Ritorniamo ad affrontare la complessa questione relativa al rischio di privatizzazione dell’acqua pubblica, riportando un pensiero espresso dal consigliere comunale Antonella Coronetta che sul tema ha presentato, insieme agli altri due componenti (Girolamo Billardello e Maurizio Pipitone) del gruppo M5S e al consigliere Giorgio Randazzo (FdI), una proposta di modifica allo Statuto comunale nel corso della seduta del Consiglio comunale del 30 maggio:
"Gestione dell'acqua Pubblica é quello che abbiamo chiesto in Consiglio Comunale considerato che a giorni si deciderà sul gestore unico provinciale. Ieri, attraverso una richiesta di modifica dello Statuto comunale per riconoscere l'acqua come bene comune, abbiamo chiesto a tutto il Consiglio Comunale compattezza e adesione, in quanto si tratta di un atto dovuto! Infatti all'unanimità il consiglio Comunale aveva già votato, qualche mese addietro, due mozioni che vincolavano il Sindaco, il quale in aula ha sostenuto: ‘voteremo per un gestore pubblico ma non ci sono le condizioni economiche per garantire una gestione pubblica dell'acqua. Faremo opera di persuasione, ma sappiate che quasi tutti gli altri comuni della provincia voteranno per il gestore privato’.
Non mi hanno convinto molto queste parole, il dubbio é il Sindaco Quinci vuole realmente l'acqua pubblica e non ci sono le condizioni? la colpa é degli altri? Od é un modo celato di rassegnarsi ad una privatizzazione certa? E mettere le mani avanti? Vedremo...con il tempo arriveranno le risposte ed i dubbi spariranno”.