Scoperto altro scarico fognario nel porto canale. Ancora attesa per il dragaggio dei fondali

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Settembre 2014 07:13
Scoperto altro scarico fognario nel porto canale. Ancora attesa per il dragaggio dei fondali

  VIDEO    Il porto canale di Mazara del Vallo è praticamente morto: è una vera bomba ecologica ed inoltre non è più navigabile. Gravissima la situazione ambientale considerati i liquami e prodotti nocivi scaricati nello stesso fiume. Qualche giorno fa un cittadino ci ha segnalato, inviandoci foto e video, la scoperta di un altro scarico fognario nel porto canale. Ciò che risulta anomalo è che lo scarico si trova sotto la banchina di un cantiere navale, il cantiere navale dei fratelli Giacalone. Non si tratterebbe però di un versamento di reflui prodotti dalla lavorazione del cantiere, almeno così crediamo,

ma di un vero e proprio scarico fognario cittadino (vedi foto n.1 e n.2) che sconvolge per l'intensità con il quale versati liquami (vedi video) certamente inquinanti nel porto canale, in pratica si tratta di un flusso ininterrotto tale da diffondere odori nauseabondi ad un centinaio di metri. Desta anche impressione che questo scarico fognario si trova, non si sa da quando, in un'area di competenza del Demanio Marittimo e concessa ad un'azienda privata.

Alcuni interrogativi allora sono d'obbligo: la ditta in questione è al corrente di quanto avviene davanti e sotto la propria banchina dove la colorazione dello specchio d'acqueo assume un colore abbastanza strano? Non dovrebbe tutelarsi considerato che la presenza di uno scarico fognario in un'area concessa dal demanio comporterebbe anche la revoca della stessa concessione ed anche altri problemi alla stessa azienda? Non vogliamo pensare che invece dello stesso scarico sia al corrente la ditta.

Altro interrogativo: come può persistere uno scarico così evidente in un'area della banchina del porto canale adiacente all'area della squadra navale della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto la cui torretta della centrale operativa si trova a poche decine di metri?

Purtroppo quello scoperto non è l'unico scarico fognario nel porto canale, basta farsi un giro lungo le banchine; per non parlare dei versamenti di nafta ed altro materiale da parte di privati, sia da pescherecci che da imbarcazioni da diporto.

La mancata pulizia del fiume Mazaro e della sua foce ha però anche un importante risvolto economico, negativo, per l'intera città cui parte della propria storia è stata fondata proprio attraverso la vita che si svolgeva fra le banchine del fiume e del porto peschereccio. L'indiscriminata attività di scarico di qualsiasi materiale, tossico soprattutto, nel poro canale, ha portato all'accumulo di detriti nel suo fondale determinando la quasi innavigabilità.

Ormai da anni lo stesso comparto peschereccio mazarese ed il suo indotto (cantieri e distributori gasolio) vive un grande disagio a causa dell'innavigabilità del porto canale il cui fondale, che non viene dragato da trenta anni, si è notevolmente ridotto; ad oggi il punto di massima profondità all'interno dello stesso è di circa 2 metri. Quasi quotidianamente pescherecci rimangono incagliati al centro porto canale nel tentativo di raggiungere i tre distributori di carburante della banchina di piazzale Quinci (il più grande distributore si trova invece al porto nuovo dove è ormeggiata tutta la flotta) o i cantieri per effettuare lavori di rimessaggio (vedi foto n.3 peschereccio libico che "scarica" al centro del porto canale prima di entrare in cantiere). Così i pescherecci devono affittare un rimorchiatore il cui costo orario si aggira sui 500 euro.

Altri interrogativi: perché mai su tale questione l'intero comparto ittico, tutto l'indotto, cantieri, distributori di carburanti etc non marcia coeso (come del resto ha fatto in simile situazione un'altra realtà peschereccia, più piccola, quale Pescara) affinché l'area ritorni al suo stato originario? Vi sono forse, anzi certamente, interessi diversi e concorrenti? Forse a qualcuno giova mantenere lo "status quo"?

Ultimo interrogativo: a che punto è la gara appalto per l'escavazione del porto canale che, secondo quanto affermato lo scorso giugno dal sindaco Nicola Cristaldi, pochi giorni dopo essere stato rieletto, doveva essere indetta entro il mese di luglio dalla Regione dopo aver acquisito le ultime autorizzazioni? In quella stessa occasione il primo cittadino mazarese, rispondendo alle domande di un gruppo di pescatori incontrati presso il Collegio dei Gesuiti, aveva confermato che la fase progettuale dei lavori di riqualificazione e dragaggio del porto canale era già terminata con il corredo delle analisi dei fanghi.

Le analisi dei fanghi del porto canale. Il Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Sicilia-Calabria-Ufficio Opere Marittime per la Sicilia, diretto dall'ing. Pietro Viviano, acquisita dall'Iamc Cnr di Mazara del Vallo la relazione definitiva sui campionamenti e le analisi dei fanghi dei fondali del bacino portuale e del porto canale, consegnò lo scorso maggio al Comune gli elaborati progettuali del progetto esecutivo relativo al primo stralcio esecutivo di 2 milioni di euro per i lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante porto canale; era prevista l'escavazione fino a 4 metri sotto il livello del mare". Le analisi eseguite dal Cnr sulle acque e sul fondo del fiume Mazaro erano state concluse a fine aprile. Il campionamento all'interno del porto canale e del porto nuovo aveva interessato 63 punti, ognuno a distanza di 50 metri circa dall'altro, per un totale di 330 campioni.

L'esito delle analisi è stato finalizzato all'ottenimento dell'autorizzazione allo smaltimento o in colmata o in discarica dei fanghi. Le analisi per buona parte avrebbero dato riscontro positivo, mentre risulterebbe la presenza di materiale inquinante e tossico per una parte. Ciò potrebbe portare ad una rimodulazione dei costi del progetto originario di escavazione del porto canale. Altra attesa?

Francesco Mezzapelle

18-09-2014 9,00

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