Mazara, “integrazione”, lavoro, giovani. Intervista alla consigliera comunale aggiunta Nourhene Chouchane

La rappresentante della comunità immigrata mazarese affronta alcune questioni cruciali della città

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Luglio 2025 12:15
Mazara, “integrazione”, lavoro, giovani. Intervista alla consigliera comunale aggiunta Nourhene Chouchane

Qualche giorno fa a Prima News è stata invitata come ospite la nuova consigliera aggiunta, Nourhene Chouchane, per parlare del suo nuovo incarico. L’intervista è iniziata parlando del rapporto tra la comunità tunisina e quella mazarese, del rapporto che c’era agli inizi degli anni ‘60. La Consigliera afferma che c’era una maggiore integrazione degli immigrati in quegli anni rispetto a oggi, ricordando che, quando era bambina, le famiglie dei pescatori, incontrandosi, si scambiavano ricette della propria cultura.

Oggi, secondo Nourhene, non c’è più questo “incontro”, tutto è cambiato dopo l’attentato alle Torri Gemelle, l’11 settembre 2001, e la conseguente politica dell’occidente nei confronti dei paesi musulmani. Dopo quel periodo le donne musulmane hanno cominciato a demarcare la propria appartenenza alla religione cominciando a utilizzare di più il velo. “Ciò, purtroppo,- sottolinea Nourhene - ha fatto in modo che gli italiani non abbiano ben visto questo nuovo aspetto delle donne immigrate, cominciando quasi a temerle”.

Nourhene, commentando la scarsissima partecipazione (hanno votato in circa 150 su 2200 che ne avevano facoltà) della comunità immigrata alle recenti elezioni per il Consigliere comunale aggiunto alla Consulta dei Migranti, ha anche parlato del fatto che non c’è integrazione neanche dall’altra parte, ovvero dagli immigrati, che si vedono emarginati nella città dove non sono ben visti e purtroppo non hanno più voglia di farsi notare, per questo l’allontanamento alla vita pubblica e la voglia di non essere integrato nel contesto sociale, rimanendo nel proprio ghetto.

A un certo punto l’argomento cambia, si parla di come si può migliorare la città e la Consigliera invita i concittadini a rappresentare Mazara del Vallo in un modo migliore spronando la gente a fare qualcosa in più per essa, cercando soprattutto di amarla. Nourhene parla della sua esperienza: racconta dello sforzo per cercare di tenere aperto il ristorante tunisino di sua madre nel centro storico e delle spese dispendiose che comporta avere un’attività, per questo ha sottolineato la necessità di fornire incentivi a coloro che hanno delle imprese.

Viene sollevato anche l’argomento dell’ordine pubblico, del movimento delle baby gang, e la Consigliera risponde che bisogna stare più attenti: “Bisogna dare a questi giovani un intrattenimento diverso, alternative, bisogna trovare strutture che accolgano i giovani e li aiutino a far crescere in loro nuovi interessi”. Alla fine, alla domanda “interverrai anche in altri temi che non riguardano la comunità straniera?” Lei risponde perentoriamente: "Mazara è la mia città, non sono solo la rappresentante degli stranieri ma dei mazaresi”, una risposta che non lascia dubbi: l’impegno civico non ha confini, quando si sceglie di appartenere davvero a una comunità.

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