Mazara, Meritato successo per l’inedita presentazione di “Mobbidicchi e altre storie” di Giacomo Bonagiuso

Il talk condotto dal giovane letterato Filippo Triolo. Straordinaria interpretazione del maestro Gaetano Aronica

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Giugno 2024 10:17
Mazara, Meritato successo per l’inedita presentazione di “Mobbidicchi e altre storie” di Giacomo Bonagiuso

A Mazara del Vallo, in un teatro Garibaldi gremito, pur in tempo di campagna elettorale, venerdì 31 maggio è andata in scena, è il caso di dirlo, una insolita presentazione per un libro. Ne abbiamo viste tante, e tante ne vedremo, ma questa anteprima del “Mobbidicchi e altre storie” di Giacomo Bonagiuso, edito da Libridine di Franco Sferlazzo, ha avuto un sapore del tutto nuovo. Una teatralizzazione a luci spente, anzi in una atmosfera blu che ha avvolto gli spettatori nel mare immaginario raccontato nelle pagine e nelle storie del libro.

Dopo un breve video in cui attrici, attori, musicisti e cantanti hanno “raccontato” il loro rapporto con il teatro di Bonagiuso, è toccato a Filippo Triolo, giovane letterato, mettersi alla prova in un prologo che, intenso, toccante, ineccepibile dal punto di vista letterario, nulla aveva delle classiche presentazioni, talvolta un po’ autoreferenziali o noiose, che allontanano per ore gli spettatori dal contatto spirituale con il mondo letterario dell’autore. Ebbene, Filippo Triolo è stato critico ma anche affabulatore, interprete e guida per il successivo momento dedicato ad un incalzante talk in cui Bonagiuso si è districato tra domande pungenti, che hanno messo a tema i nodi cruciali di questa sua scrittura in lingua madre: le trame, i testi, i contesti, le traduzioni e i tradimenti, le innovazioni e le euristiche di una lingua viva.

Bonagiuso ha affascinato e bloccato letteralmente in quel blu l’intera platea, facendo del suo pubblico parte integrante della sua narrazione. Potente, rituale, dotta, spigolosa e a tratti irriverente, la narrazione di Bonagiuso ha toccato a noi presenti le corde dell’anima, svelando alcuni momenti delle sue storie: la picciridda Mobbidicchi (che dà titolo alla raccolta), i perfidi Gatto e Volpe che difendono i loro crimini al grido di una lotta contro la società deviante che accoglie “addirittura un burattino”.

Un mostro. Così come mostruosa è l’allucinazione di Achab che cerca un mostro che non è “a moddu, ma a siccu”. E poi c’è la follia di Zì Chisciotte che vuole incendiare il mondo e non salvare la bella; o la restituzione della serietà della morte (e qui Bonagiuso ha citato Kierkegaard affascinando con un excursus filosofico notevole) che riporta il grande rimosso del contemporaneo tra i vivi: la morte. Infine il tradimento della lingua dei siciliani, ribelli a padroni e padrini, nella “Médèa, arcana opera in canto”. Un’ora e dieci di potente emozione culminata nella straordinaria interpretazione finale di un frammento tratto da “Pupa di Legno”, recitata dal maestro Gaetano Aronica, autore di una introduzione al testo, che ha strabiliato i presenti con un chiaroscuro straordinario che fa reso viva ogni parola donata da Bonagiuso in modo incantato.

Alla fine applaudi scroscianti, e firmacopie infinito. La manifestazione si è avvalsa del patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana. (in foto da sx Gaetano Aronica, Filippo Triolo e Giacomo Bonagiuso). 

Maria Stella Parisi

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