Torniamo a parlare di alcune aree della Città di Mazara del Vallo che si trovano da tempo in stato di abbandono ed in forte degrado. Questa volta ci occupiamo dell’ex scalo merci adiacente alla stazione ferroviaria, meglio conosciuta come “Piccola”. Infatti abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di cittadini che evidenziano (vedi foto di copertina) come la struttura all’interno dell’ex scalo merci sia divenuta dimora di senzatetto e probabilmente anche di tossicodipendenti. Qualche mese fa avevamo evidenziato analoga situazione anche all’interno della stazione ferroviaria, in quell’area però la situazione sembra invece migliorata con il potenziamento del servizio di vigilanza notturna.
A quanto pare i sedicenti personaggi si sono spostati di qualche centinaio di metri in quell’area, dell’ex stazione “La Piccola” ove persiste degrado non solo ambientale ma anche sociale in quanto luogo di incontro fra spacciatori e consumatori di droga, talvolta anche giovanissimi attratti dall’esiguo costo di una dose del pericolosissimo crack che si sta diffondendo negli ultimi anni anche a Mazara del Vallo.
Più volte in questi anni ci siamo occupati, anche con video, dell’abbandono e degrado della struttura all’interno dell’ex scalo merci ferroviario la cui competenza appartiene alla Rete Ferroviaria Italiana. Eppure circa vent’anni fa, quando lo scalo merci era già chiuso da circa un paio di decenni, la situazione sembra evolvere verso una completa riqualificazione ed usufruizione di quegli spazi. Era il 2005, allora ad amministrare la Città vi era il sindaco Giorgio Macaddino che, attraverso alcuni comunicati, dichiarò la piena sinergia stabilita con la Rete ferroviaria Italiana spa (RFI) per la riqualificazione dell’area dell’ex stazione merci di Mazara del Vallo, meglio conosciuta come “Piccola”.
La RFI infatti aveva pubblicato un bando di gara per lavori di ristrutturazione dei fabbricati di stazione, messa a norma degli impianti e restauro dei fronti storici del fabbricato viaggiatori della stazione mazarese, per un importo complessivo di oltre un milione 600 mila euro. I lavori si dovevano concludere entro 450 giorni dalla consegna. In quella nota la Giunta Macaddino plaudiva all’inserimento di Mazara del Vallo nel progetto “Pegasus”, la cui missione era la valorizzazione a fini commerciali degli spazi e dei fabbricati di stazione, il ripristino delle caratteristiche architettoniche dei fabbricati, la riorganizzazione degli spazi di stazione, in coerenza con una moderna concezione delle stesse.
Nella stessa nota il sindaco Macaddino e l’allora assessore all’Urbanistica Francesco Truglio dichiararono: “I buoni rapporti tra RFI e Comune di Mazara del Vallo si sono concretizzati con la riapertura della zona dell’ex scalo merci che è in comodato d’uso gratuito al Comune, utilizzata come area di parcheggio per i cittadini, in attesa dei lavori di ristrutturazione. Il progetto di tali lavori è stato esaminato in tempi rapidi dagli uffici comunali competenti, con il via libera della commissione edilizia comunale.
L’operatività dimostrata, unita alla metodologia usata – sottolineò Truglio – dimostrano come la soluzione ai problemi di recupero di alcune aree della nostra Città, passa attraverso la possibilità di dare risposte certe agli interlocutori. Trasformare le aree di stazione in luoghi polivalenti dotati di centri commerciali e culturali, poli di attrazione dell'intera città servita (nuova piazza civica) è l’obiettivo dei lavori, che saranno effettuati nella stazione di Mazara del Vallo con grande beneficio per il rilancio del centro cittadino mazarese”.
Successivamente con una nota del 18 aprile 2006 la stessa Amministrazione Macaddino annunciò l'inizio dei lavori con la consegna, da parte della RFI all’A.T.I. Carollo Carmelo (capogruppo), dei relativi spazi per il restyling dei fabbricati della stazione ferroviaria di Mazara. Nello specifico i lavori riguardavano: ristrutturazione del fabbricato viaggiatori; ricostruzione del fabbricato servizi; ristrutturazione dell’ex magazzino merci; sistemazione a verde, nuovi marciapiedi, parcheggio e percorsi pedonali, impianti di illuminazione.
Quei lavori furono finiti in 450 giorni e quell’area un tempo abbandonata apparve riqualificata con dei locali molto belli coniugando il vecchio stile delle stazioni con architettura moderna, il tutto circondato da un’ampia area verde con palme, ulivi, piante aromatiche etc.
Ad oggi purtroppo quegli edifici e quel verde, considerato l’abbandono e la loro mancata usufruizione, è letteralmente scomparso sotto i colpi dell’inerzia, dell’abbandono, e del degrado; la folta vegetazione selvaggia ha ricoperto gli spazi procurando danni anche alla pavimentazione. Come se non bastasse, l'area è facilmente accessibile per vandali, vedi qualche vetro danneggiato, a personaggi senza dimora, e a tossicodipendenti; eppure vi sono cartelli che ne indicano la videosorveglianza.
La RFI ha tentato in tutti i modi, anche con affissioni di manifesti, di affittare questi locali, sono 4 vani, ed ad prezzo non alto. Purtroppo nessun privato si è fatto avanti; chissà forse la crisi ha disincentivato tale possibilità. Più volte negli anni seguenti con le successive amministrazioni comunali si è parlato, anche a seguito di altri progetti inerenti al tratto ferroviario mazarese, di una ripresa della sinergia fra il Comune di Mazara del Vallo e la RFI per l’utilizzo pubblico di quegli spazi.
E’ stata avanzata anche l’ipotesi, poi di colpo abortita, della concessione in comodato d’uso di quei locali al fine di una loro trasformazione in centro di aggregazione e culturale giovanile, chissà magari attraverso la creazione di uno spazio per concerti all’aperto che ad oggi manca del tutto in Città. Ci viene pertanto in mente un noto aforisma dello scrittore satirico austriaco Karl Kraus (1874-1936): “Quando il sole della cultura è basso i nani hanno l’aspetto dei giganti”.
Francesco Mezzapelle