La seconda vita delle reti da pesca: a Mazara del Vallo nasce "Risacca"

Un progetto di economia circolare ideato da tre giovani. Vincitore della selezione del Green Impact Med

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Luglio 2021 08:33
La seconda vita delle reti da pesca: a Mazara del Vallo nasce

Nasce a Mazara del Vallo, grazie all’idea di tre giovani, un interessante progetto di economia circolare per il recupero delle reti da pesca, quelle che spesso si vedono abbandonate lungo l’area portuale, ma anche in diverse zone dello stesso territorio da pesca; un problema che la nostra redazione in questi anni ha sempre evidenziato così come quello relativo alla mancanza di un luogo fisico ove potere conferire le reti da pesca non più utilizzate.

Risacca nasce come una linea di prodotti di moda etica e design sostenibile nati dalla rigenerazione delle reti da pesca. Prodotti di comunità, realizzati da pescatori e artigiani locali, attivando un processo di riuso e riciclo degli scarti dell'industria ittica e della plastica recuperata in mare, generando nuove opportunità per giovani e artigiani e creando una comunità partecipe e sensibile alla salvaguardia dell'ecosistema marino contrastando l’inquinamento, dando nuova vita ai materiali di scarto.

Mazara del Vallo è conosciuta per il commercio di pesce fresco e fino a 10 anni fa, terzo porto più grande d’Europa. Negli ultimi anni il settore ittico ha vissuto una pesante crisi socio-economica, assistendo ad una diminuzione della flotta -passata da circa 500 a circa 100 pescherecci- determinando un drastico aumento della disoccupazione (+30%). A fare da sfondo a questo dramma sociale è l’utilizzo dagli anni ‘70 di materiali plastici che non hanno una chiara regolamentazione sullo smaltimento, diventando un peso che grava sulle economie dei pescatori costretti ad assumersi gli oneri di smaltimento o a ricorrere a metodi illeciti. L’industria ittica a Mazara del Vallo in un solo anno, produce circa 10.000 kg di materiale marinaresco.

Il problema delle reti da pesca abbandonate ovviamente non riguarda soltanto la marineria di Mazara del Vallo. Si stima che ogni anno vengono abbandonate tra le 500.000 e un milione di tonnellate di reti cosiddette “fantasma” nei mari di tutto il mondo. Si stima che le reti fantasma costituiscano fino al 10% di tutti i rifiuti marini e sono necessari in media circa 600-800 anni perché le reti si deteriorino completamente in microplastiche diventando un ulteriore problema per gli ecosistemi marini. Nel 2018 è stato stimato che fino a 650.000 animali marini vengono uccisi ogni anno dalle reti fantasma..

Il progetto “Risacca” ha come obiettivo proprio quello di rispondere a questa criticità. Si è sviluppato grazie alla collaborazione tra Carlo Roccafiorita, imprenditore e innovatore sociale, già attivo sul territorio mazarese con Periferica, un progetto di rigenerazione urbana, Federica Ditta e Cristiano Pesca, esperti di design del prodotto, design sistemico e fabbricazione digitale, già da anni attivi nella progettazione di prodotti e sistemi sostenibili indirizzati all’inclusione umana e all'eco design. Il team inizia a collaborare al progetto nel novembre 2020 e già nella prima fase di contatto e ricerca e sviluppo, attraverso un dialogo continuo con i pescatori locali, comprende la complessità delle dinamiche legate al all’inquinamento marino e alle difficoltà burocratiche di gestione degli scarti del settore dell’industria ittica.

Abbiamo percepito –dichiarano Cristiano, Federica e Carlo- da subito una sensibilità ed un'urgenza dei pescatori verso le tematiche di salvaguardia del mare, ciò che emerge con chi viveva a stretto contatto con il mare erano le complessità burocratiche che regolano il mercato ittico per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la preoccupazione verso i cambiamenti che hanno visto compiersi negli ultimi decenni: mari sempre più inquinati, diminuzione della biodiversità e delle quantità di pesci, quantitativi di plastica sempre maggiore pescata in mare.

Abbiamo quindi compreso che la missione non era realizzare un semplice prodotto, ma progettare un sistema più ampio di recupero e riciclo, che la progettazione del prodotto sarebbe stata progettazione di un servizio che include un sistema più ampio di impatto sociale, ambientale, economico e culturale e che la salvaguardia del mare era anche la salvaguardia di una città, di una tradizione e di una comunità che nella storia ha trovato nel mare fonte di sostentamento e crescita".

Nel dicembre 2020 partecipano al concorso europeo Green Impact Med, lanciato da Fondazione Messina, dove vengono selezionati per una prima fase di incubazione per poi aggiudicarsi la seconda selezione tra i progetti preselezionati.

Al momento “Risacca” è in fase di lancio per la raccolta fondi attraverso la prima linea di sacche realizzate con reti rigenerate. La prima linea di prodotti Risacca, lanciata a giugno 2021, è una linea di borse resistenti (vedi foto collage di copertina), leggere e versatili, pieghevoli, adatte per escursioni costiere, escursioni naturalistiche, trekking urbano e everydaylife, co-creato con pescatori e artigiani locali, adottando e rinnovando un’antica tecnica di riparazione delle reti tramandata di generazione in generazione, “la sarcitura” (tessitura delle reti) è una tecnica tramandata da generazione in generazione dai pescatori.

Negli ultimi 10 anni sono pochi i ragazzi che hanno deciso di intraprendere la strada di padri e nonni, e tali tecniche rischiano di scomparire. “Inizialmente non sapevamo –spiegano i tre giovani progettisti- come poter recuperare e riutilizzare queste reti per realizzare delle sacche, ci siamo appoggiati a dei sarti ma essendo le reti di tipologie e materiali diversi, il processo risultava troppo complesso. Quando abbiamo scoperto questa antica tecnica in uno dei tanti magazzini di riparazione delle reti di Mazara abbiamo da subito capito che era quel che cercavamo e che grazie a questa tecnica sarebbe stato possibile realizzare borse e accessori e altri oggetti con reti sempre diverse in colore e texture, producendo così pezzi unici e irripetibili, adattando stralci e brandelli non più utilizzabili per la pesca”. 

“Risacca” mira pertanto alla valorizzazione di tali tecniche tradizionali.“Si, organizzeremo corsi di sarcitura con maestri sarcitori ormai in pensione e giovani locali così da tramandare questa antica tecnica rinnovandola per altre applicazioni.”

Il processo di rigenerazione e produzione della prima linea di prodotti viene svolto a “km zero”, interamente nella città di Mazara del Vallo, con il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale e artigianale su tutte le fasi di trasformazione del prodotto. “Abbiamo registrato un enorme entusiasmo da parte di artigiani, imprenditori e associazioni del territorio, perché dietro i nostri prodotti emerge con forza la nostra missione ecologica. Ogni città del mondo oggi è chiamata ad una sfida ambientale. Fare sistema è il primo passo e Mazara sembra essere pronta per iniziare questa corsa all’innovazione.

Carlo, Federica e Cristiano sono consapevoli dell’importanza dei social per far conoscere il loro progetto. “Stiamo raccogliendo molti feedback positivi sul progetto, c’è un’attenzione crescente alla sostenibilità e alla ricerca di nuovi modelli produttivi. Abbiamo lanciato al momento una pagina instagram @risacca_projectdove è possibile informarsi costantemente su cosa stiamo facendo e come, fare network e creare una community, ma soprattutto dove preordinare i primi prodotti per supportare il progetto e permetterci di recuperare e rigenerare quante più reti possibili, e continuare la ricerca per combattere l’inquinamento.

Sostenere il progetto Risacca significa sostenere un’iniziativa di salvaguardia degli ecosistemi marini e sostenere l’artigianato locale, sostenere un progetto che vuole raccontare le storie dei pescatori, del mare e della città di Mazara facilitando lo scambio di conoscenze ed esperienze tra sostenitori nazionali, internazionali, visitatori e locali strutturando dei partenariati con realtà internazionali che sostengono la salvaguardia degli ecosistemi marini, perché è solo attraverso la collaborazione e la condivisione su più livelli che potremmo generare un cambiamento”.

Ma il Progetto Risacca non si ferma qui, ha un orizzonte temporale nel medio e lungo periodo: “parallelamente al lancio della prima linea di Risacca stiamo sperimentando e prototipando altri prodotti ed applicazioni per poter riciclare tutte le reti e gli sfridi di produzione non recuperabili. L’obiettivo nel lungo periodo è la creazione di un polo di prossimità di innovazione tecnologica e ricerca nel porto di Mazara per rigenerare tutto lo scarto plastico proveniente dall’industria ittica e dalla plastica recuperata in mare dai pescatori attraverso un approccio circolare riassumibile in 5 R: recupera, ripara, rigenera, riusa, ricicla. Anche la prima linea di sacche è basata su questo approccio, le sacche sono infatti completamente disassemblabili per poter differenziare i materiali a fine vita e poterli riciclare e trasformarli in altro in un loop di sostenibilità a lungo termine”.

Francesco Mezzapelle 

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