Ultime della sera: “Parla Londra”

Ovvero come la Radio influenzò l’andamento della Guerra

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Novembre 2021 19:00
Ultime della sera: “Parla Londra”

punto punto punto linea

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Chiudete gli occhi ed immaginate una musica collegata ad essi e ditemi se non vi sembra di sentire l’incipit della Quinta di Beethoven… ecco iniziavano così le trasmissioni speciali di Radio Londra trasmesse dal 1938 al 1945.

Nell’alfabeto Morse quei tre punti e la linea stanno ad indicare la lettera V… Victory come una sorta di premonizione.

Poi la voce del Col. Harold Stevens: “ Parla Londra – “Trasmettiamo alcuni messaggi speciali” ed incomprensibili aggiungo io – La mucca non dà latte – Giacomone bacia Maometto – Le scarpe mi stanno strette – e via dicendo.

Le trasmissioni speciali iniziarono verso la fine del 1938 e cessarono nel 1945 anche se Radio Londra cessò di trasmettere nel nostro paese nel 1981.

Più il conflitto si intensificava e più aumentava la durata dei comunicati incomprensibili, fino ad arrivare ad oltre le quattro ore con grande disappunto della nostra EIAR fino a diventare una vera e propria spina nel fianco del regime. Chi possedeva un apparecchio radio era tenuto sotto controllo e se scoperto ad ascoltare Radio Londra finiva in galera.

Ma la voce del Col. Stevens non fu l’unica a Radio Londra. Ci fu anche quella di John Marus che commentava l’operato nazi fascista. Anche il Nobel per la Letteratura Thomas Mann faceva sentire la sua voce inviando dalla California i suoi messaggi che poi messaggi non erano. Si trattava di commenti contro il Nazismo e contro il suo popolo ritenuto da lui complice. “Forse” il suo Doctor Faustus subì in un certo senso l’influenza dell’operato di tutto il popolo tedesco sotto Hitler.

A volte cerco di immaginarmi le facce degli addetti alla decodifica di quei messaggi che vi assicuro erano davvero del tutto strampalati: “La gallina ha fatto l’uovo, il pappagallo è rosso… la riuscita di un’operazione dipendeva solo ed esclusivamente dalla frase completamente sconclusionata. Nessun appiglio o minima associazione di idee con quanto accadeva per lo spionaggio del regime. I messaggi speciali venivano consegnati alla BBC direttamente da Ufficiali poco prima di essere trasmessi.

Radio Londra trasmetteva in tutta Europa con lo stesso criterio. Celebri i suoi messaggi rivolti alla resistenza francese.

Il più importante fu quello che annunciò alla Resistenza francese le operazioni del D-Day con i primi sei versi di una celebre poesia di Paul Verlaine. Concerto d’Autunno:

I lunghi singulti

dei violini

d’autunno

mi lacerano il cuore

d'un languore

monotono.

In questi sei versi c’è tutto…l’avviso, il quando e cosa fare prima e durante lo sbarco.

Interessati e non si piazzavano la sera tardi davanti l’apparecchio ad ascoltare facendo attenzione a non farsi scoprire. Poi andavano a riferire al contatto loro affidato. Per lo più si tratta di anziani forse inadatti alle operazioni militari ma ugualmente utili.

Ma era la musica che aiutava infondendo speranza. I fiati dell’Orchestra di Glenn Miller erano capaci di farti saltare dalla sedia al suono di “In the Mood” che divenne poi una specie di inno alla fine della guerra…ma lui non lo seppe mai…disperso con il suo aereo nella Manica il 15 Dicembre del ’44 abbattuto forse da fuoco amico. Si sognava poi con “Moonlight Serenade”…Pupi Avati docet.

di Corrado SANSONE

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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