Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, è intervenuto nell’aula parlamentare in merito all’inchiesta della Procura di Palermo che gli ha notificato un avviso di garanzia per corruzione e peculato. Una indagine riguardante una serie di episodi che coinvolgerebbero, oltre a Galvagno, anche il presidente della Fondazione Dragotto, Caterina “Marcella” Cannariato, l’imprenditore del settore degli spettacoli Nuccio La Ferlita e una dipendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, Marianna Amato; un altro filone dell’inchiesta riguarda l’assessora regionale al Turismo di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, per l’ipotesi di reato di corruzione. All’indomani delle dimissioni dall’incarico della portavoce del presidente dell’Ars, Sabrina De Capitani, che figura tra gli indagati, Galvagno ha affermato all’assemblea regionale di non avere intenzione di dimettersi. “Non sono attaccato alla poltrona – ha precisato – ma se decidessi di dimettermi finirei per affermare il principio che un messaggio diffuso sui social possa avere più peso della nostra Costituzione.
Stiamo parlando di una indagine che non è conclusa e dovrà semmai passare da uno o più gradi di giudizio”.
"Lo scorso gennaio -ha spiegato Galvagno nel corso del proprio intervento- ho ricevuto la comunicazione di una proroga delle indagini preliminari i cui capi di imputazione, in quella fase, non erano noti; non sapevo di cosa si trattasse e non avevo accesso ad alcun atto, ma ho chiesto comunque di essere subito interrogato per dare tutti gli elementi possibili. A questa mia richiesta – ha continuato – è stato dato seguito il 24 maggio con l'invito a comparire e il 7 giugno quando sono stato ascoltato, e dove ho confermato la liceità dei miei comportamenti. Non mi sono sottratto in nessun modo. Su questa indagine non posso aggiungere altro, se non il mio doveroso rispetto verso gli uffici giudiziari. Ho deciso di trasformare questa vicenda in un dibattito aperto, ma non voglio e non posso dire altro”- ha aggiunto, lasciando poi la presidenza “per opportunità” al vicepresidente Nuccio Di Paola.