Riceviamo e pubblichiamo nota di replica dell’ing. Giuseppe Salvo alla nota inviata ieri mattina dal Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Raimondo Cerami, in merito alla questione dei lavori di messa in sicurezza del ponte sul fiume Arena (vedi nostro articolo di ieri pomeriggio https://www.primapaginamazara.it/questione-ponte-sul-fiume-arena-il-commissario-cerami-risponde-alling-salvo ). Ecco quanto si legge nella nota firmata dall’ingegnere Salvo.
“Gentile Redazione, i chiarimenti forniti dal Dott. Cerami, e da voi prontamente pubblicati sul Vostro sito, chiedono la mia pronta risposta che Vi prego di volere pubblicare al più presto per dovere di cronaca; in particolare, perché il tenore delle risposte fornite dall’ing. Granata lascia trasparire una lettura non sufficientemente attenta delle perplessità da me espresse al Dott. Cerami in persona durante l’incontro dell’09-12-2021, alla presenza dell’On. Sergio Tancredi e della Responsabile Unica del Procedimento, l’ing. Patrizia Murana.
Fa piacere sapere che la mia perizia, fornita brevi manu al dott. Cerami, sia stata oggetto di disamina da parte del progettista e direttore dei lavori, ing. Granata. Dispiace però constatare che la disamina di cui sopra sia stata condotta in maniera superficiale, nella misura in cui è superficiale la lettura di un articolo senza averne compreso il titolo. Sfugge infatti il titolo del mio documento: “Perizia Stragiudiziale PRELIMINARE”, dove con preliminare, secondo quanto riportato dalla Treccani, si intende proprio ciò “che ha carattere, valore, funzione di preparazione, introduzione, premessa necessaria a ciò che sarà detto, fatto o svolto in seguito”.
Constato ancora con un certo dispiacere che la perdita del titolo è avvenuta anche per l’allegato N° 1 della mia perizia PRELIMINARE. Infatti, le verifiche strutturali che “oltretutto non sono state specificate dall’ing. Salvo” non lo sono state, semplicemente perché non pertinenti in un documento che si intitola “ESEMPIO DI RINFORZI PUNTUALI”. Sia pur rassicurato il collega ing. Granata, che, qualora necessari, tutti i calcoli, i modelli, le assunzioni e le norme richieste dalla giusta pratica dell’Ingegneria saranno fornite.
Fa piacere, comunque, constatare che il collega abbia colto la natura di “parziale” del rinforzo da me disegnato come esempio, essendo proprio questo l’obiettivo di quanto proposto. Affermo questo, infatti: che sia sufficiente una soluzione parziale, veloce e di basso costo per consentire la riapertura del nostro ponte in sicurezza; e lo affermo considerato che le verifiche di Stato Limite Ultimo condotte dall’ing. Granata (verifiche il cui mancato superamento hanno determinato una limitazione del traffico pesante nel giugno del 2020 e determinano adesso l’interdizione ad ogni tipo di veicolo) superano la tensione ammissibile di pochi punti percentuali (6%).
Di questa mia ultima considerazione, però, bisogna rendergliene atto, il collega ing. Granata non poteva esserne al corrente, dato che questa è, insieme a tante altre e più dettagliate analisi, parte integrante delle “CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE ALLA PERIZIA STRAGIUDIZIALE PRELIMINARE DEL 09 dicembre 2021”, secondo documento da me ieri firmato in sede di Consiglio Comunale Aperto e in adempimento all’incarico ricevuto all’On. Sergio Tancredi (il quale, sua sponte, ha pregato fossero inoltrate alla Procura della Repubblica).
Spero questo mio secondo documento venga letto con più attenzione, in particolare, cominciando dal titolo. Mi lascia profondamente perplesso, inoltre, l’affermazione fatta dall’ing. Granata, quando dice che “In particolare non state valutate dall’ing. Salvo i risultati delle indagini sulle saldature”. La perplessità, in questo caso, non deriva dal fatto che l’ing. Granata non è al corrente che lo scrivente ha (diversamente da quanto da lui ipotizzato) attentamente studiato i risultati delle prove dalla N. 5171 alla N5173/PA (Controlli non distruttivi sulle saldature) da lui svolte insieme alla 4 EMME durante le tre campagne di ispezione del 13-15 maggio, 4-5 e 9 giugno dello scorso anno.
La perplessità nasce piuttosto perché lo stesso ing. Granata, nei succitati rapporti di prova, scrive che:
1) PROVA N.5171/PA – CONTROLLO VISIVO: “Dai controlli eseguiti, si può desumere che i cordoni si possono ritenere regolari (omissis)”;
2) PROVA N.5172/PA: CONTROLLI MAGNETOSCOPICI: “Anche l’esame magnetoscopico (MT) non ha evidenziato difetti rilevanti sulla superficie dei cordoni di saldatura esaminati (omissis)”;
3) PROVA 5173/PA – CONTROLLO SALDATURE CON ESAME ULTRASUONI: “In definitiva le saldature sono da ritenersi accettabili (omissis)”; e conclude che:
4) cap. 10 – CONCLUSIONI SULL’ESAME DELLE SALDATURE: “In definitiva le saldature esaminate non mostrano problemi per quello che riguarda la difettologia indicata nella UNI EN ISO 5817 ma sono certamente interessate, come appare anche per tutti gli altri elementi, dal fenomeno della corrosione che si concentra maggiormente nei nodi e nelle rispettive saldature a causa dei ristagni d’acqua” per poi contraddirsi con quanto dichiarato nell’articolo, visto che alcune saldature, a suo dire, “presentavano uno stato di corrosione così avanzata da non permettere un’indagine ultrasonica di dettaglio”.
Mi si conceda infine un’ultima nota a chiusura di questa mia risposta. Rattrista percepire, dietro la risposta dell’ing. Granata e le facili rassicurazioni cui giunge il dott. Cerami, il delinearsi di scenari che allontanano sempre più il giorno della riapertura del nostro ponte e, di concerto, i miei concittadini dalla fiducia nelle istituzioni”.