L’operazione “Mare Nostrum” deve tutelare anche i pescatori siciliani. Lettera di Giovanni Tumbiolo al Presidente Napolitano

Redazione Prima Pagina Mazara
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19 Ottobre 2013 06:56
L’operazione “Mare Nostrum” deve tutelare anche i pescatori siciliani. Lettera di Giovanni Tumbiolo al Presidente Napolitano

Signor Presidente,Oggi si celebra il primo anniversario del sequestro da parte dei miliziani libici del motopesca del Distretto Produttivo della Pesca di Mazara del Vallo "Daniela L" tradotto nel porto di Bengasi.

Non sfuggiranno le terribili conseguenze economiche, finanziarie e psicologiche subite da parte dell'armatore (che, a causa di ciò, è sull'orlo del fallimento), dei componenti dell'equipaggio (disoccupati) e delle loro famiglie.

Il motopesca "Daniela L" è stato sequestrato in acque internazionali a 41 miglia dalla costa libica. I pescatori sono stati rinchiusi nelle carceri di Bengasi. Io stesso ho avuto la sventura insieme al Console/Eroe Guido De Sanctis di verificare le disumane condizioni in cui sono stati reclusi i nostri concittadini italiani e tunisini (qui da noi fa lo stesso).Il sequestro, come certamente ricorderà, amatissimo Presidente, è avvenuto a seguito di un'aggressione armata. Miracolosamente nessun pescatore questa volta è morto, solo uno è rimasto ferito lievemente.

In questi anni abbiamo ricercato soluzioni pacifiche attraverso l'accordo di cooperazione firmato fra l'Autorità Libica per la Pesca ed il Distretto in occasione della vista a Tripoli del Primo Ministro Monti (21 gennaio 2012), attraverso continui scambi ed intese, visite a Tripoli e a Mazara del Vallo seguite nel tempo con molta attenzione ed impegno professionale dalla nostra Ambasciata a Tripoli e dal Ministero degli Affari Esteri (ma con molto meno, quanto sospetto, impegno dal competente Ministero, quello dell'Agricoltura).

E' stata ampiamente manifestata la volontà di fare da parte dei Ministri Libici dell'Agricoltura, dell'Economia, dal Presidente e dai componenti della Commissione Agricoltura e Pesca del Congresso Libico, che ha votato nel mese di agosto una risoluzione finalizzata a creare in Libia sei distretti di Pesca con il precipuo scopo di superare le antiche criticità che rischiano di deteriorare le eccellenti relazioni fra Italia e Libia, attraverso una pacifica cooperazione, con il Distretto della Pesca di Mazara (unico soggetto colpito direttamente dalla controversia).Tutto ciò è stato confermato dalla rappresentante del Congresso Libico, Naima Ellhami, dal Capo Gabinetto del Ministero dell'Economia e dai rappresentanti del Ministero dell'Agricoltura della Libia, tutti presenti, dal 10 al 13 ottobre u.s., a Mazara del Vallo al "Blue Sea Land"- Forum per il Mediterraneo, Africa e del Medio Oriente Allargato.

La situazione però rimane bloccata e fortemente critica.

Oggi abbiamo apprezzato molto, signor Presidente, l'iniziativa italiana nel Mediterraneo relativa alla salvaguardia della vita umana di tanti disperati che tentano di approdare in Europa attraverso l'operazione denominata "Mare Nostrum" con l'impiego di tante unità navali ed aeree.Abbiamo pertanto motivo di ritenere che tale attività possa essere logicamente indirizzata a salvaguardare altresì la vita ed il lavoro dei nostri pescatori e delle nostre famiglie provate ingiustamente dalla ben nota, quanto assurda , "guerra del pesce". Infatti tale imponente spiegamento di forze sul campo consentirà naturalmente e senza oneri aggiuntivi di tutelare il sacrosanto diritto dei nostri pescatori di lavorare oltre le 12 miglia marine dalle coste libiche.

Ho riunito ieri gli armatori ai quali ho sempre raccomandato di "stare alla larga" da quelle acque, secondo le istruzioni ricevute dal Ministero e dalle Autorità Marittime, ma non ho potuto sottrarmi dall'accogliere la manifesta volontà dei pescatori di tornare a lavorare, dal 18 ottobre, nelle acque internazionali ben oltre le acque territoriali libiche.

Pertanto, La supplico, Signor Presidente, nell'interesse superiore della sicurezza pubblica qui a Mazara del Vallo, di intervenire affinchè i Ministeri competenti ed i militari impegnati nell'Operazione abbiano incarico di tutelare e proteggere anche i nostri pescatori che svolgeranno regolarmente la pesca secondo i principi del Diritto Internazionale del Mare, in questa non dichiarata, ma vera, guerra unilaterale nei confronti dei nostri operatori.Nel ringraziarLa, Signor Presidente, a nome di tutta la nostra comunità marinara, per la Sua generosa attenzione da sempre rivolta a questa comunità, colgo l'occasione per porgere i segni della mia più alta gratitudine.

Giovanni Tumbiolo

(Nella foto con gli armatori dei pescherecci "Daniela L" e "Giulia PG" dopo il loro sequestro da parte dei miliziani bengasini) 

19-10-2013 8,45

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