Nel tardo pomeriggio di ieri è stato inaugurato a Mazara del Vallo lo spazio culturale “Lauraurbana”. Sorge al centro della città, al civico 66 di via Antonino Castiglione, all’interno di una splendida villa risalente alla metà degli anni ’60. “Lauraurbana coltiva le idee di chi ogni giorno genera cambiamento ed amplifica l’energia di chi vuol far crescere i desideri, ascoltando, creando, comunicando…” E’ quanto si legge all’ingresso della location.
“Lauraurbana” nasce dalla creatività di alcune giovani professioniste mazaresi, Giulia Bonanno, Paola Galuffo, Sofia Corrao e Anita Galuffo (in foto di copertina). “Lauraurbana –sottolinea Giulia Bonanno- è un nuovo ecosistema, uno spazio poliedrico dedicato all’innovazione culturale e sociale. Nei suoi diversi ambienti accoglie eventi, workshop, laboratori, professionisti e creativi; fra gli obiettivi la promozione di una rete culturale con gli altri attori del territorio, siano essi pubblici che privati”.
In occasione dell’apertura di “Lauraurbana”, che ha visto la presenza del sindaco Salvatore Quinci e dell’assessore alla cultura Germana Abbagnato, i molti visitatori hanno potuto ammirare la mostra fotografica intitolata “Sospese” nata dalla selezione di ritratti dall’archivio dello studio d’arte fondato circa cento anni fa dal maestro Giuseppe Boscarino e che visto il contributo di tre generazioni di fotografi. “La mostra –spiega il suo curatore, Matteo Girola (in foto di copertina)- costituisce un primo passo della nascita dall’Archivio Boscarino che sta venendo alla luce soltanto adesso.
Si tratta di un vasto archivio storico la cui produzione va rintracciata a partire dall’apprendistato e la formazione artistica di Giuseppe (1886-1930). E’ una mostra di ritratti a partire dalla fine dell’800 fino agli anni ’50; non ha velleità di carattere storico, e scientifico, ma descrive l’attitudine fotografica del tempo”. La mostra “Sospese” (una vasta gamma di materiali: negativi su lastre fotografiche, negativi su pellicole, stampe su carta e diapositive) vede 48 ritratti (la cui identità volutamente mantenuta anonima), “finestre aperte su vite vissute, sguardi in un tempo che sembra lontano e che copre un’epoca sospesa tra tradizione e modernità, di trasformazioni sociali, guerre e rinascite, catturata con maestria dai fotografi della famiglia Boscarino”; la mostra sarà visitabile nella galleria del centro culturale “Lauraurbana” fino al 27 ottobre.
Francesco Mezzapelle