Roberta Schillaci (M5S): "senza corruzione non ci sarebbe criminalità organizzata"

La segretaria Commissione reg. Antimafia: "le misure adottate dal presidente Schifani non sono sufficienti"

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Novembre 2025 18:35
Roberta Schillaci (M5S):

La Sicilia merita istituzioni capaci di agire con fermezza, di scegliere il merito in base della competenza e dell'integrità morale, non sulla base di appartenenze o logiche di scambio. Le misure fino ad oggi adottate dal presidente Schifani non sono sufficienti. È necessario un azzeramento completo dei vertici della sanità regionale, non semplici sospensioni di alcuni dirigenti. È necessario un ricambio profondo che vada al cuore dei compromessi politici e della spartizione clientelare delle poltrone.

Non basta rimuovere i soli due assessori cuffariani lasciando invece gli assessori indagati in giunta. Se vuole essere credibile deve fare tabula rasa e ricominciare se ne ha la possibilità, altrimenti restituisca la voce ai cittadini siciliani”. Lo ha detto Roberta Schillaci, segretaria della Commissione regionale Antimafia e vice capogruppo del Movimento Cinquestelle intervenendo in Aula sulla relazione annuale dell’organismo parlamentare. In ordine alle recenti inchieste giudiziarie sulla Sanità e sul sistema che vede sotto accusa l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, la deputata pentastellata ha aggiunto: “Senza corruzione non ci sarebbe la criminalità organizzata.

Questo vuol dire che l’amministrazione regionale debba preservare se stessa con gli strumenti che ci sono già ma che non vengono utilizzati, primo fra tutti la vigilanza sul rispetto delle norme e delle procedure”. Schillaci si è soffermata anche sulla violenza giovanile e i due casi che hanno provocato morte a Monreale ed Palermo. “Questi fatti - ha detto - mostrano come la pistola non sia più solo arma ma una promozione, quasi una status tra per quei giovani che vivono con disvalori.

La Sicilia che abbiamo davanti fa emergere un quadro di violenza, di infiltrazione criminale nelle istituzioni e di un'attrazione sempre più marcata dei giovani verso i modelli criminali. Va preso atto di un fallimento politico che coincide con il fatto che solo nell’ultimo anno 15 mila ragazzi hanno lasciato la Sicilia per mancanza di opportunità e certamente per sfuggire alle grinfie della mafia e della criminalità organizzata”.

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