Mazara, zona Makara, ignoti forzano ingressi di case disabitate: rifugi per “senza tetto” o per tossicodipendenti?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Febbraio 2018 09:55
Mazara, zona Makara, ignoti forzano ingressi di case disabitate: rifugi per “senza tetto” o per tossicodipendenti?

Le abitazioni abbandonate della zona “Makara” di Mazara del Vallo sembrano non essere più al sicuro.Nella notte fra il 5 e il 6 febbraio, gli edifici di vecchia costruzione presenti fra le vie Filippo Turati e Ferdinando Pompeano, molti dei quali da tempo disabitati, sono apparsi nella mattinata di martedì 6 con le proprie porte di ingresso forzate e alcune di esse completamente aperte.

Ad accorgersene sono stati gli stessi residenti della zona i quali si sarebbero subito attivati per avvertire i legittimi proprietari che a loro volta sarebbero intervenuti per ripristinarne la chiusura anche attraverso sigilli creati da pannelli e lavori in muratura. Non sono emerse precise identità su chi possa essere stato a compiere questo gesto. Inizialmente, si ipotizza l’intrufolarsi da parte di “senza tetto”, da ricercare probabilmente fra “clandestini” che sprovvisti di dimora, potrebbero aver cercato riparo dal forte temporale che per tutta la notte e per tutta la mattinata seguente si era abbattuto su gran parte della provincia. Piste differenti potrebbero lasciar presupporre anche un’azione da parte di vandali che hanno passato qualche ora divertendosi, oppure da parte di qualcuno che abbia voluto approfittare della vacanza dei luoghi per consumare stupefacenti. E la zona Makara non è nuova a questo fenomeno.

In periodi precedenti infatti, alcuni dei residenti si erano lamentati per la scarsa sorveglianza dei luoghi e per l’intrufolarsi di sconosciuti il cui fine era trovare solo un posto in cui passare la notte o peggio. Da escludere tentativi di furto, poiché infatti tali abitazioni appaiono abbandonate da tempo e di conseguenza svuotate dei propri contenuti, dopo che, per un periodo abbastanza lungo, sono state condotte da immigrati tunisini. Resta alta dunque la preoccupazione in città riguardo al decoro e la quiete pubblica nelle ore notturne, fascia oraria nei cui confronti sembra non essere mai troppo il servizio di sorveglianza, il quale occorrerebbe incrementare prima di far diventare gli edifici vecchio stampo presenti in larga scala sui quartieri della città, dei luoghi di ritrovo gratuiti dove sporcare ancora di più il volto della civiltà. Tommaso Ardagna 09-02-2018 {fshare}

 

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