Caso Denise, il muro del silenzio comincia a scricchiolare…

L’ispezione disposta dalla Procura, l’appello: “chi sa parli!” ed il “rispetto” nelle prime indagini nel 2004

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Maggio 2021 09:54
Caso Denise, il muro del silenzio comincia a scricchiolare…

Non ci sarebbero tracce della piccola Denise Pipitone nella palazzina di via Pirandello a Mazara del Vallo. Lo si apprende attraverso l’agenzia Adnkronos. L’ispezione è stata disposta dal procuratore capo della Procura di Marsala che ha recentemente riaperto le indagini sulla scomparsa della piccola; nei giorni scorsi è stata ascoltata l’ex pm Maria Angioni, titolare delle prime indagini sulla scomparsa della bimba e adesso in servizio a Sassari. Non avrebbe dato esito però la lunga ispezione eseguita ieri pomeriggio nell'edificio (oggi disabitato. I proprietari risiedono in Svizzera) che ospitò fino a pochi anni fa Anna Corona, la madre di Jessica Pulizzi (indagata per sequestro di minore e assolta da tutte le accuse con sentenza definitiva della Cassazione del 2017), la sorellastra della bimba scomparsa il primo settembre del 2004.

Carabinieri del Sis, con il supporto dei vigili del fuoco, sono stati al lavoro fino alle 20.15 nella palazzina, cercando anche con le carte del catasto alla mano, eventuali tracce di lavori di muratura fatti negli ultimi anni. Controlli anche nel garage e in una botola (della quale si era parlato qualche giorno) dove vi è un pozzo (ispezionato grazie all’intervento e del nucleo speleo alpino fluviale) profondo 10 metri e dove c'era un metro e mezzo di acqua svuotata con l’ausilio di pompe idrovore.

Come si è appreso l'esito è stato negativo. Era stata una segnalazione, non anonima, a indicare agli investigatori alcune notizie ritenute “molto interessanti”. “Ognuna delle case che sono state costruite in questa zona sono dotate di un pozzo, perché quando abbiamo costruito le abitazioni la zona non era servita dalle rete idrica di acqua potabile”, ha dichiarato un’anziana signora che vive di fronte all’edificio dove abitava Anna Corona.

Conoscevo la donna, perché per 20 anni ha abitato qui, ma mai ci siamo scambiate confidenze”. Intorno alle 20 i carabinieri sono andati via, senza portare via nulla. L’immobile non è stato sottoposto a sequestro, nessun sigillo al termine della lunga ispezione. “Non cerchiamo nessun corpo”, hanno ripetuto gli inquirenti dopo che, nel primo pomeriggio di ieri quando si era diffusa la notizia di un’attività di ricerca di resti umani.

È solo un’ispezione dei luoghi – hanno spiegato fonti della Procura - finalizzata a capire se, nella casa, siano stati fatti dei lavori”.

“Il garage e lo scantinato di quella palazzina all'epoca furono ispezionati. Non ricordo niente sul dettaglio di un pozzo”. A dirlo all'Adnkronos è sempre Maria Angioni parlando delle ricerche nella casa di via Pirandello. Di recente la Angioni aveva detto che all'epoca si imbattè in un contesto ambientale molto difficile: “Abbiamo avuto grossi problemi - aveva detto - Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile”.

Ieri sera Chi l’ha visto” è tornato a occuparsi del caso e lo ha fatto tenendo un filo diretto con Mazara del Vallo, dove si stava svolgendo una manifestazione intitolata “Verità per Denise” alla quale presenti Piera Maggio e Piero Pulizzi, il sindaco di Mazara Salvatore Quinci, il vescovo della Diocesi Domenico Mogavero e l’avv. Giacomo Frazzitta legale della familiari della piccola Denise; nel corso della manifestazione è stato lanciato un forte appello a coloro che sanno qualcosa ma che ancora restano in silenzio.

In merito all’ispezione condotta nell’ex casa di Anna Corona, Piera Maggio ha così risposto: “è giusto che si facciano dei lavori, però mi aspettavo un po’ di delicatezza nei miei confronti, mi ha devastato sapere dai giornali che si cercava un corpo”. Nel corso del collegamento, è emerso –attraverso anche le parole dell’ex pm Angioni- che in quella fase delle primissime indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sarebbe stato utilizzato “troppo rispetto” nei confronti della famiglia di Anna Corona da parte degli investigatori.

Casa mia –ha detto Piera Maggio- fu rivoltata invece come un calzino. Una cosa è certa –ha ribadito – chi ha preso Denise non è venuto da fuori Città”. Altra cosa certa –aggiungiamo noi: sul caso di Denise Pipitone, dopo 17 anni di mistero sulla scomparsa, il muro del silenzio comincia a scricchiolare, abbiamo l’impressione che nelle prossime ore ci potrebbero altre novità che potrebbero aprire un’importante breccia verso la verità fino ad oggi nascosta.

Francesco Mezzapelle         

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