Se ne parla ormai da giorni ed è spesso una delle prime notizie nei telegiornali. È chiaro: la comunità milanese è stata profondamente toccata dall’incendio che domenica scorsa ha distrutto la Torre dei Moro, il palazzo in Via Antonini.
Pezzi di vita distrutti, una quotidianità diversa e un periodo da dimenticare. Rimane solo questo per gli abitanti del grattacielo, costretti a cambiare vita nel giro di poche ore.
E tra i tanti inquilini, c’era anche una coppia trapanese residente a Milano ormai da anni.
Lui, Salvatore Di Vita, lavora in banca. Lei, Ornella Ingrande – originaria di Mazara del Vallo –, lavora nella grande distribuzione.
Quando hanno scoperto dell’incendio – attraverso una chat – i due erano in un parco. Una corsa in bici per arrivare davanti il loro appartamento dei sogni da cui, invece, ne sono usciti i vigili del fuoco con i mano le foto del matrimonio.
«Quella – hanno dichiarato alla stampa – resta casa nostra e da oggi si lavora per tornare lì dentro».
La coppia, al momento, è ospite di alcuni amici. Gli altri inquilini, invece, si trovano in hotel.
Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, dal canto suo, ha reso disponibili da lunedì ottanta appartamenti. Continua, invece, l’indagine sulle cause dell’incendio. Secondo i risultati delle prime analisi, i pannelli del rivestimento esterno del grattacielo erano altamente infiammabili. Proprio per questo, la Procura di Milano ha oggi sequestrato i relativi documenti presso gli uffici della Aza Aghito Zambonini di Fiorenzuola (Piacenza).