Il Centro Studi “la Voce” torna ad occuparsi dell’appalto relativo alla raccolta rifiuti nel Comune di Mazara del Vallo attraverso una nota inviata ieri all’ANAC, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, e per conoscenza al Sindaco di Mazara del Vallo, al Segretario Generale, ai componenti della Giunta comunale, al Presidente del Consiglio comunale, ai Consiglieri comunali, al Collegio Revisori dei Conti, al Nucleo di Valutazione. Nella nota, firmata dal presidente Girolamo Pipitone e avente oggetto “Segnalazione atti di dubbia legittimità riguardanti l’appalto della raccolta rifiuti” si legge in premessa:
“1. Il Consiglio Comunale di Mazara del Vallo, con deliberazione n.05 dell11.01.2016, ha approvato il capitolato di appalto del servizio quinquennale di raccolta e trasporto rifiuti urbani ecc. dell’ARO “Comune di Mazara del Vallo.
2. L’Ufficio URERA di Trapani il 31.10.2017 ha aggiudicato l’appalto all’ATI Senesi- Eco Burgos con un ribasso del 4,95%.
3.Dopo varie azioni giudiziarie, il 10.07.2018 l’appalto viene affidato per scorrimento all’ATI Tech Servizi-ICOS-ECOIN con il ribasso dell’8,19%.
4. Successivamente, con sentenza n.706 del CGA in data 26.07.2019, l’appalto viene affidato all’ATI Senesi_ Eco Burgos per l’importo annuo di euro 24.878.309,41 al netto del ribasso d’asta inferiore, ma compensato da offerta di maggiori servizi.
Successivamente vengono riportati dei fatti:
“a) In data 10.09.2019 viene sottoscritto il contratto non al valore prima esposto sub 4, ma incrementato di euro 521.391,11 in base d’anno, aumento giustificato dall’individuazione di nuove utenze rispetto al Capitolato di Appalto. In tutti questi atti non si evince nessun parere del R.UP.
b) Sulla conduzione dell’appalto, in data 10.12.2021, sono state evidenziate dal Centro Studi “La Voce”, estensore della presente nota, gravi anomalie legate in particolare alla gestione dei servizi previsti in aggiunta e non ancora attivati a quella data, comportando presumibilmente un notevole risparmio per l’appaltatrice (All.A).
c) Sull’aumento del Canone, lo scrivente ha chiesto, in data 15.12.2021, una verifica accurata delle utenze e una rettifica conseguente degli importi corrisposti (All. B).
d) Le note richiamate sub b) e c) sono state riscontrate con unica lettera datata 26.012022 e recapitata l’1.03.2022, ben oltre 60 giorni dalle nostre richieste (All. C).
e) Con D.D. n.27.32 del 9.12.2021 è stata approvata una ulteriore suppletiva motivata da lavori aggiuntivi di euro 217.833,45. Anche questa determina non è accompagnata dal parere del R.U.P. Secondo lo scrivente, bisognava valutare se questa suppletiva fosse, di fatto, già compensata dalla mancata erogazione dei servizi previsti.
f) Infine, con D.D. n.3036 del 30.122021, la Dirigente Stella Marino stravolge, con modifiche sostanziali, il capitolato del contratto di appalto con variazioni importanti della distribuzione di spesa. Anche in questo caso, manca la relazione del R.U.P. con la necessaria sua approvazione.
Di seguito le conclusioni della nota del Centro Studi “La Voce”:
“Dai fatti esposti, riteniamo sia doveroso chiedere al Destinatario della presente scrittura, l’ANAC, di verificare se ricorre la fattispecie abuso d’ufficio negli atti richiamati, stante che:
- I. Le modifiche sia dell’importo in aumento in contratto, sia di altre determine (vedi punti a, e ed f), sono prive di valutazione e sottoscrizione del parere del R.U.P., secondo quanto previsto dall’art. 31 del Dlgs 50/2016 e dalle linee guida n.3 ANAC.
- II.
- III.
Con
la D.D. 3036 del 30.12.2021 viene stravolto quanto previsto dal capitolato di
appalto, atto approvato dal Consiglio comunale, a cui logicamente avrebbe dovuto essere sottoposta la
modifica, sostanziale e non marginale.
(vedi punto f) del capitolato stesso.
Per quanto fin qui esposto, consideriamo necessario che gli atti, se considerati illegittimi, siano annullati in autotutela”.