Trombe d'aria, turbini, tornado. Vengono chiamati in molti modi, ma sono sempre più o meno ascrivibili allo stesso fenomeno meteorologico (a scale diverse). Si tratta di colonne d’aria vorticose dal diametro molto variabile (da pochi metri a qualche centinaio) che si muovono ruotando su se stesse, percorrono brevi o lunghe distanze e danneggiano più o meno gravemente tutto ciò che incontrano. Ma per quali ragioni si formano? Dove? E c'è qualche differenza tra i vari termini?
La prima cosa da dire è che non si sa ancora con estrema certezza perché si inneschi il processo di formazione delle trombe d'aria e questo ovviamente fa sì che sia molto difficile prevederne l'eventuale nascita. Esiste però un mix di condizioni meteorologiche tale per cui è più probabile che una tromba d'aria possa verificarsi.
Di solito il fenomeno di formazione di una tromba d'aria è associato anzitutto alla presenza di un forte temporale; inoltre, se in sequenza troviamo aria calda e umida fuori stagione a livello del suolo, aria fredda a media quota e forti correnti a getto più in alto, possiamo pure cominciare a raccogliere scommesse rispetto alla nascita o meno di una tromba d'aria. Queste condizioni, d'altra parte, sono maggiormente frequenti sia in certi periodi dell'anno sia in certe aree del mondo.
Per quanto riguarda il dove si originano e i luoghi maggiormente colpiti, possiamo assegnare sicuramente il gradino più alto del podio agli Stati Uniti dove si verifica la maggior parte di questi eventi distruttivi. Per ciò che concerne i periodi dell'anno, invece, il fenomeno capita con grande frequenza in primavera e nella tarda estate (quando è massimo il contrasto tra masse d'aria di diverse caratteristiche alle medie latitudini) e, ancor più in particolare, a metà pomeriggio (nel momento, cioè, di massimo riscaldamento).
Allora mi chiedo perché ieri in Sicilia si sono formati una decina di questi fenomeni? visto che gli Stati Uniti sono all’incirca a 10.000 chilometri da noi, che non siamo ne in primavera ne in estate e che molti di questi fenomeni sono iniziati in tarda mattinata, come quello che si è formata in mare di fronte a Marinella di Selinunte, gettando nel panico centinaia di persone. Il tornado o più probabilmente la tromba marina o tromba d’acqua che si è mossa dal mare di Menfi fino a Mazara è passata dalla frazione di Triscina dove ha fatto ingenti danni alle villette del borgo marinaro, e subito dopo una violenta grandinata con chicchi di grandine del diametro di 4 centimetri si è abbattuta nella zona.
Una tromba d'acqua, lo dice il nome stesso, nasce e si sviluppa più o meno allo stesso modo di una tromba d'aria, ma in mezzo al mare, all'oceano o perfino in un lago. In questo caso il processo di formazione è più chiaro e semplice: se la superficie del mare ha una temperatura elevata (di norma superiore a 25 °C) e in cielo è presente un cosiddetto "cumulo contesto", una nube dall'aspetto gonfio e dallo spiccato sviluppo verticale, si possono generare contemporaneamente delle correnti ascensionali di aria calda dal mare e delle correnti discendenti di aria fredda dalla perturbazione. Queste si intrecciano dando vita a dei moti vorticosi (in particolare quando il mare è calmo).
La tromba marina che si genera, a forma di imbuto, presenta, come nel caso della sua sorella terrestre, una pressione molto bassa all'interno rispetto all'esterno e questo provoca l'aspirazione dell'acqua superficiale verso l'alto che finisce per ruotare fino a una velocità di 100 km/h (spesso trascinando con sé malcapitati pesci o altri animali marini). Le trombe d'acqua, rispetto a quelle d'aria, hanno un diametro mediamente inferiore e si esauriscono prima (non appena la cella di bassa pressione che le alimenta si esaurisce oppure nel momento in cui raggiungono un'area in cui stanno avvenendo delle precipitazioni), ma contemporaneamente è più facile che se ne sviluppino più di una contemporaneamente.
Accade raramente, infine, che le trombe marine riescano ad arrivare sulla terraferma e a proseguire lì il loro corso (come nel caso della frazione di Triscina).
Un’altra domanda che mi pongo è la seguente: il riscaldamento globale sta peggiorando la gravità e aumentando la frequenza delle trombe d’aria o d’acqua? Ebbene, purtroppo la risposta è affermativa. L'aumento della temperatura terrestre e quindi la maggiore energia termica presente in atmosfera sembrano incidere molto sull'episodicità e la gravità di simili fenomeni e negli ultimi anni il numero di perturbazioni metereologiche violente e di trombe d'aria associate sta così crescendo in tutto il mondo. Le trombe d'aria, inoltre, si verificano sempre più spesso anche al di fuori dei periodi di tempo e delle aree geografiche dove sono più frequenti.
Infatti rispetto ai tornado statunitensi, le trombe d'aria che si verificano in Italia sono decisamente meno potenti e frequenti. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici, le cose stanno peggiorando, è brutto dirlo, ma è altrettanto doveroso: se il riscaldamento globale procederà come sta facendo, dovremo abituarci all'aumento dei fenomeni meteorologici estremi, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
di Francesco SCIACCHITANO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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