“Trovare una terapia personalizzata per ogni paziente riducendo i tempi lunghi ed effetti indesiderati; e’ necessario trovare la terapia giusta quanto prima possibile per migliorare lo stile di vita e il benessere delle pazienti oncologiche”. Questo è quanto sottolineato dalla dott.ssa Alessia Bono (in foto), 27 anni originaria di Campobello di Mazara, ricercatrice in Scienze Molecolari e Biomolecolari del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF) dell’Università di Palermo, che ha ottenuto il Grant Post-Doctoral Fellowship 2025, finanziato da Fondazione Umberto Veronesi su bando competitivo, per il progetto B.R.E.A.S.T.
(Breast canceR Enhanced AI Supported Therapy). “Il progetto –ci spiega la stessa dott.ssa Bono raggiunta da noi telefonicamente- si propone di sviluppare un avanzato algoritmo di Intelligenza Artificiale per supportare gli oncologi nella scelta di protocolli terapeutici personalizzati per il trattamento del cancro al seno”. Alessia Bono, che ha frequentato Liceo Scientifico “M.
Cipolla” di Castelvetrano prima di iscriversi all’Università, si è laureata nel luglio del 2021 con una tesi sperimentale dedicata all'analisi antitumorale; successivamente ha intrapreso il dottorato di ricerca. “Dopo aver vinto il concorso di ricerca -racconta- sono iniziati questi tre anni durante i quali ho trascorso 6 mesi circa a Oxford e qui ho fatto esperienza nella modalità di lavoro in ‘spin-off’. Mi ero già pure occupata di ‘machine learning’ prediligendo un approccio interdisciplinare per la ricerca di gruppo.
Da qui, avendo conseguito un importante riconoscimento a livello accademico, è nata l’idea di lavorare, insieme allo stesso gruppo di ricerca, all’elaborazione di un algoritmo per contrastare il tumore al seno triplo negativo, cosiddetto TN, il più aggressivo, e cercare di trovare una cura sfruttando anche le potenzialità dell'intelligenza artificiale”. Il progetto B.R.E.A.S.T (“terapia supportata dall'intelligenza artificiale avanzata per il cancro al seno"), sarà condotto con la supervisione della prof.ssa Annamaria Martorana, ‘Principal Investigator’, all’interno del laboratorio di ‘Molecular Modeling’ di cui è responsabile il prof.
Antonino Lauria. “Voglio ringraziare entrambi –ribadisce Alessia Bono- e sono grata alla Fondazione Umberto Veronesi per questo importante riconoscimento e per il supporto al progetto. Grazie a tecniche computazionali innovative, vogliamo offrire nuove prospettive per trattamenti personalizzati e di precisione attraverso lo sviluppo dello stesso progetto in più fasi, dalla raccolta dati, allo sviluppo di modelli ed infine alla validazione con la scelta del modello ottimale al quale sottoporre le pazienti”. La stessa prof.ssa Martorana spiega: “il nostro gruppo di ricerca lavora da anni sulle tecniche di Molecular Modeling e Machine Learning per l’identificazione di terapie mirate e personalizzate.
Il progetto B.R.E.A.S.T. rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il tumore al seno triplo negativo. L’algoritmo sarà progettato per correlare i dati genomici e proteomici del paziente con la risposta clinica post trattamento chemioterapico. Un’interfaccia intuitiva permetterà ai medici di inserire facilmente i dati del paziente e ottenere il protocollo terapeutico più indicato. Il finanziamento della ‘fellowship’ da parte della Fondazione Veronesi alla dott.ssa Bono – conclude la prof.ssa– conferma l’eccellenza della ricerca condotta nell’Ateneo palermitano, con un impatto diretto sulla medicina personalizzata e sulla lotta contro il cancro”. Infine noi aggiungiamo che quella della dott.ssa Alessia Bono rappresenta davvero una bella storia, se vogliamo anche speciale: una giovane scienziata italiana che, grazie al supporto di un’importante Fondazione, avrà l’opportunità di contribuire, rimanendo a lavorare nel proprio Paese, l’Italia, alla ricerca scientifica e allo sviluppo di nuove terapie nella ricerca per sconfiggere il cancro.
Francesco Mezzapelle