Sicilia, turismo: Bankitalia: dati in calo. Maggiori decrementi nelle province di Trapani e Ragusa

L'imprenditore Diego Cusumano: "puntare su turismo enogastronomico e lotta alla siccità" .

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Novembre 2025 08:38
Sicilia, turismo: Bankitalia: dati in calo. Maggiori decrementi nelle province di Trapani e Ragusa

Leggo con attenzione ma senza sorpresa – afferma Diego Cusumano, tra vignaiolo e fondatore col fratello Alberto dell’omonima etichetta di vini e tra i più noti imprenditori siciliani - i dati di Bankitalia che certificano un calo nelle presenze turistiche nel primo semestre. E’ chiaro che parliamo di un periodo che non beneficia dell’incoming estivo (in Sicilia la ‘stagione’ inizia a Pasqua), però è anche vero che la Sicilia, prima fra tutte le regioni d’Italia, può e deve guardare alla destagionalizzazione. E quindi questo dato è un brutto indicatore”

Nel primo semestre fotografa Bankitalia dell’anno, periodo in cui si concentra mediamente poco meno del 40 per cento delle presenze turistiche, i pernottamenti sono diminuiti del 4,0 per cento (erano cresciuti del 5,5 nell’intero 2024) . Il calo, secondo Bankitalia, è imputabile alla componente nazionale, a fronte della stabilità di quella estera; la crescita delle presenze nelle strutture extra-alberghiere si è contrapposta alla riduzione registrata negli alberghi. Tra le province il decremento più marcato è segnato da Trapani e Ragusa, mentre Palermo e Siracusa hanno segnato un lieve incremento. A scattare la fotografia del turismo in Sicilia è la Banca d'Italia nell'aggiornamento congiunturale sull'economia siciliana.

Abbiamo potenzialità, clima, paesaggi e risorse naturali (si pensi soltanto all’Etna) e storico-artistiche per avere turismo di qualità tutto l’anno . Ma non le stiamo valorizzando, anzi ” – commenta l’imprenditore siciliano in un'intervista all'Adnkronos, che continua – E il turismo enogastronomico è il propellente che ci può far fare uno scatto in avanti enorme

I dati del Rapporto Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico (2024) certificano infatti che il 70% degli intervistati dichiara infatti di aver svolto almeno una vacanza negli ultimi tre anni alla ricerca di cibo, vino, olio e tutte le altre tipicità agroalimentari del territorio italiano: le risposte evidenziano un +12% sul 2023 e +49% sul 2016. E il dato trova simil riscontro per quanto riguarda la Sicilia

“Il turismo enogastronomico, ma soprattutto quello enologico che porta tanti turisti ad avvicinarsi e a scoprire anche l’incanto delle nostre campagne e montagne, oltre a quello delle coste e delle isole – commenta Diego Cusumano vignaiolo e titolare di una delle più riconosciute cantine siciliane in Italia e all’estero – è il vero volano dell’aumento di presenze, italiane ma ancor più straniere, che peraltro vanno incrementare il turismo fuori stagione e al di la dei circuiti più battuti, se non in overturism. L’esperienza in cantina e nel territorio, abbinata al mare, è il mix perfetto per il turista ma soprattutto per la nostra regione che vede così rinascere luoghi dimenticati”

Noi imprenditori la nostra parte la stiamo facendo, con impegno e sacrificio. E’ però – sottolinea Cusumano - ora compito di Stato, relativi Ministeri e Regione fare la loro parte e andare oltre i proclami . La Sicilia, spiega l’imprenditore e vignaiolo, ha bisogno di una programmazione lungimirante, una road map ragionata, pluriennale e coerente di investimenti, che è sempre mancata "

“Bisogna investire, subito, con urgenza – sottolinea Diego Cusumano - in primis per strade, con particolare impegno sulla viabilità interna, servizi al turismo non solo italiano ma estero (a partire dalle indicazioni in lingua) e soprattutto sull’acqua che è la nostra più grande sfida. Acqua per dissetare i campi, le terre, la natura, i siciliani e gli stranieri. Perché la Sicilia può e deve diventare uno dei luoghi più attrattivi d’Italia, non solo per fare le vacanze, ma anche per vivere, abitare, intraprendere, fare impresa e progredire” conclude Cusumano. 

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