“Una punta di Sal”. Da Roma a Mazara tutti insieme appassionatamente…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Febbraio 2021 09:40
“Una punta di Sal”. Da Roma a Mazara tutti insieme appassionatamente…

Trovato il “perimetro”. La politica italiana, quando si tratta si essere immaginifici, primeggia. Inventa periodicamente termini nuovi, che s’impongono con la potenza di un uragano improvviso. L’ultima è “perimetro”. La crisi, o più precisamente l’ultima possibilità di uscirne senza precipitare in un abisso, ruota intorno al “perimetro”. Non a caso lo citano tutti, in pubblico e in privato. Il “perimetro” vuole dentro tutti i partiti, almeno quelli che sono voluti entrare nel Governo Draghi, dalla Lega al Pd a Forza Italia,  non è entrato soltanto il partito della Meloni, Fratelli D’Italia, e qualche altro gruppetto di oltranzisti.

Come di­reb­be Am­le­to: “è più giu­sto es­se­re tutti d’ac­cordo an­che ri­nunzian­do a qual­co­sa, od op­por­si ri­nun­cian­do poi pro­ba­bil­men­te a tut­to? Essere o non essere?”. E’ evi­den­te che il pro­gram­ma del neo primo ministro Mario Dra­ghi più che la pa­na­cea come al­cu­ni spe­ra­no, al­tri te­mo­no, non po­trà es­se­re una bac­chet­ta ma­gi­ca, ma ben­sì un si­ste­ma di azio­ni ed in­ter­ven­ti che an­dran­no ad inci­de­re su ciò che non fun­zio­na nel pae­se e sul qua­le a pa­ro­le tut­ti sono d’ac­cor­do sal­vo poi a di­vi­der­si un at­ti­mo dopo sul­le so­lu­zio­ni.

Quello che si teme. Perché questo “tut­ti in­sie­me ap­pas­sio­nata­men­te” (è il titolo di una nota commedia musicale del 1965 di Robert Wise, vedi foto copertina) è le­ci­to che fa nascere qual­che dub­bio, traspa­re da os­ser­va­zio­ni si­bil­li­ne, da at­teg­gia­men­ti bi­zan­ti­ni che oc­chieg­gia­no qua e là, da qual­che ri­ser­va men­ta­le di de­ri­va­zio­ne ideo­lo­gi­ca sia a de­stra che a si­ni­stra. Sareb­be tut­ta­via op­por­tu­no che  con­di­vi­den­do al­me­no la gran par­te del­le pro­po­ste, si la­vo­ras­se su que­ste per su­pe­ra­re l’im­pas­se at­tua­le e by­pas­sa­re temporali o tempeste del passato.

Un pro­gram­ma chia­ro, al­lo­ra, scel­te con­se­guen­ti, con­di­vi­sio­ne am­pia del­le azio­ni ne­ces­sa­rie da at­tua­re e poi far si ché l’o­pe­ra del go­ver­no di­spie­ghi i suoi ef­fet­ti sen­za in­tral­ci ad ogni piè so­spin­to. Il tem­po del­le di­vi­sio­ni tor­ne­rà e sicuramente sarà po­si­ti­vo per la de­mo­cra­zia perché oggi è la de­mo­cra­zia che è in dif­fi­col­tà, che sof­fre per i trop­pi nodi ir­ri­sol­ti, per le trop­pe chiu­su­re, i trop­pi in­tral­ci frap­po­sti nel tem­po.

A Mazara, il sindaco Salvatore Quinci, già aveva la sua maggioranza che però ha voluto allargare anche ad uno o due partiti che non ha rappresentanti in Consiglio comunale, cioè  Forza Italia, e nominando assessore un ex consigliere comunale cha sarebbe invece vicino alla Lega. Come nel Governo, quindi, tutti insieme per tentare di risolvere i problemi della città che non sono soltanto quelli quotidiani (l’acqua, le buche nelle strade, le caditoie che assorbono poco, etc .) ma bensì delle strutture e dei servizi che annaspano o addirittura sono assenti provocando crisi nell’edilizia, nel commercio, nell’artigianato.

Nel Governo “tut­ti in­sie­me ap­pas­sio­na­ta­men­te” per il bene di tut­ti noi sa­reb­be ac­cet­ta­bi­le, a Mazara “tutti insieme”, considerato che la maggioranza per governare il sindaco l’aveva, insospettisce questo allargamento a qualche partito e alcuni ritengono che si guarda già  alle prossime elezioni regionali per le quali sarebbero pronti almeno 4 candidati: l’assessore Toni Scilla, il consigliere Pietro Marino per VIA, il presidente del Consiglio comunale Vito Gancitano e per il Pd il dottore Giuseppe Palermo ma potrebbero spuntare anche candidati per “Diventerà Bellissima”, Lega, M5S e non mancherà la solita sorpresa.

Diversa la situazione dei partiti che sostengono il governo Draghi perchè sa­li­re sul tre­no per oscuri disegni, almeno inizialmente  non conviene a nessuno. Tut­ti per­ce­pi­sco­no che un fal­li­men­to del Governo non do­vreb­be es­se­re in agen­da pena la sta­bi­li­tà stes­sa del­le isti­tu­zio­ni de­mo­cra­ti­che e che dun­que tut­ti, sen­za esclu­sio­ne, i rap­pre­sen­tan­ti del­la po­li­ti­ca sono chia­ma­ti a de­ci­de­re, ac­cet­ta­re ed at­tua­re quel­lo che sca­tu­ri­rà dal­la sin­te­si del pre­si­den­te in­ca­ri­ca­to che ha trovato la qua­dra ed ha sciolto la ri­ser­va.  L’e­co­no­mia del pae­se è allo stre­mo, la coe­sio­ne so­cia­le scric­chio­la, par­ti­co­la­ri­smi e par­ti­gia­ne­rie sem­bra­no l’e­sat­ta rap­pre­sen­ta­zio­ne dei ka­mi­ka­ze.

Solo che alla fine del­la fie­ra è l’I­ta­lia e il suo po­po­lo che ne po­treb­be­ro fare e pa­ga­re i con­ti. Attenzione però: do­vrem­mo quindi as­si­ste­re ad un una­ni­me con­sen­so a Dra­ghi, acri­ti­co, sen­za con­vin­zio­ne, per pura op­por­tu­ni­tà o pau­ra op­pu­re al di­se­gno di un pro­gram­ma sul qua­le tut­te le par­ti in cau­sa pos­sa­no tro­va­re la loro par­te di ri­spo­sta? In que­sto mo­men­to quasi tut­ti i par­ti­ti e le par­ti so­cia­li, ma­ni­fe­sta­no to­ta­le con­di­vi­sio­ne del­le idee stra­te­gi­che in­di­ca­te da Dra­ghi, ma cosa ac­ca­drà do­ma­ni, quan­do dal­la rap­pre­sen­ta­zio­ne che il pre­mier avrà chia­ra si dovrà discendere nel concreto? Si ri­chie­de rea­li­smo, ca­pa­ci­tà di ac­cet­ta­zio­ne e di rap­pre­sen­tan­za vera de­gli in­te­res­si na­zio­na­li e lo­ca­li, non la con­sue­ta sa­gra dei prov­ve­di­men­ti om­ni­bus, dei mil­le­pro­ro­ghe che di pro­ro­ga han­no so­prat­tut­to quel­lo di stor­tu­re e pri­vi­le­gi pic­co­li e gran­di in con­tra­sto con il bene ge­ne­ra­le e gli in­te­res­si del pae­se.

Non sarà un pro­gram­ma sem­pli­ce, lie­ve ma che possa  as­si­cu­ra­re a ogni ita­lia­no l’ac­ces­so pre­sen­te e fu­tu­ro alle op­por­tu­ni­tà di la­vo­ro, mante­ni­men­to, di­gni­tà! Si dia inizio allora alla Terza Repubblica! Salvatore Giacalone  

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