Ultime della sera: “Istruzione”

“Pro bono publico”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Marzo 2022 18:30
Ultime della sera: “Istruzione”

A Mazara , abitare nei pressi di una scuola media o elementare complica di gran lunga la vita. Al termine delle lezioni assistiamo a scene di stoltezza collettiva. Macchine abbandonate selvaggiamente attorno alla scuola, genitori piazzati a chiacchierare in attesa del suono della campanella, altri genitori in doppia fila all'interno della propria vettura, nervosamente concentrati ad incrociare lo sguardo dei propri figli. I malcapitati che si trovano a dover transitare nei pressi, possono solo rassegnarsi ed aspettare che defluisca la congestione; anche perché, probabilmente per un alto livello di ipoglicemia in attesa del pranzo, si respira una certa aria di aggressività.

Con l’esperienza maturata nelle varie scuole della città come insegnante "perdente posto", vi garantisco che la scena è uguale in centro, in via Salemi, via Olanda e Via Gualtiero. Una giornata di pioggia poi, getta nel panico tanti genitori. Le macchine intasano ogni accesso all’ingresso della zona ed i poveri residenti possono disperare di tornare a casa se i loro orari coincidono con l'uscita da scuola; un vero sequestro di persona per chi lavora negli spazi limitrofi.

A questo punto mi interrogo circa la portata del sentimento dei nostri genitori, che incuranti del meteo, fra chiacchiere e pozzanghere ci facevano andare scuola a piedi con i libri legati da una cinghia.

La mia intensa vita professionale mi ha permesso di conoscere tanti ragazzi e, pur svolgendo da sempre la stessa funzione, il mio lavoro non è mai stato monotono e ripetitivo. Le dinamiche relazionali con gli alunni e le strategie messe in atto con i colleghi sono ogni anno diverse.

L’evolversi delle normative e l’avvicendarsi dei Ministri costringono gli insegnanti a modificare gli strumenti di lavoro, ad aggiornarsi incessantemente per acquisire sudate competenze sulla gestione dei conflitti e informatiche, apprendere tecniche di lavoro cooperativo, di classe capovolta, di debating, gamification, didattica plurilingue, per citarne alcune. Ciononostante, continua ad essere dipinta una scuola, una pubblica istruzione che non riesce a stare al passo con i tempi. Probabilmente sarà la “velocità” della vita a non andare di pari passo con la “velocità” delle istituzioni.

Da un osservatorio privilegiato ho avuto modo di assistere all’evolversi della funzione genitoriale: ex alunni che sono diventati genitori, giovani coppie che affrontano con maturità il loro ruolo ma, anche genitori che trascorrono più tempo dei figli sui social. Di certo, non riesco a comprendere alcuni atteggiamenti come la totale delega agli insegnanti, responsabili del successo scolastico dei figli, o di contro, l’ingerenza continua nel delicato lavoro dei docenti in classe. Da lì, il passo dai suggerimenti alle denunce è davvero breve. Spesso, ad un insegnante che ha tirato fuori il meglio da un figlio, viene attribuita la capacità di rappresentare una minaccia alla integrità psichica del figlio minore.

Posso affermare che quando si crea un rapporto di fiducia tra docenti e genitori l’alunno riesce ad ottenere il massimo dal suo percorso; mi sento davvero di dire:“Ognuno faccia la sua parte!”

di Angela ASARO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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