“Un po’ di scuola". GUERRA SENZA FINE

Abitudine o indifferenza?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Aprile 2022 10:08
“Un po’ di scuola

La scorsa settimana, in una classe, una ragazzina mi chiede: “Prof, ma la guerra è finita?”

Naturalmente le rispondo con dovizia di informazioni, le spiego, con un linguaggio adatto all’età, che la guerra non è finita, che qualche giorno prima, in tv, si parlava del massacro di Bucha, che da giorni si parla della distruzione di Mariupol. Aggiungo che ancora tantissime persone sono costrette a lasciare le loro case per tentare una via di salvezza.

Più tardi, tornata a casa, ho iniziato a riflettere su una cosa assurda e terribile che si sta verificando: l’abitudine, ci stiamo abituando al dolore, alla morte, alla GUERRA.

E’ vero tutti noi non possiamo vivere pensando sempre e solo al male, dopo la pandemia ci ha pensato la guerra a tenerci ancora sospesi sull’orlo di un precipizio, ma il pensiero che ci si possa abituare ad ascoltare notizie di sofferenza e di morte di tanti innocenti, mi fa molto male.

Liliana Segre racconta che è sopravvissuta al campo di concentramento usando l’indifferenza, nel senso che si estraniava dalla dura e crudele realtà in cui lei era una vittima, una ragazzina impaurita e spaventata in un mondo di pazzi dispotici e in un campo di concentramento dal quale i più uscivano dal camino del forno crematorio. Sempre la Segre, oggi invece, lamenta un’indifferenza diversa, intesa come assuefazione all’orrore.

Noi non siamo le vittime di una guerra combattuta in un paese vicino e, proprio per questo, non possiamo essere indifferenti, non possiamo non vedere, non dobbiamo dimenticare.

Io non so, come e quando tutto l’orrore che si sta verificando in Ucraina finirà, ma so per certo che alla fine di questa guerra resterà tantissimo dolore, una grande distruzione, tanti bimbi orfani e un paese distrutto.

Ha detto il Santo Padre nel giorno di Pasqua: “Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente.”

PACE, PACE, PACE………

Maria Teresa Carmicio

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