Mazara, Gasdotto e centrale metanifera, il Comune chiede misure di compensazione

Quasi pronto lo studio di Hopps con ausilio di esperti. Sindaco Quinci: “avremo seria interlocuzione con enti preposti”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Marzo 2023 08:00
Mazara, Gasdotto e centrale metanifera, il Comune chiede misure di compensazione

Misure di compensazione per la presenza nel suo territorio del gasdotto e dell’importante centrale alla quale arriva il gas dall’Africa. Questo è pronto a chiedere la Città di Mazara del Vallo che ospita nel suo territorio da circa il quarant’anni il grande impianto della Snam nella quale ogni giorno arrivano in media 60 milioni di metri cubi di gas - la metà del necessario a coprire il fabbisogno nazionale - dall'Algeria. Il gasdotto Transmed è una grande opera ingegneristica completata tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80.

Adesso l’importanza dell’impianto realizzato nei primissimi anni ’80 nella zona di Capo Feto potrebbe diventare ancor più strategica, nel quadro di una riduzione della dipendenza dell'import di gas da Mosca a seguito della crisi energetica dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Dal terminale di Mazara del Vallo è previsto, secondo recenti accordi del Governo Italiano con quello algerino, il passaggio di oltre il 50% del fabbisogno nazionale di gas che ad oggi ammonta a circa 70 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

Non soltanto di gas. Nel quadro degli obiettivi climatici italiani ed europei, sfruttando la rete esistente, l'impianto Snam siciliano potrebbe diventare entro il 2030 anche uno snodo centrale per il trasporto - tra le due sponde del Mediterraneo - e per la distribuzione - verso nord - di idrogeno verde a zero emissioni.

Il gasdotto algerino parte dal campo di Hassu R’ Mel, in pieno deserto, e dopo aver attraversato la Tunisia, si inabissa nel Mediterraneo raggiungendo le coste siciliane proprio nella centrale di Mazara del Vallo. Il gasdotto è lungo più di 2.200 km, di cui 370 km in Tunisia e 380 km offshore nel Canale di Sicilia. La stazione metanifera di Mazara occupa un’area demaniale di mq 20.000 e di mq. 86.850 del fondo del mare territoriale antistante l’area di Capo Feto, da qui il gas risale l'Italia e arriva al punto di approdo finale di Minerbio, nei pressi di Bologna, dove il gas viene stoccato.

La grande stazione metanifera di Mazara del Vallo confina con l’oasi faunistica di Capo Feto e si trova a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Tonnarella ad oggi depauperata a causa dell’erosione della costa. Quando la centrale fu realizzata la Città di Mazara del Vallo ricevette qualche posto di lavoro e la pinacoteca chiamata “Algeria”, una bella opera con graffiti preistorici da mostrare a studenti e turisti ma finita ad infracidire, dopo qualche anno, in qualche magazzino comunale e poi misteriosamente scomparsa.

Più volte in Città, soprattutto alla vigilia di campagne elettorali, si è sollevata la questione della mancanza di vantaggi diretti per la cittadinanza mazarese in termini di economicità delle bollette del gas metano o in termini d'investimenti per la riqualificazione ambientale, come un possibile piano di ripascimento della spiaggia di Tonnarella, per non parlare dei rischi relativi alla presenza dello stesso impianto possibile obiettivo strategico di eventuali attacchi terroristici o sulla possibilità di un incidente interno allo stesso.

Lo scorso aprile il sindaco Salvatore Quinci con apposita determina ha nominato il dott. Fabrizio Hopps consulente esterno a titolo gratuito per svolgere un’attività conoscitiva relativa circa la presenza sul territorio della stessa centrale Snam, per valutarne anche “costi sociali e ambientali” e per l’avvio di una seria interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture ed il Ministero dell’Interno, ed ovviamente con le società interessate, Eni e Snam. Abbiamo contattato il dott.

Hopps il quale ha fatto il punto sul lavoro che sta svolgendo: “ho lavorato alacremente in tutti questi mesi raggiungendo anche professionisti di livello nei vari settori: il geologo Roberto Gallo dell’Università di Palermo, il professore Giovanni Randazzo dell’Università di Messina, la professoressa Francesca Milazzo dell’Università di Messina ed il dottor Gioacchino Scaduto, giudice Antimafia, ex presidente Gip Tribunale di Palermo. Questi professionisti – ha spiegato Hopps- hanno supportato le analisi richieste dal Sindaco sul gasdotto in modo da presentare uno studio completo necessario per l’avvio di tavoli tecnici con gli enti interessati.

Sono certo che la consistenza delle analisi effettuate consentirà alla Città di Mazara del Vallo di ottenere ciò che da 40 anni merita”.

In seguito alle ricerche effettuate ad oggi da Hopps, l’architettura societaria, di complessa struttura, del Gasdotto di Mazara del Vallo sarebbe la seguente:

1) Transmed spa(joint venture paritetica fra Eni e Sonatrach ) responsabile della commercializzazione della capacità di trasporto del gas;

2) Gasdotto Trans Mediterraneo. Transmediterranean Pipeline Company Limited(TMPC ltd) proprietaria della infrastruttura nella sezione sottomarina

3) Snam Rete Gas proprietaria della infrastruttura nella sezione a terra. A San Donato Milanese il 27 novembre 2021Eni e Snam hanno firmato un accordo per la cessione a Snam da parte di Eni del 49,9% delle partecipazioni detenute (direttamente e indirettamente) da quest'ultima nelle società che gestiscono i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l'Algeria all'Italia, in particolare i gasdotti onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (cd. gasdotto TTPC) e i gasdotti offshore che collegano la costa tunisina all'Italia (cd. gasdotto TMPC);

4) Mariconsult spa responsabile della gestione tecnica del gasdotto Trans mediterraneo per conto della TMPC ltd.

La commercializzazione del gas sulla rete Sotugat è operata da:

TTPC Trans Tunisian Pipeline Company, la società 100% controllata da Eni S.p.a. che ha la funzione primaria di trasportare il gas di origine algerina verso l’Italia. (100% Eni). Sulla rete algerina i diritti sono di Sonatrach. Sulla rete TMPC il compito è affidato a Transmed S.p.A., joint-venture paritetica controllata da Eni e Sonatrach (compagnia petrolifera di stato algerina), su quella italiana.

Il lavoro di Hopps potrebbe esser già completato entro qualche mese con il supporto delle analisi degli esperti dei vari settori. Il lavoro comprenderà anche profilo giuridico della vicenda necessaria a supportare le varie ipotesi di compensazione; a tal fine nei giorni scorsi il primo cittadino ha incontrato lo stesso dott. Hopps ed il dott. Gioacchino Scaduto. “Sulla base delle anticipazioni ricevute riguardanti gli studi effettuati dal dott. Hopps, di concerto con esperti e specialisti dei vari settori, mi sento di poter affermare –afferma lo stesso sindaco Quinci- che avremo una seria interlocuzione con gli enti responsabili del gasdotto che certamente comprenderanno le criticità del nostro territorio attivando finalmente adeguate misure di compensazione”.

Francesco Mezzapelle 

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