Mazara, la “Sicilia d’Amuri” raccontata dalle poesie di Ignazio Mannone.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Marzo 2017 10:01
Mazara, la “Sicilia d’Amuri” raccontata dalle poesie di Ignazio Mannone.

Venerdì 10 Marzo alle ore 18 presso il Teatro Garibaldi, in Via Carmine, verrà presentato il libro di poesie di Ignazio Mannone intitolato: ‘Sicilia d’Amuri’. Conosciamo meglio chi è Ignazio Mannone e la sua raccolta di poesie dedicate alla Sicilia.

Ignazio Mannone , 68 anni, è nato a Marsala ma trasferitosi successivamente a Mazara del Vallo dove si è sposato. Si è dedicato alla musica fin da giovane facendo parte di diversi gruppi musicali come voce solista. Si è poi occupato di sport, dal calcio alle arti marziali. Ha iniziato ad insegnare impegnandosi anche nel campo della commedia siciliana portando in scena alcune sue opere.

Ecco, come attraverso la prefazione, Mannone spiega come nata la sua raccolta di poesie “Sicilia d’Amuri”:

“Da molti anni, nei meandri della mia mente, vagava l’idea di scrivere questo libro di poesie siciliane, intitolato “Sicilia d’Amuri”, con l’intento di interpretare quella condizione esistenziale, antropologica e metafisica dell’essere siciliani, cercando di veicolare attraverso le parole quella peculiarità che c’è nella nostra sicilianità.Cosa c’è di peculiare nella sicilianità? Noi siciliani abbiamo quello spirito che dà un senso differente alle parole, alle cose e ai fatti.“In Sicilia l’uomo nasce isola nell’isola” asseriva Pirandello.Il contenuto del libro, per certi versi, si ispira a quella singolarità che è insita nel popolo siciliano, nel suo modo di essere e operare, di ricercare le proprie origini e costruire la propria storia attraverso gli astri e la complicità del fato, nel suo reinventarsi attraverso il sentimento, nell’asserire “si vabbè ho capito” anche nella nebbia più fitta, nel vivere il suo tempo col suo adattamento biologico e culturale.È il cuore di un Siciliano che pulsa, il mio, che attraverso un percorso introspettivo vive la sua sicilianità, cercando si capire chi dell’indifferenza e dell’immobilismo in cui affoga la Sicilia è vittima o carnefice, se il fine ultimo è cercare la soluzione o autocondannarsi, o peggio, autocommiserarsi.Vero è che la Sicilia, quella ancora memore della sua antica dignità, è stanca della sua identità di isola senza giurisdizione e confini definibili, ma nella sua identità di mare aperto, e di terra: aspra, dura, severa, è pur sempre terra accogliente ed ospitale.

Una monade, per certi versi, senza porte e senza finestre, ma un’isola, “Metafora del mondo” come fu definita da Sciascia.Ogni mio verso è intriso di tutti gli umori, i sapori, i profumi, la fisicità dei suoi luoghi; ogni parola esprime il mio sentire che si erge a inno universale, per chiunque viva con orgoglio la propria sicilianità. Riscontrerete sentimenti di grande amore, grande sconforto, grandi delusioni, aspettative stravolte dal caso; troverete momenti di grande gioia e di profondo dolore accompagnati da un grande senso di amicizia.

In alcune poesie si fa accenno al senso del pudore, alla privacy di coppia e alla solitudine del cuore e dell’anima.Tra le righe si legge quell’habitus antropologico e culturale, che costituisce un tratto distintivo dei siciliani e si pone come metafora di una condizione esistenziale di universale valenza, una “sicilitudine” che è rappresentazione e commedia umana, unica e originale come il popolo siciliano e il suo dialetto.E a proposito di lingua dialettale, noi Siciliani che abbiamo saputo fare buon uso del latino, a dispetto dei Fiorentini che ne rivendicano la paternità, possiamo davvero vantare che l’origine della lingua italiana, si trova nella vasta produzione della Scuola Siciliana.Sono fiero di essere SICILIANO! Fiero di questa insularità che ci rende unici al mondo!! a Voi tutti buona Poesia!!!”

La presentazione del libro (in foto la copertina) di Ignazio Mannone al Teatro Garibaldi, che vedrà la presenza del sindaco Nicola Cristaldi, è affidata alle dott.sse Rossana Asaro e Anna Zinerco che dialogheranno con l’autore. Leggerà alcune poesie l'attore teatrale Giorgio Magnato. Nel corso della presentazione i musicisti Fabrizio D’Angelo e Nicola Margiotta allieteranno i presenti con alcuni brani.

Francesco Mezzapelle

08-03-2016 11,00

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