Ultime della sera: “Il valzer dell’ipocrisia da traditori a traditi”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Febbraio 2021 18:43
Ultime della sera: “Il valzer dell’ipocrisia da traditori a traditi”

di Antonio CARCERANO So perfettamente che questo articolo che evidenzia l’ipocrisia della politica e dei politici Italiani disturberà molte false coscienze. Ma si sa, il coraggio di chiamare le cose per nome oggi è merce rara. Meglio è dire ed anche più facile fare ricadere la colpa su gli altri, piuttosto che ammettere responsabilità e colpe. È chiaro ormai a tutti che siamo in guerra da un anno. Il nemico da sconfiggere è il COVID. Una guerra planetaria senza quartieri, una guerra che ogni giorno miete vittime senza guardare in faccia nessuno.

Una guerra che ci ha coinvolto tutti e paralizzati. Nella lotta per contrastare questa guerra, in Italia brancoliamo ed arranchiamo, ma quello che trovo intollerante è che ad oggi ancora non abbiamo una campagna vaccinale adeguata, efficiente e sufficiente per sconfiggere il Virus. Tantomeno uomini al comando, capaci, affidabili e scevri da condizionamenti di parte per contrastare e sconfiggere la pandemia. Noi fortunati superstiti viviamo disorientati, impauriti, esausti ormai dal troppo tempo trascorso sotto l’assedio di morte, stremati al limite dell’umana capacità di sopportazione.

Con una economia al presente in coma profondo, siamo per certi versi tutti dei morti a cuore battente. Ma la politica, quella del tatticismo e delle poltrone da difendere  si preoccupa invece solo di cercare accordi e vie d'uscita, per restare saldamente inchiodata al proprio potere. La politica dell’ipocrisia si arrampica sugli specchi pur di non rinunciare a ciò che solo veramente gli preme e interessa: l’ultima trance possibile di lauti stipendi e prebende, sapendo come sanno, che la gran parte di loro mai più tornerà ad ricoprire cariche istituzionali.

Lo spettacolo deve continuare ad ogni costo pur di restare aggrappati all’albero della cuccagna. Poco importa se tutti quanti sono finiti dentro le rispettive e speculari trappole. Il valzer deve per forza continuare e rende sempre più triste ed amaro il sopravvivere in questa italietta sopraffatta dal cancro inveterato della politica, che ha metastatizzato ormai ogni settore, ogni ganglio. Spettatori di questo show, assistiamo alla fine forse dell’ennesimo psicodramma nazional-politico.

Nella poliedrica circense realtà del mondo politico e del parlamento Italiano, le regole della sincerità, della schiettezza e dell’onestà sono sovrastate da falsità, ambiguità, finzioni, doppiezze, simulazioni, menzogne e inganni che da guitti di partito esercitano nel gioco delle parti. A questo ‘ballo’ immancabilmente tutti presenti !!! Nonostante che dallo scranno più alto dello stato sia tuonato un accorato appello: “serve una maggiore responsabilità e maggiore coinvolgimento delle forze politiche”.

Il valzer dell’ipocrisia, purtroppo continua indefesso sempre sulle stesse note. La musica è sempre uguale e non cambia, per una manciata di voti tutti pronti a mettere in scena il festival delle bugie. I telegiornali straripano di discorsi che invocano da più parti la necessità di maggiore responsabilità nei confronti della nazione, ma ahimè fanno solo da cassa di risonanza al grande valzer politico dell’ipocrisia. A questo copione aderiscono prontamente quasi tutti i protagonisti della politica, attivi nella sfera della cosa pubblica a difesa del proprio avamposto.

Sfruttano da consumati attori, le potenzialità della parola per muoversi convenientemente sulla scena del teatrino politico, adattando la propria maschera alle aspettative degli elettori. Così, ascoltiamo da parte di ognuno di loro parole piegate all'opportunità del momento e di partito. Come sempre riforme epocali annunciate a parole, salvo poi essere annacquate o vanificate nei fatti. Forme teatrali ascrivibili ad un copione già visto e rivisto dal “linguaggio pulcinellesco”.

Un geniale dialogo tra attori sordi, tutti impegnati ad eseguire un balletto di dichiarazioni finte, dialoghi in codice, che non corrispondono a quanto in realtà vorrebbero davvero dirsi. I procedimenti comici, l’equivoco verbale, l’antifrasi e l’insulto, assolvono a una duplice funzione; quella di strumenti di dissimulazione da una parte e quella di vettori di pseudo integrazione socio-culturale dall’altra. Il punto di domanda è:  Perché continuare a ricorrere sempre “in ora mortis” ai cosiddetti “padri della patria”, animati da nobili ideali che poi tanto nobili non si sono dimostrati e non dire piuttosto, che in maggior numero sono complici, ladri e truffatori, arruffapopolo e voltagabbana? Perché continuare a riempirci la la bocca dicendo che la nostra Costituzione è “la più bella del mondo” quando in realtà è ormai ridotta ad un ferro vecchio che impedisce di raggiungere quello di cui la nazione ha veramente bisogno per stare al passo coi tempi e di cui si blatera inutilmente da decenni? Perché non riusciamo proprio a diventare semplicemente un Paese normale e civile? Perché il nostro Paese non è ancora diventato una nazione? La risposta pare scontata, semplicemente perché, ad un secolo e mezzo dell’unificazione, più presunta che reale, e dopo aver fatto l’Italia non siamo riusciti ancora a fare gli italiani.

Questo è Il vero problema su cui si incaglia ogni volta il bel paese che permette ciclicamente l’ingerenza di questi squallidi enunciatori di democrazia dalle pose di monarca. Questo valzer di raggiri su scala globale, ancora una volta messo in scena ha inevitabilmente scardinato l'ordine etico della politica. Dando un'immagine di una classe politica, sia su scala nazionale e locale, che alla Ciampolillo ostenta disinteresse per le regole ed è un pessimo esempio per i cittadini. Impossibile non pensare in questi frangenti al Marchese del Grillo e alla celebre battuta “io so io e voi non siete un ca…” ma che sintetizza tutta l’ipocrisia di una classe politica e parlamentare.

Una  pessima prassi questa, che passa sulla testa dei cittadini e che il paese reale deve subire. Essa rivela quello che è: l’esemplificazione del fallimento, concreto degli inganni ideologici e dei vessilli propagandistici di leader, partiti e partitini di maggioranza e di opposizione. Nei partiti e partitini Italiani divenuti ormai personali, padronali, del capo o del guru, tutto è ammesso e quindi il ceto dirigente del paese risponde direttamente al capo, al padrone, al guru o al proprietario del partito stesso.

E così i politici pur di sopravvivere a se stessi, si trovano costretti ad inventare qualunque trovata furbesca, per salvare la faccia ma soprattutto salvaguardare le poltrone, il potere. Assistiamo all’ennesima replica di maschere interscambiabili, dove l'adulatore finge di favorire la persona lusingata. È prassi consolidata ormai che la stabilità politica in Italia dipenda esclusivamente da forme di inganni che come conseguenza nascondono, disinformano, inventano. Con tanti cari saluti, come è ovvio e scontato, alla meritocrazia, al radicamento territoriale, alla competenza politica o di settore.

In questo mondo di gregariato è perfettamente inutile stracciarsi le vesti quando avvengono queste degenerazioni. Con forza va detto quanto tutti, nessuno escluso, siano incontentabili rivelando con i loro atti di essere degli squallidi meschini approfittatori. Continuano alzando il tiro a chi la spara più grossa e indefessi a giocare sulla pelle e la salute degli italiani con tracotanza senza limiti. È intollerabile e non si può più ascoltare la nenia di una parte politica o dell’altra che con presupponenza pontifica che i loro voti profumino mentre quelli degli altri puzzino.

Le scelte politiche, certo si possono contrastare in una corretta dialettica politica, ma di certo non a costo di vite umane come accade oggi sotto i nostri occhi. In politica però più delle parole parlano i numeri, ma anche in questo caso in Italia tutti vincono e nessuno è mai bocciato dagli elettori. Sarebbe stato certamente più utile e meno ipocrita da parte di tutti mostrare coraggio, forza e determinazione, una volta tanto. Ma purtroppo noi siamo un paese che ha i governanti e i parlamentari che si merita.

Noi singolarmente siamo gli artefici e responsabili perché abbiamo contribuito con il nostro personale voto a comporre questo disastro. Noi i complici. Punto. E il peggio è che ancora a distanza di due mesi il grande Valzer dell’ipocrisia va avanti e replica ogni giorno ed ancora non è finito. Ora silenzio. Arriva Super Marius. Tocca a lui togliere le castagne dal fuoco.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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