Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Istituto di ricerca “Il Duemila”, presieduto dal già sindaco avv. Nicolò Vella, in merito ad un progetto denominato “L’Acquario dei pesci del Mediterraneo” da realizzarsi in Sicilia, ed in particolare a Mazara del Vallo. Ecco quanto si legge:
“Appare, più facile la strada di realizzare il grande Acquario del mare Mediterraneo, in Sicilia con fondi dell’Unione Europea, a seguito dell’incontro istituzionale, a Bruxelles, del Vice Presidente della Regione Siciliana prof. Armao. La prospettiva della possibile costruzione dell’Acquario a Mazara del Vallo è forte impegno de “Il Duemila” istituto di ricerca mazarese, che ne ha elaborato un articolato progetto. Getta luce, nei punti di forza, delle tradizioni marinerie, storiche e moderne della città arricchendola e rendendola straordinaria, nell’unità e diversità nel contesto più ampio del mediterraneo. Iniziativa irresistibile intrisa di miele per i cittadini e di seduzione per i turisti, L’ Acquario della Sicilia a Mazara del Vallo. Città che espone la meravigliosa Statua del Satiro Danzante, emersa, da alcuni decenni dalle profondità del Mediterraneo, vista e attorniata dai pesci, per più di un millennio”.
Un progetto che includeva anche la realizzazione di un acquario nel territorio mazarese fu quello partorito oltre vent’anni fa dalla Giunta Provinciale di Giulia Adamo che nel 1999, dopo averne richiesto la concessione demaniale, elaborò un idea avveniristica che prevedeva la trasformazione della fatiscente rotonda sul mare di San Vito in museo del mare sulla cui punta estrema doveva sorgere anche un osservatorio. “Come una grande goccia che si posa sulla riva e che ingrandendosi ci svela il mare”.
Con queste parole l’architetto mazarese Francesca De Santi descriveva il suo progetto commissionato dalla Provincia. L’opera doveva rappresentare il Mar Mediterraneo, non solo da un punto di vista floro-faunistico, ma anche attraverso i segni della storia. L’idea era quella di incastonare questa enorme goccia, 16 metri di diametro medio, in una muratura esterna con i colori della terra. La struttura della goccia, alta 16 metri, doveva essere realizzata in acciaio e vetro, gli stessi materiali di un’opera realizzata da Renzo Piano vicino l’acquario di Genova.
Il progetto, con tutti i visti necessari per la realizzazione, fu inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche dell’Amministrazione provinciale, e finanziato con 1.030.000 euro. Proprio quando tutto sembrava pronto per l’avviò dell’appalto vi furono le dimissioni dell’Adamo, ed il conseguente commissariamento, e l’iter si arrestò. Successivamente, la Giunta Provinciale di Antonio D’Alì, con l’appoggio anche degli allora consiglieri provinciali mazaresi, non interessata al progetto (come poteva il Senatore avallare un progetto della “nemica” Giulia Adamo?) chiese la revoca della concessione demaniale di quell’area che rimase in stato di degrado per un’altra decina di anni.
Si ricomincio a parlare di un acquario in Città soltanto nel 2016-2017 con la precedente Amministrazione, quella guidata da Nicola Cristaldi che nel Piano Annuale delle Opere pubbliche del 2018 aveva previsto la realizzazione di un acquario comunale al posto degli ex bagni pubblici (quelli adiacenti alla scalinata di piazza Mokarta) del lungomare Hopps che erano stati chiusi dalla stessa amministrazione nell’estate 2016 (guarda caso in contemporanea dell’utilizzo della terrazza soprastante da parte di un’attività ristorativa). Il progetto per la realizzazione dell’acquario si aggirava intorno ai 200mila euro.
Il progetto però non fu portato avanti dall’attuale Amministrazione che fin dai primi giorni del suo insediamento si espresse contrariamente alla realizzazione dell’acquario. In una delle prime sedute consiliare dopo le elezioni comunali, il 14 giugno 2019, il consigliere comunale Pietro Marino, all’opposizione nel gruppo misto, chiese se era intenzione dell’Amministrazione di procedere al progetto dell'acquario al posto dei bagni pubblici del lungomare Hopps. A Marino replicò il sindaco Salvatore Quinci il quale dichiarò: “in questa fase crediamo che sia più giusto utilizzare i soldi che potrebbero spendere per l'acquario e per altre spese non necessarie per fare arrivare l'acqua ai cittadini; ciò è prioritario.
Inoltre –sottolineò Quinci- credo che i bagni pubblici vadano riattivati con un'adeguata gestione per fornire un servizio a coloro che ne hanno bisogno”. Ad oggi, purtroppo, la Città non ha l’acquario ma nemmeno i bagni pubblici visto che i locali dello stesso lungomare Hopps sono ancora chiusi, questione della quale ce ne siamo occupati più volte in questi anni (vedi ultimo nostro servizio del gennaio 2021 https://www.primapaginamazara.it/video-mazara-bagni-pubblici-nel-lungomare-i-cittadini-ne-chiedono-la-riapertura).
Francesco Mezzapelle