milioni e mezzo di euro, sono destinati a coprire gli interessi dei mutui per gli interventi.

Si può chiedere un mutuo fino a 300.000 euro, e la Regione pagherà gli interessi. Per le cifre superiori, sarà il richiedente a pagare gli interessi sulla differenza. Non entriamo nel merito delle modalità e dei requisiti necessari per ottenere il finanziamento.

Il fatto che vogliamo mettere in evidenza, semmai, è che già in altri momenti e in altre circostanze risorse disponibili destinate al recupero di immobili privati nel centro storico sono state scarsamente utilizzate o addirittura per nulla utilizzate, a cominciare dai finanziamenti previsti dalle leggi sul terremoto del 1981. Ovviamente, in questa nota trascuriamo, non perché non siano importanti, gli investimenti effettuati dalle varie amministrazioni per restaurare gli immobili di proprietà comunale.

Perché questo scarso interesse dei privati a realizzare investimenti su immobili di loro proprietà, anche in presenza di condizioni vantaggiose e con finanziamenti a tasso zero?

Le risposte che sono state date dagli amministratori appaiano poco convincenti.

Forse la risposta potrebbe essere che nessuno è cosi pazzo da investire centinaia di migliaia di euro, che dovrà restituire, per la restaurazione di un immobile, all’interno di un contesto, come quello del centro storico dove, nonostante una massiccia operazione di “maquillage”, permangono condizioni di degrado ambientale e sociale e dove appare chiaro, dalla denuncia degli abitanti di Vicolo del Pensiero Bambino, vengono sospesi, in molte ore della giornata, i diritti e la sicurezza dei cittadini.

Il Centro Storico mazarese continua a non avere vita, né anima: questa è la verità!A poco servono, anche se consideriamo encomiabile l’impegno di tanti volontari, le sporadiche manifestazioni, concentrate in alcune giornate e in alcune stagioni, per attirare i cittadini nel centro storico. Spente le luci e di echi delle sagre, tutto ritorna come prima: senza vita!

Il recupero del centro storico passa necessariamente attraverso un nuovo insediamento delle cosiddette attività umane. Il centro storico deve diventare il centro della socialità, dell’operosità e della fattività dei cittadini. Non si può avere un recupero che non sia accompagnato dall’insediamento di attività commerciali, artigianali, turistiche, che esaltino il folklore e la storia della nostra comunità. Non ci può essere recupero del centro storico senza le voci, il chiacchiericcio degli uomini e delle donne, senza le grida festose dei bambini.

Il centro storico ha bisogno di vita quotidiana, di forme sociali di riappropriazione del territorio e degli ambienti. Ha bisogna di sicurezza e di tutela, contro ogni forma di degrado e di vandalismo.

Per raggiungere questi obiettivi bisogna superare l’approccio autoreferenziale e parziale di questa classe dirigente, spesso caratterizzata da una visione miope e di scarso respiro.

Occorre, invece, costruire sinergie tra istituzione, forze economiche e sociali, che a cominciare dalla progettazione sull’uso dei nuovi fondi strutturali europei, sviluppino una strategia di interventi collegati e integrati, al fine di dare risposte adeguate e durature ai bisogni dei cittadini della nostra città.

Il segretario CGILVito Gancitano

12/05/2016

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