E' aperta a Milano, fino al 5 giugno, la mostra 'Tiziano, l'immagine della donna nella Venezia del Cinquecento', un'esposizione imperdibile di un centinaio di ritratti e dipinti dei più grandi pittori del tempo, da Tiziano a Lorenzo Lotto, da Giorgione a Palma il Vecchio, dal Tintoretto al Veronese. Vi si rivive la società, gli interessi, le arti e la condizione femminile del Rinascimento, in una città come Venezia dove proprio nel XVI secolo una larga presenza di borghesi fece fiorire la committenza di ritratti e promosse un taglio del tutto innovativo della figura femminile dell'epoca. Di fatto donne colte, ricche, ma anche cortigiane, letterate e muse ispiratrici avranno un ruolo sempre più fondamentale nella cultura, nell'arte e nella letteratura, venendo raffigurate in una grande varietà di accezioni.
Una bellissima 'Madonna col bambino' di Tiziano Vecellio (1488-1576) accoglie i visitatori all'ingresso lasciando il campo a donne più discinte e sensuali come la contesa 'Giovane donna con cappello piumato' di Tiziano che l'Hermitage di Mosca ha recentemente richiesto indietro a causa della guerra ucraino-russa ma che resterà fino a giugno.
Nelle sale di Palazzo Reale è possibile ammirare anche diverse opere di pittori italiani come la famosa 'Susanna e i vecchioni ' di Jacopo Tintoretto, l'enigmatico volto di 'Laura' del Giorgione (che da solo vale tutta la mostra) o il 'Ratto di Europa ' di Veronese.
Camminando per le sale è possibile ammirare come Tiziano e i suoi contemporanei guardino alla donna, alla sua bellezza, eleganza e sensualità e del ruolo tutto particolare che la loro rappresentazione acquistò nella Venezia del Cinquecento. Solo nella Repubblica Veneta, infatti, unica in tutta Europa, le donne potevano gestire la propria dote e, alla morte del marito, in autonomia decidere del lascito e dell'eredità ai figli.
Potrà apparire strano, ma solo in quel secolo le donne entreranno in numero significativo nelle arti e nella letteratura, grazie a genitori illuminati e a famiglie nobili e cittadine, pur potendosi cimentare in campo artistico solo chi era nubile, quasi a suggello di una vocazione esclusiva.
All'interno della mostra molti sono i ritratti di cortigiane, nobili ed erudite, nonché di muse e personaggi mitologici con una selezione nutrita di opere di Tiziano, Lotto, Veronese: la loro raffinata pittura tonale e l'efficacia realistica senza precedenti, farà assumere alla pittura veneta una fama internazionale.
La figura femminile, ritratta singolarmente o in coppia, è incarnazione di bellezza e sensualità, che ben esplica il nuovo ruolo della donna cinquecentesca e, al contempo, ben illustra l'apoteosi della sapienza ritrattistica della Serenissima. Nel '500 pur essendo i matrimoni quasi sempre combinati era considerato sconveniente il ritratto femminile da inviare al promesso sposo. Per questo Tiziano non dipinse ritratti di principeschi della Repubblica Veneta, ma è possibile ammirarne due sublimi: uno di Isabella d'Este, marchesa di Mantova, l'altro di sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino. Madre e figlia sembrano scambiarsi l'età e si resta affascinati dai colori delle vesti e degli sfondi attualissimi, primeggiando la prima per aver lanciato la moda dei capelli raccolti dentro una cuffia preziosa.
In un tempo in cui 'la guerra, come un dramma romantico, esige una messa in scena spettacolare' (Bernanos), la vera pace, forse, è contemplare in silenzio la Bellezza.
di Rossella VIACONZI
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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