L’attore mazarese Rosario Lisma interprete di “La mafia uccide solo d’estate”. Intervista di Giulia Romagnosi

Redazione Prima Pagina Mazara
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19 Novembre 2013 18:55
L’attore mazarese Rosario Lisma interprete di “La mafia uccide solo d’estate”. Intervista di Giulia Romagnosi

Il 28 novembre uscirà nelle sale il primo film di Pierfrancesco Diliberto, meglio conosciuto come Pif. "La mafia uccide" solo d'estate è una interessante commedia che

mescola una tenera storia d'amore (nel cast lo stesso Pif e Cristiana Capotondi) con gli agghiaccianti fatti di cronaca mafiosa che tra gli anni '70 e i '90 hanno scosso l'Italia. Uno dei personaggi principali, Rosario Lisma, attore nato a Mazara del Vallo e che interpreta la parte di Lorenzo, padre del protagonista, il piccolo Arturo. Già quest'estate, prima di una sua esibizione al Collegio dei Gesuiti, Rosario (in foto il secondo da dx) ci aveva parlato di questo lavoro. Riportiamo adesso l'intervista, nella sua versione integrale, rilasciata a Giulia Romagnosi, anch'essa mazarese, e pubblicata anche sulla rivista online di cultura e spettacoli www.40secondi.com

Parlaci del tuo personaggio, qual è l'impatto della figura paterna sul piccolo Arturo?

Siamo negli anni '70, il mio personaggio è un piccolo borghese di Palermo , fa il bancario, potremmo definirlo una persona "media", molto tranquilla e senza nessun valore civico particolare nei confronti della mafia. È un personaggio indicativo di quella società che preferiva non vedere l'esistenza della mafia e lo strapotere dei Corleonesi piuttosto che affrontarla. L'occhio ironico di Pif ci mostra un personaggio che non è da condannare, egli agisce più per cecità che per desidero di complicità.

Come si comporta il Pif regista sul set?

È molto tranquillo e professionale, certo a volte anche lui diventa ansioso ma ha l'abilità di riuscire a creare un clima di distensione. È divertente girare con lui, c'è complicità e allegria. Presto potrete vederlo all'opera in un backstage che andrà in onda su Mtv.

Parlare di cinema di qualità in Italia è diventato un tema estremamente scottante, il progetto di Pif ci ha interessato per il suo tentativo di coniugare impegno sociale e risata attraverso un genere che è forse l'unico a condurre ancora gli italiani nelle sale. Pensi che l'operazione riuscirà nel suo intento?

Secondo me si ha il merito di aver usato un linguaggio nuovo almeno in Italia. Il film non è un racconto di impegno civile tout court e non è nemmeno una commedia all' italiana classica come quella di Monicelli o Risi. Ha un linguaggio veloce, di una freschezza più vicina a certi film d'oltreoceano come quelli di genere satirico alla Sasha Baron Cohen. Lo stesso Pif ha espresso un legame tra il film e Forrest Gump. Un racconto lieve, intelligente ma allo stesso tempo surreale e irriverente che, attraverso l'ingenuo punto di vista del piccolo Arturo prendere in giro la mafia in modo totalmente innovativo.

Come vedi l' attuale panorama del cinema in Italia?

Io non lo vedo così a tinte fosche come spesso viene definito. Al di là dei grandi registi come Sorrentino, Garrone, Crialese, qualche buon prodotto riesce sempre ad uscire. Non ho visto l'ultimo di Zalone che sta sbancando ai botteghini ed è stato reso oggetto di molte critiche da diversi intellettuali come Michele Serra che, su l'Espresso, si è mostrato senza riserve nei suoi confronti. Io non ritengo il film di Zalone al pari di un cinepanettone. Ad essere onesti non vedo penuria d' inventiva e spero che con questo film possa dare un segnale, sono ottimista.

Da attore siciliano credi che i giovani d' oggi siano ancora sensibili al problema della Mafia? consiglieresti il film per una visione didattica?

Assolutamente si, quando ho letto la sceneggiatura mi sono commosso e posso assicurarti che non è una cosa usuale. In particolare la parte finale del film ha un valore pedagogico molto rilevante. Personalmente non so se i ragazzi di oggi siano ancora sensibili al problema. La mafia non occupa più le prime pagine dei giornali, non ammazza più, ma questo non vuol dire che sia scomparsa. La mafia c'è e si è trasformata mettendosi addosso una pelle d'agnello. Si nasconde tra i colletti bianchi e io spero davvero che i giovani abbiano chiaro il concetto che l'insidia mafiosa è dietro l'angolo, ogni volta che si cerca una raccomandazione o si chiede aiuto ad un potente.

Tre motivi per andare a vedere il film

Perché è un film intelligente come pochi, fa molto ridere, è un film di grande valore civico.

19-11-2013 19,50

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