Ultime della sera: “Effetto Flynn capovolto, come cambia la nostra intelligenza”

Un fenomeno preoccupante forse effetto di un modello scolastico inefficace

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Marzo 2022 18:30
Ultime della sera: “Effetto Flynn capovolto, come cambia la nostra intelligenza”

"L'Italia ha tutte le apparenze di un paese civile. Ma la civiltà di un paese non si misura dalle apparenze, dal numero di automobili che corrono o dal lusso delle donne. Ma noi dobbiamo piuttosto chiederci: a che livello sono le scuole, le Università, le biblioteche. Qual è in Italia la fortuna del libro? A che livello è la cultura media della sua borghesia? Quante persone così dette colte del vostro ambiente voi conoscete che siano capaci di riconoscere lo stile di una chiesa, che abbiano letto Leopardi, Goethe...?".

Così, nel 1926, il filosofo Piero Martinetti, celebre per il suo orgoglioso rifiuto di prestare giuramento al regime fascista, apostrofava il suo uditorio. Successivamente, a poco meno di un secolo di distanza, il vulcanico musicologo napoletano Paolo Isotta, figura dalla personalità sideralmente differente dal severo pensatore canavese, esprimeva un concetto analogo, "stiamo andando verso una specie di inabissamento culturale. A cominciare dalla rovina della scuola... Lei prenda un trentenne medio di oggi: non ha il minimo senso della storia, ossia non sa cosa sia accaduto 20-30 anni fa...

I miei amici che insegnano giurisprudenza mi dicono che gli studenti di oggi non sono capaci non solo di comprendere il linguaggio del Codice... ma anche di svolgere il più semplice ragionamento per iscritto".

Queste due illustri osservazioni possono trovare un'empirica conferma presso chiunque abbia una minima dimestichezza con giovani e giovanissimi. La povertà di linguaggio testimonia inequivocabilmente la leggerezza e l'inconsistenza del loro bagaglio culturale. Le ultime disastrose riforme scolastiche hanno colpevolmente ridotto quantitativamente e qualitativamente l'insegnamento della storia e della geografia, essenziali in un modo piccolo, globalizzato e complesso, le discipline umanistiche sono state drasticamente impoverite al punto da risultare insulse, ormai inadeguate a arricchire l'immaginario di bellezza e la mente di intelligenza. A questi danni si aggiunga la beffa del mancato obiettivo di potenziare efficacemente le discipline tecnico-scientifiche.

Il risultato è una generazione dominata dall'analfabetismo funzionale e da una palese mancanza di giudizio critico e di senso estetico. Tale fenomeno, ormai globale, sebbene a macchia di leopardo, è conosciuto come 'dumbing down' (instupidimento) o 'effetto Flynn capovolto'. Vari studi, fra cui quello dei norvegesi B. Bratsberg e O. Rogeberg per conto del Centro Ragnar Frisch, hanno mostrato come negli ultimi quaranta anni, per la prima volta dal Dopoguerra, il quoziente intellettivo appare in ribasso in tutti i paesi avanzati.

Questo fenomeno non è dovuto in maniera significativa a fattori genetici o all'immigrazione, bensì a molteplici fattori ambientali. La causa preponderante è la cosiddetta "esternalizzazione della funzione logica", cioè la delega alle macchine di grandissima parte di quelle capacità logiche, linguistiche, artistiche che in passato venivano svolte dalla mente umana, che inevitabilmente si ripercuote in maniera negativa sulle capacità cognitive e immaginative. Quali potrebbero essere le soluzioni? Istintivamente, quasi per un riflesso incondizionato, mi verrebbe da dire una riforma coraggiosa della scuola, ma dopo qualche minuto di riflessione distaccata mi rendo conto che non è compito facile in una società composita sempre più dipendente da organismi e enti sovranazionali che si trovano a agire in un mondo sovrappopolato e conflittuale.

di Francesca RUSSO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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