Ultime della Sera. De Felicitate

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Dicembre 2019 20:05
Ultime della Sera. De Felicitate

E’ questo il periodo dell’anno in cui, forse più che in altri, ci si illude di potere acquistare la propria e l’altrui felicità, riponendola in un pacchetto sotto un albero addobbato e in cui abbondano sorrisi in posa che si spengono con il flash. E allora, proprio in questo periodo, provo a riflettere sulla domanda di una mia giovane paziente. "Dottoressa, cos'è la felicità? io non credo di averla mai provata...l'infelicità, quella sì, la conosco bene...” Sarebbe troppo facile rispondere che la felicità è il contrario dell'infelicità, sarebbe troppo facile e anche un po’ disonesto, come affermare che la luce è solo  l'assenza di buio, o l'allegria solo l'assenza di tristezza: la luce è qualcosa di più e non è sufficiente non sentirsi tristi per definirsi  allegri.

Per un uomo che ha perso il lavoro, la felicità è tornare a lavorare; per l'innamorato che aspetta, correre incontro all'amata che arriva; per una persona ammalata, la guarigione; per un bambino che ha perso la strada, ritrovare la mano forte e sicura di suo padre; per una donna violentata, fermare la vita un attimo prima della brutalità; per un vecchio dimenticato, ricevere la visita di un figlio; per una madre, sapere felici i propri figli; per chi subisce ingiustizie, una giusta sentenza; per chi vive in guerra, il silenzio delle armi; per un richiedente asilo, trovare accoglienza ; per una pianta ritenuta secca, far nascere un nuovo germoglio;  per chi cerca la libertà attraverso il mare, confidare in una scialuppa amica; per una bambina venduta, riscoprire la tenerezza delle carezze...quanto lungo sarebbe l’elenco! Per tutti, la felicità è fatta di attimi interrotti da pause a volte brevi, altre volte insopportabilmente lunghe: è il filo con cui teniamo insieme questi attimi che ci fa sentire che siamo stati felici e che ancora possiamo esserlo.

I frammenti perduti, sono soltanto nostalgia. Qualunque sia la ragione della nostra felicità, essa non può mai risiedere nell'infelicità di un altro: se uno scarafaggio strappa le ali ad una farfalla rendendola infelice, non per questo potrà  volare. La felicità non è mai staccata dalla gratitudine, dalla consapevolezza che , per quanto conquistata duramente, essa è sempre un dono. Si è felici quando si cerca la strada, prima ancora di trovarla, quando si scrive il progetto della propria vita, e lo si rinnova ad ogni curva di sentiero, quando si vive secondo verità, quando guardando la propria immagine riflessa, non si deve cedere alla vergogna e quando, avendo trovato un motivo per vergognarsi, si ha il coraggio di porvi rimedio.

Si è felici quando, nel silenzio , si compie un gesto che rende felici gli altri . Si è felici quando si è proprio con quella persona, in quel luogo, in quel tempo, fra quelle braccia, in quel respiro...e quella felicità si chiama amore e ha i mille volti e i mille modi dell'amore. Si è felici quando messi in fila i pezzi della propria vita, si ha la bella sensazione che lungo il percorso, malgrado le cadute, le ferite, le deviazioni, si è sempre pagato in prima persona senza mai tradire ne’ gli altri ne’ se stessi.

Si è felici quando si sa gioire  dell’altrui felicità. Si è felici quando si è capaci di resistere alla tentazione dell'infelicità. E si è felici quando, calato il sipario del giorno, non si ha paura della notte , perchè la notte non fa paura a chi sa  guardare le stelle  e a chi crede che anche in una grotta può nascere la Vita. Maria Lisma

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