Ultime della sera: “Salute e Sviluppo Sostenibile”

Superare visione parcellare tra salute ed ambiente

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Maggio 2022 20:03
Ultime della sera: “Salute e Sviluppo Sostenibile”

Salute umana, benessere sociale e protezione dell’ambiente sono aspetti strettamente interconnessi; ignorare questa complessità significa ritardare la soluzione dei problemi legati al fenomeno dell’antropizzazione e a tutto quanto ha determinato in termini di ferite inferte in senso lato al nostro Pianeta. Sta crescendo l’interesse per un approccio olistico che integri differenti saperi e buone pratiche multidisciplinari. La collaborazione tra il settore ambientale e quello sanitario è cruciale ai fini della elaborazione di un approccio strategico. Sinergia, armonizzazione delle competenze, prevenzione integrata: queste sono le parole d’ordine per collegare il benessere personale a quello dell’intera società. Il coinvolgimento del cittadino consumatore e attore di processi sociali e stili di vita è fondamentale per perseguire questa svolta epocale.

Tra gli indicatori ambientali, l’aspetto più rilevante è l’aumento notevolissimo di temperatura del suolo che si è determinato rispetto a un periodo di riferimento (l’intervallo 1850-1900); soprattutto dopo il 1960 la curva della temperatura ha avuto una ripida impennata; l’aumento di temperatura medio ha superato 1.1° (rapporto ICCP 2021). Rispetto alle precedenti ere geologiche l’aumento non è stato limitato ad alcune aree geografiche ma esteso a tutto il globo terrestre e si è sviluppato in pochi decenni che sono un nulla rispetto alle ere geologiche; dagli anni ’60 in poi l’automazione industriale ha consentito di velocizzare e aumentare notevolmente la produzione, conseguentemente è aumentata massivamente l’immissione in atmosfera di gas serra; la CO2 rappresenta per abbondanza il gas più significativo, la sua concentrazione ha raggiunto 417,9 ppm mentre nel 1850 era di 285 ppm.

Il riscaldamento ha determinato uno scioglimento dei ghiacci continentali e quindi un innalzamento dei mari: dal 1901 a oggi l’incremento medio stimato del livello dei mari è stato di 21 cm; intere isole del Pacifico, il Bangladesh etc. rischiano di essere sommersi. Peraltro la deforestazione e in genere l’uso sconsiderato delle risorse naturali ha causato una notevole contrazione della biodiversità; si stima che le specie terrestri siano diminuite del 39%, quelle di acqua dolce del 76%, le specie marine del 39% (Ricapitolando l’ambiente ISPRA 92/2020).

Per l’attivazione di molti processi di cambiamento rivestono un ruolo importante le energie rinnovabili che per mettono di sfruttare fonti naturali evitando l’immissione in atmosfera di gas serra. Particolare riguardo va dato alle energie rinnovabili per la produzione elettrica. Il primo gradino è ancora occupato dall’idroelettrico con il (42%) seguito dal fotovoltaico (20%), dalle bioenergie (17%), dall’eolico (16%); un ruolo minore è ricoperto dal geotermico (5%). Si stima che nel prossimo decennio ci sarà un notevole balzo in avanti dell’eolico dislocato principalmente nelle grandi isole e nella parte bassa della dorsale appenninica (Puglia, Basilicata, Campania).

Si stima che nel 2030 il 90% dell’energia elettrica sarà prodotta da rinnovabili e nel 2050 si raggiungerà il 100% anche a motivo dei notevoli avanzamenti tecnologici in corso p.e. l’efficienza dei pannelli fotovoltaici è passata dal 7% a quasi il 50%. [https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/energie-rinnovabili/italia]. Altri indicatori di salute e benessere organizzativo sono citati nel rapporto BES 2021 dell’ISTAT, nel primo capitolo.

Esaminiamo quelli che ci sembrano più significativi. Rispetto al periodo riferimento 2015-2019 il Tasso di mortalità è aumentato di quasi 10 punti percentuali e di ben 12.9 punti percentuali al Sud . E’ chiaro che questo aumento è in gran parte legato al Covid e mentre nel primo anno è stato colpito soprattutto il Nord nel secondo anno l’effetto si è manifestato omogeneamente su tutto il territorio nazionale. L’aspettativa di vita alla nascita è passata dagli 83,2 anni del 2019 a 82,1 del 2020, a 82,4 del 2021 .

La speranza di vita è 80.1 per gli uomini e 84.8 per le donne, ma il dato di estremo interesse è che il 70% dell’aumento di mortalità riguarda gli over 80 e un altro 27% la fascia di età 65-79 ; il Covid ha colpito duramente soggetti affetti da patologie croniche concomitanti, si può parlare di una sindemia ossia dell’associazione Covid – Patologie croniche. Inoltre il Covid ha interessato in maniera rilevante lo status psicologico degli adolescenti: l’indice di benessere mentale cala di 4.6 punti percentuali nelle ragazze e di 2.4 punti nei ragazzi.

E’ ovvio che la gestione post-Covid dovrà porre particolare attenzione alla fascia di età over 65 e all’età adolescenziale; gli effetti di lunga durata della pandemia sono ancora da rilevare e conoscere in maniera esaustiva. E’ importante valutare anche il benessere organizzativo che non ha indicatori universalmente riconosciuti, ciononostante è espressione della qualità relazionale e di autostima delle persone soprattutto in famiglia e nel lavoro. La conciliazione famiglia-lavoro riveste nella strategia dei policy makers un’importanza centrale; nell’ambito del Rapporto BES l’indice più confacente è il Benessere Soggettivo; solo il 44.5% della popolazione esprime un voto tra 8 e 10 sulla soddisfazione della propria vita e solo il 28.9% delle persone dichiarano di essere fiduciosi in un miglioramento nei prossimi 5 anni.

Salute e contaminanti ambientali: necessità di superare una visione parcellare dei rapporti tra salute e ambiente

In Italia esiste una lunga tradizione per la valutazione degli effetti di fattori di pressione ambientale sulla salute sia da parte del Sistema Sanitario Nazionale sia da parte del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale. I dati dei sistemi informativi sanitari permettono il monitoraggio degli effetti sulla salute dell’esposizione a diverse fonti di inquinanti. Si pone in maniera impellente il problema di coordinare le competenze e le istituzioni coinvolte in questa opera di studio e profilassi. Inoltre esiste certamente la necessità di andare al di là di un approccio solamente sanzionatorio o di elaborazione di correttivi tecnologici; è necessario invece incidere sulle cause profonde dell’inquinamento ambientale agendo sulle modalità di produzione, sviluppo e consumo.

di Cinzia ROSSI

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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