Marsala, la piscina comunale non è utilizzabile da disabili: non funziona il sollevatore. Brutta sorpresa per un disabile

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Febbraio 2017 09:40
Marsala, la piscina comunale non è utilizzabile da disabili: non funziona il sollevatore. Brutta sorpresa per un disabile

Ieri moltissimi siciliani, attraverso numerosi video sulla rete, hanno potuto assistere all’alterco fra il noto regista palermitano Pif ed il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta in merito alla copertura finanziaria sull’assistenza dei disabili, ciò a seguito delle dimissioni dell’assessore regionale Luca Micicchè che aveva mancato di rispetto, sotto le telecamere de Le Iene ad un gruppo di disabili. La mancanza di attenzione ai disabili è però facilmente riscontrabile quotidianamente, anche, e soprattutto in molte strutture che presentano barriere architettoniche per questi cittadini meno fortunati.

Proprio ieri a Marsala, la quinta città della Sicilia, governata da un’amministrazione molto vicina politicamente al Governo regionale, si è verificato un episodio che rappresenta certamente questa mancanza di interesse ed anche di rispetto nei confronti dei disabili. Il luogo? La piscina comunale di via Alighieri che dopo un anno e mezzo è stata riaperta a seguito lavori di ristrutturazione. Protagonista, si fa per dire, dell’episodio un disabile in carrozzella, Alfio Sapia, cittadino mazarese.

Sapia così racconta quanto avvenuto: “ieri intorno alle ore 13, con mia moglie, avevamo deciso di andare in piscina, a Marsala, in quanto a Mazara del Vallo non esiste una piscina comunale. Già in passato avevo frequentato la piscina marsalese così dopo la sua riapertura avevo voglia di ritornarvi. Alla reception –racconta Sapia- una ragazza mi informa dei prezzi così opto per l’ingresso giornaliero per poi decidere di fare l’abbonamento.

Ho detto che so nuotare da solo ma che avevo bisogno del sollevatore meccanico per disabili, uno strumento che permette l’entrata ed uscita dall’acqua per chi ha problemi di deambulazione.Purtroppo, chiedendo al signor Marco Pontani uno degli addetti alla struttura, sono venuto a sapere che il sollevatore non era a disposizione in quanto non funzionante. Mi ha detto che non lo era mai stato fin dalla sua riapertura e che la gestione ha più volte sollecitato la sua riattivazione al Comune di Marsala senza però in questi mesi registrare un intervento.

Così lo stesso mi ha detto: si rivolga al Sindaco”.

Così conclude Alfio Sapia: “ho fatto circa 30 chilometri per raggiungere la piscina di Marsala. Ho visto che vi sono bagni attrezzati per disabili e pure posteggi e poi manca il sollevatore per l’ingresso in acqua, ciò è discriminante per quanti come sono disabili. Ovviamente all’invito di potere essere messo in acqua dagli assistenti della piscina ho rifiutato: voglio essere messo in condizione, ne ho il diritto, di essere indipendente nei movimenti. Mi chiedo: perché non via sia questa doverosa attenzione nei confronti di noi disabili, ciò avviene in molte strutture pubbliche, vedi anche in alcuni cinema, teatri, uffici pubblici”.

Nello stesso pomeriggio ci siamo recati nella piscina comunale di Marsala (vedi foto) ed abbiamo verificato quanto affermato da Sapia. Abbiamo chiesto di parlare con il direttore della struttura, Riccardo Pontani, affidata per 5 anni dall'Ati composta da Blu Water (capofila), Aquasport e Italica, con sede a Roma, che aveva offerto un rialzo del 28,50 % sul previsto canone annuo di 6 mila euro. (La stessa ATI, oltre a stipulare convenzioni con Enti, Università e Scuole, agevola l'uso delle piscina a determinate categorie sociali, (anziani, disabili, ecc.), riservando loro una riduzione del 32% sulle tariffe praticate).

Riccardo Pontani ha detto alla signorina della reception che in quel momento era impegnato, così abbiamo approfittato della presenza del fratello Marco Pontani che ci ha illustrato la situazione confermando che il sollevatore era stata fornito già non funzionante al momento della riapertura dell’impianto e di aver inoltre sollecitato più volte l’Amministrazione marsalese.

La piscina comunale –come predetto- era stata riaperta a fine settembre dello scorso anno rinnovata nel look e, soprattutto, nel rispetto delle leggi sulla sicurezza. Sostituito l'impianto antincendio, quello del riciclo dell'acqua e collocato il nuovo telo del fondo-vasca. L’intervento ha visto anche il rifacimento di bagni e spogliatoi (anche se ne manca uno ad hoc per i disabili). Lavori ordinari e straordinari, con il fondamentale ripristino della piena efficienza della vasca per ridarle quell'attributo di “olimpionica” che aveva perduto a causa di un'errata manutenzione.

“Una priorità, questa, che ci ha tenuto impegnati fin dal nostro insediamento –aveva affermato il sindaco Alberto Di Girolamo – per consegnare alla città un impianto tanto atteso dalla collettività e che, finalmente, rispetta la normativa in materia di impiantistica sportiva”.Fra le attività previste, oltre al nuoto libero, il nuoto guidato, le scuole di nuoto e pallanuoto, la syncro e la scuola “salvamento”, l'acquafitness, l'hydrobike e l'acquasoft. L’Amministrazione marsalese, ad occuparsi dell’iter per la riapertura dell’impianto era stato l’assessore Salvatore Accardi, aveva sottolineato, attraverso una nota, anche la “notevole valenza sociale” dell’impianto grazie all’attività motoria riabilitativa.

E’ però vergognoso che a 5 mesi dalla riapertura dell’impianto non si sia provveduto alla dotazione del sollevatore per disabili, creando di fatto una discriminazione nella fruizione dell’impianto. Sulla questione non accetteremo nessuna giustificazione da parte di chi amministra la Città, "il tempo è scaduto", bisogna soltanto intervenire ed individuare i responsabili di tale grave mancanza.

Francesco Mezzapelle

22-02-2017 10,00

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