Mazara, maxi operazione antidroga “cartina tornasole” del preoccupante aumento dei consumatori di stupefacenti in Città

I dati sono ormai allarmanti. La Città una delle più grandi piazze di spaccio siciliane. Diversi interrogativi...

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Ottobre 2025 18:04
Mazara, maxi operazione antidroga “cartina tornasole” del preoccupante aumento dei consumatori di stupefacenti in Città

Torniamo ad occuparci, lo abbiamo fatto diverse volte in questi anni e ancor più negli ultimi mesi, del preoccupante fenomeno del consumo di droga nella Città di Mazara del Vallo. Lo facciamo a poche ore dalla maxi operazione condotta dai carabinieri, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha portato alla "scoperta" di un’associazione dedita al traffico di stupefacenti operante nel popoloso quartiere di Mazara Due: diciotto le persone arrestate, di cui sette ristrette in carcere e undici sottoposte agli arresti domiciliari, sgominata una vera e propria piazza di spaccio con il sequestro di un appartamento utilizzato come un vero e proprio supermarket della droga protetto da un esercito di “sentinelle”.

Tale operazione ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che Mazara del Vallo sia divenuta progressivamente negli anni una delle piazze trapanesi più importanti sia per lo spaccio che per il consumo variegato di stupefacenti; consumatori di ogni età di diversi tipi di droga, dalle tradizionali (hashish, marijuana, cocaina ed eroina) alle nuove sintetiche. Si è molto diffuso fra i più giovani il crack (una cui dose acquistabile per pochissimi euro) al cui mercato spesso sono legati i numerosi episodi di microcriminalità e di violenza verificatosi nel territorio urbano.

Non è un caso che i numeri del relativi al Servizio per le Dipendenze (SerD) di via Furia Tranquillina, cioè di coloro che vi ricorrono, sono aumentati significativamente sfiorando le 1500 unità annue. Sono decisamente dati allarmanti perché bisogna considerare che ad ogni persona che decide di ricorrere al Servizio ve sono almeno altri quattro che non lo fanno. Come riscontrato nelle stesse operazioni antidroga i maggiori luoghi di spaccio a livello cittadino sono stati rilevati nel quartiere periferico e popolare di “Mazara Due”, ove anche in un recente passato scoperti diversi appartamenti adibiti a veri e propri “supermarket” degli stupefacenti (con tutto l’occorrente per pesare, tagliare e confezionare la droga), poi nel centro storico ove coesistono gang di giovani autoctoni e maghrebini.

Altre zone di spaccio sarebbero state individuate in altre zone della Città, quali piazza Macello, e nel Trasmazaro. Questo fenomeno non è solo un problema di ordine pubblico, ma un profondo campanello d'allarme sociale che richiede un'analisi attenta delle sue cause. Spesso, dietro ad un caso di tossicodipendenza, così come per un episodio di violenza, si nasconde un disagio emotivo e una mancanza di strumenti adeguati per affrontare le sfide quotidiane, le frustrazioni e le interazioni sociali in modo costruttivo.

Di fronte a questa realtà, diventa essenziale un'azione sinergica che vada oltre la sola repressione. Sebbene il lavoro delle forze dell'ordine sia fondamentale per garantire la sicurezza, è chiaro che non basta a estirpare il problema alla radice. È necessario che la famiglia e la scuola e le istituzioni riprendano con forza il loro ruolo centrale. Devono tornare ad essere i primi luoghi di formazione alla cittadinanza, all'educazione emotiva e alla convivenza civile. È in questi ambienti che i giovani dovrebbero apprendere a riconoscere e gestire le proprie emozioni, a risolvere i conflitti attraverso il dialogo e a sviluppare empatia.

Le istituzioni sono chiamate a un impegno concreto: la necessità di attuare progetti di educazione emotiva e civica è sempre più impellente.

Francesco Mezzapelle 

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