"Nasce quale frutto di una profonda riflessione nel corso di un lungo periodo amministrativo per creare una condizione diversa rispetto alla rappresentatività del territorio, un territorio che ha bisogno di ritrovare le proprie radici affrancandosi dalla sottomissione e rivendicando una crescita complessiva attraverso forze nuove che ne conoscano punti di forza e di debolezza, istanze e, soprattutto, che siano capaci di individuare soluzioni alle numerose situazioni di criticità attualmente presenti. Un appello ai partiti affinché attraverso il confronto possa delinearsi una rappresentanza diversa e migliore. Confrontarsi e creare progettualità". Così Nicolò Catania lancia il Manifesto per il territorio trapanese, aperto a tutti coloro che auspicano un futuro politico e culturale migliore e al quale hanno già aderito altri sindaci, consiglieri comunali, sindacalisti, imprenditori, dirigenti della P.A, di cui si riporta il testo integrale:
Manifesto per il Territorio Trapanese
"Questo documento si prefigge di innescare un circolo virtuoso di volontà, energie, idee, risorse, progetti volto allo sviluppo del nostro territorio in ragione del potenziale che esso possiede e di una entusiasta determinazione ad essere protagonisti di una nuova stagione culturale e morale che contraddistingua l'azione pubblica amministrativa e politica delle nostre città, della nostra provincia, della nostra Regione, divenendo guida e stimolo per l'intera collettività. Questo intento matura dalla esperienza e dalla riflessione di un gruppo di amministratori locali, cittadini, professionisti, imprenditori, sindacalisti, artigiani, commercianti, agricoltori, dirigenti pubblici e privati, impiegati ed operai, operatori del terzo settore che nel loro quotidiano, corretto, comune operare hanno affrontato le difficoltà che le problematiche strutturali e organizzative legate alla gestione ed allo sviluppo del territorio determinano e che si sono adoperati, nelle diverse contingenze, nel ricercare soluzioni concrete, spesso accantonando, nel superiore collettivo interesse, condizionamenti di appartenenza politica e di campanilismo territoriale.
Gli ultimi decenni hanno mostrato le criticità dell'azione pubblica nel suo complesso, criticità che hanno vanificato la buona volontà e le buone iniziative degli amministratori locali, che, salvo rare eccezioni, non hanno trovato mai adeguato ascolto nella rappresentanza politica regionale, nazionale ed europea. Questa nostra terra ha la possibilità, invece, di affermare con forza identità e valori propri, di aprirsi positivamente al futuro, di tracciare nuove strade grazie anche alle giovani intelligenze che genera e di cui, oggi, purtroppo si avvantaggiano altre, più accoglienti realtà.
Occorre superare l'immobilismo e la rassegnazione, il convincimento che la gestione della cosa pubblica sia appannaggio solo di chi alimenta singoli interessi, dimenticando ormai del tutto il valore della rappresentanza delle istanze del territorio, innescando una profonda sfiducia che il cittadino oggi nutre nelle istituzioni. Per questo serve dare l’opportunità di rappresentanza a uomini e donne che hanno dato dimostrazione di quotidiano, utile, impegno. Occorre che raccogliamo, ora o mai più, energia e volontà, capacità, determinazione e collegiale consapevolezza nelle scelte fondamentali per i prossimi anni di rappresentanza nei parlamenti e nei governi regionali e nazionali.
Scelte che sappiano riaccendere la speranza di vedere autorevolmente ascoltata e meglio rappresentata questa parte di Sicilia e di Mediterraneo, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione alle dinamiche decisionali di tutti coloro che si spendono quotidianamente per questo territorio. Non più residuali e colonizzati, ma attori protagonisti nel dare rappresentatività alla nostra provincia e renderla parimente rilevante alle altre province siciliane, in primis quella di Palermo che da sempre ha esercitato un ruolo di supremazia sulla nostra realtà, anche influenzando la governance territoriale, non solo con nomine di figure manageriali senza valorizzare le professionalità e le competenze di dirigenti del territorio.
Protagonisti, quindi, delle scelte sui temi essenziali della sanità, delle infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali, delle politiche e dei costi dei collegamenti da e per il Mediterraneo, delle politiche energetiche e ambientali, della difesa costiera, della tutela della marineria, della valorizzazione e tutela dei nostri prodotti agroalimentari, del turismo e della scuola. Questi sono temi essenziali, ma solamente esemplificativi del sempre più arduo e complesso lavoro che attende chi dovrà affrontare le sfide dei prossimi governi del territorio in tutti i suoi livelli anche in considerazione dell’epocale opportunità di rilancio rappresentata dal PNRR.
L'obiettivo è, dunque, quello di assicurare una rappresentanza politico istituzionale in grado di contribuire all’elaborazione di un nuovo modello di società trapanese, dinamica e coesa, libera e determinata, efficiente ed attrattiva, produttiva e geniale, che sappia essere responsabile di scrivere la Sua Storia. L'appello va quindi a tutti coloro che, riconoscendosi nel contenuto di valori e intenti di questo Manifesto, vogliano condividerne strada e fatiche. Alle forze politiche, che occupano con buon titolo di continuità e autorevolezza lo scenario regionale e nazionale, si chiede di aprirsi alla disponibilità di un confronto sulle idee, sui programmi, sulle aspirazioni di crescita del popolo trapanese, dando spazio a chi, tra i sottoscrittori del presente manifesto, si fa portavoce dell'appello ad un corale impegno di rinnovamento di rappresentanza della nostra società".