Riceviamo e pubblichiamo una riflessione della psicologa Alba Di Giorgi, presidente dell'Associazione "Demetra" di Mazara del Vallo, in merito alla violenza di genere. Ecco quanto scrive:
"I dati drammatici relativi alla violenza di genere ci pongono di fronte ad una valutazione di inevitabile inefficienza dell’apparato di repressione. Come agenti e sentinelle contro la violenza, siamo chiamati a comprendere e capire quali siano le falle del sistema, dove si annidi in misura preponderante il pericolo, quali siano le fonti di maggiore rischio ed avviare una seria analisi allo scopo di modulare meglio e in maniera più efficace gli interventi. Nonostante una buona legislazione, abbiamo il numero dei femminicidi che non accenna a calare. Da qui le richieste sociali e politiche per l’accelerazione di un provvedimento che arriva proprio nei giorni in cui sono accadute delle cose, gli ultimi femminicidi e violenze che hanno colpito l’opinione pubblica e sconvolto tutti noi. Così come affermato dalla ministra Roccella, non bastano le misure che passano dal codice penale e dai tribunali, ma serve un lavoro anche e soprattutto culturale. Le vittime di violenza in modo assolutamente volontario possono aiutare attraverso il racconto delle conseguenze a favore di una consapevolezza crescente che va da tutti alimentata. Il Ministro della Giustizia chiederà al Parlamento la procedura di urgenza per l’approvazione di un apposito disegno di legge il cui testo verrà distribuito anche nelle scuole. Nel nuovo disegno di legge è stata inserita una nuova casistica la cosiddetta flagranza differita che viene commessa quando si scopre un reato per mezzo di riprese video o fotografie e si procede con l’arresto del colpevole senza superare le 36 ore dal momento in cui si è verificato il delitto. E poi…..resta il dolore di ciascuno di noi per Caivano e non solo, quartiere nato nel 1980 per dare una abitazione agli sfollati del terremoto di Napoli che stavano da tempo nei contaneirs. Una brutta storia di violenza da parte del branco ai danni di due bambine; la riflessione è che in quel quartiere l’infanzia sia negata come in tutti i quartieri ghetto. Alla domanda perché certa gioventù non ha scrupoli e agisce d’istinto tenta di dare una risposta il professore Barnaro dell’università di Catanzaro: egli sostiene che i giovani sono sempre uno specchio degli adulti dal punto di vista sociale e culturale.
Vi è da tempo una mancanza di punti di riferimento negli adulti per esempio sul tema della sessualità perché è anche per loro un tabù non solo per i giovani che si imbattono in argomenti resi spigolosi dagli adulti. Purtroppo, prima di concludere, una orribile notizia, che per noi tutti è un pugno nello stomaco, ci scaraventa nello sconforto più totale, compromette la fiducia di quanti lavorano nell’azione di prevenzione: la barbara uccisione di Marisa, Marisa Leo la nostra dolce conterranea strappata all’affetto dei suoi cari e soprattutto all’amore della sua figlioletta. Le vicende degli ultimi giorni interpellano ciascuno di noi che si chiede: dove abbiamo sbagliato? E possiamo riparare gli errori commessi? Si, solo riparare perché sanare queste ferite sarà un’impresa ardua ma Demetra, abituata a gestire con fermezza gli ostacoli…, ci prova"