Ultime della sera: "C’era una volta e c’era…"

La zzà Gianna e i Paladini di Francia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Giugno 2022 19:02
Ultime della sera:

“E’ arrivato lo zio Luciano!”La porta si spalancava come in un abbraccio e la Casa delle Case si riempiva del suo sorriso generoso, indimenticabile. Noi bambini gli piombavamo addosso e cominciavamo a tormentarlo, come ogni volta.“Zio Luciano, racconta! Racconta...” E lui si lasciava tormentare, ci buttava in aria e ci riprendeva. Poi si sedeva sulla sua poltrona e cominciava: “C’era ‘na vota e c’era…..”Noi trattenevamo il fiato e lasciavamo partire la fantasia. Chi ci sarebbe stato, questa volta? Orlando e Rinaldo, i due valorosi paladini di Francia, al servizio di Carlo Magno? La bella e valorosa Bradamante, sorella di Rinaldo e cugina di Orlando? L’ancora più bella Angelica, innamorata di Orlando per aver bevuto alla fonte dell’amore ma da questi respinta perché si era dissetato alla fonte dell’odio? O Gano di Maganza, il perfido traditore?“C’era ‘na vota e c’era……”E noi spalancavamo gli occhi e la bocca e aspettavamo in apnea l’inizio del racconto che volevamo fosse lungo lungo lungo e che non finisse mai.“C’era ‘na vota e c’era…..

La zzà Gianna!”“Noooo, la zzà Gianna noooo!”“Noooo, la zzà Gianna noooo!”Io cominciavo a piangere e a protestare, mia sorella cominciava a ridere e a protestare.“Eccole qua!” diceva lo zio Luciano “Venerdì santo e Sabato santo...” indicando prima me e poi mia sorella.Ma la zzà Gianna era il prezzo da pagare prima di passare alle gesta grandiose dei Paladini di Francia. E così, tra le nostre proteste, lo zio Luciano cantilenava senza pietà, continuando a sorridere:“C’era ‘na vota e c’era….

la zzà Gianna. Ch’avìa un figghiu chiamatu Pumpeu. Avìa ‘na carruzzedda russa e gianna, lu birriteddu misu a ciuciulè. La carruzzedda ci scappà. Lu birriteddu ci vulà. L’aviti vistu a chiddu di tànnu chi so matri lu ja circànnu?”C’era una volta e c’era la zia Gianna, che aveva un figlio chiamato Pompeo. Aveva una carrozzella rossa e gialla e un berrettino messo di sghimbescio. La carrozzella le scappò e il berrettino volò via. Lo avete visto quello di allora che sua madre lo cerca ancora? Doveva essere sicuramente un giorno in cui lo scirocco ruggiva per le strade e rapiva carrozzelle e berrettini e persino i bambini.

Mentre la zia Gianna si affannava ad inseguire il piccolo Pompeo che volteggiava tra le spire del vento rabbioso, noi venivamo attratte dalla voce dello zio Luciano che ci conduceva tra le grandiose gesta dei Paladini di Francia, tra elmi scintillanti e clangore di scimitarre e durlindane che si sfidavano in ferali duelli, fino alla comparsa del perfido traditore, annunciato con l’enfasi dovuta.“Muori, Gano di Maganza!”Giustizia era fatta. Il bene aveva ancora una volta trionfato, il male era stato ancora una volta sconfitto.

Potevamo andare a dormire.

di Antonella MarasciaLa rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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