"Mi sposerò coi pesci”, in pubblicazione il romanzo di Gaspare Bilardello

Bilardello già autore, sempre con Libridine, del libro “Massimo Garau. La vera storia del naufragio”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Marzo 2024 08:38

E’ in fase di pubblicazione, edito da Libridine, il romanzo “Mi sposerò coi pesci” di Gaspare Bilardello, 61 anni, nato a Mazara del Vallo ma residente a San Benedetto del Tronto, laureato in Economia, imprenditore, fin da giovane impegnato nel settore della pesca oceanica facendo la spola tra l’Italia e l’Africa occidentale, fra i soci fondatori del Distretto della Pesca Co.S.Va.P. guidato da Giovanni Tumbiolo. “Mi sposero coi pesci” (in foto: la copertina e l'autore) è un libro che racconta una storia, un pensiero o un luogo, ma anche una tragedia e i suoi effetti.

E’ una storia dei nostri tempi, è certamente una storia d’amore, ma è anche –spiega lo stesso Bilardello- un dramma le cui reazioni descrivono compiutamente le fragilità umane nella sua complessità”. Si legge nella sinossi del libro: “L’Italia del XX secolo fra le due guerre e nel mezzo dell’espansione coloniale africana chiama migliaia di giovani alle armi.

Molti ragazzi partono volontari accomunati da un alto senso della Patria e spirito di servizio verso la Nazione. Giuseppe, il protagonista di questo racconto di vita realmente vissuta e liberamente romanzata è un sottufficiale della Regia Marina un radiotelegrafista con compiti ben specifici e di alta responsabilità. Si arruola giovanissimo e in breve tempo diventa un importante componente dell’equipaggio del sommergibile italiano “Dessié” con il quale compie missioni importanti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il grande amore con Angelê, un’attrice di teatro e l’unica donna della sua vita oltre che l’amore verso la propria famiglia, fanno del giovane marinaio un uomo straordinario nella cui scala delle priorità albergano valori come solidarietà, amicizia, rispetto, amore e senso del dovere”. “Mi sposerò coi pesci” è la seconda pubblicazione di Gaspare Bilardello, già autore, sempre con la casa editrice Libridine, del libro “Massimo Garau. La vera storia del naufragio” che narra le vicende relative al misterioso affondamento del peschereccio mazarese “Massimo Garau” avvenuto nel Canale di Sicilia la sera del 16 febbraio del 1987.

Bilardello, genero dell’armatore del “Massimo Garau”, Giuseppe Quinci, conosce bene la storia del drammatico naufragio del motopesca che, dopo diversi mesi, tra sospetti e ricostruzioni più o meno fantasiose, viene ritrovato ad ottantatrè metri di profondità, adagiato sul fondale tra Tunisi e l’isola di Pantelleria, e solo dopo dieci lunghi anni riportato in superficie e nel porto di Trapani per ulteriori indagini. Il “Massimo Garau”, lungo 30 metri con 190 tonnellate di stazza, attrezzato per la pesca atlantica, era diretto in Senegal, a Dakar.

Il libro narra, in una altalena di emozioni, la storia del motopesca e di quell’ultimo suo viaggio, del suo equipaggio, che per cause misteriose cola a picco senza lasciare traccia di sé. Morirono diciannove marinai imbarcati: quattro italiani e quindici africani; in quindici, fra cui 14 extracomunitari, morirono annegati, mentre altri quattro furono trovati assiderati su una scialuppa di salvataggio. La tragedia sconvolse la vita dei familiari delle vittime e dell’intera comunità mazarese.

Nella storia del Massimo Garau – ribadisce Gaspare Bilardello- molto è stato omesso, altro è stato aggiunto con una non trascurabile superficialità, confezionando, chi di dovere, una sentenza che lascia molte zone d’ombra circa le reali cause dell’affondamento”. La vicenda del “Massimo Garau” può esser certamente iscritto nell’ormai lungo elenco dei misteri italiani.

Francesco Mezzapelle

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