Lo scorso 27 aprile si sono tenute in Sicilia le elezioni di II livello per eleggere gli organi di rappresentanza, presidenti e Consigli, dei Liberi Consorzi Comunali e Città Metropolitane che 10 anni fa, dopo l’approvazione della famigerata legge Delrio, hanno sostituito le Province. Con questo primo passo, molto discusso visto che la possibilità di determinare i suddetti organi sono stati affidati ai sindaci e ai consiglieri comunali, si spera che entro qualche anno si possa tornare a dare la possibilità di voto direttamente ai cittadini. Una cosa però è certa, è finita l'era dei "commissari" nominati direttamente dalla Regione e dopo 12 anni le Province torneranno nuovamente a funzionare. Vediamo come.
Innanzitutto diciamo che i nuovi presidenti dei Liberi Consorzi Provinciali e Aree Metropolitane e i consiglieri eletti svolgeranno il loro incarico a titolo gratuito, si tratta di pura rappresentanza politica. Entro il 10 maggio vi sarà la proclamazione ufficiale degli eletti. Successivamente i nuovi presidenti del Libero Consorzio e i sindaci delle due tre Aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina) dovranno convocare la prima seduta del Consiglio Provinciale, scegliendo la figura di un loro vice.
Una volta insediatisi, i Consigli Provinciali dovranno procedere ad approvare il nuovo Statuto e il relativo regolamento per le sedute dei Consigli che dovranno approvare i vari atti. Successivamente saranno indicati dal presidente e dai sindaci metropolitani i cosiddetti "consiglieri delegati" che gestiranno alcuni ambiti di intervento (Bilancio, Lavori Pubblici etc. ), e qui inizierà una vera trattativa politica ove entreranno in gioco i partiti e movimenti. Esemplare il caso di Trapani ove ad essere eletto è stato il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, sostenuto da liste civiche e dal centrosinistra (PD, PSI, Italia Viva, M5S, Contro Corrente) che ha vinto il duello con il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini sostenuto dal centrodestra (Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, DC, Noi Moderati e Grande Sicilia).
Sono stati soltanto quattro i consiglieri eletti nella lista di Quinci: Ernesto Raccagna, Francesco Foggia, Giovanni Iacono e Laura Barone (M5S). Otto invece nelle liste del centro destra: Saverio Messana e Alberto Mazzeo della Lega (lista più votata del centro destra), Maurizio Miceli e Giusy Corbo di Fratelli d'Italia, Enzo Sturiano e Vito Milazzo di Forza Italia, e Walter Alagna e Alessia Rizzo della DC. Pertanto, almeno in partenza, Quinci si presenta in Consiglio provinciale sostenuto da una minoranza.
Ovviamente i giochi della politica potrebbero determinare un nuovo equilibrio anche in merito agli incarichi e deleghe da attribuire ai consiglieri.
Il nuovo organo politico dovrà gestire la manutenzione delle strade provinciali, molte delle quali in provincia di Trapani non si trovano in buone condizioni. Altro tema l'edilizia scolastica, cioè le scuole superiori della Provincia, alcune delle quali necessitano di grandi manutenzioni, ci sono istituti scolastici della Provincia che non hanno una sede e pertanto costretti ad appoggiarsi ad altri o addirittura pagare affitti ai privati. Altro importante ambito di intervento quello dell'ambiente che si occuperà di concedere autorizzazioni necessarie aziende e per la creazione di hub industriali, compresi anche parchi eolici e fotovoltaici.
Vi sarà da organizzare anche la polizia provinciale. Altra importante tematica quella relativa al bilancio dell'Ente, competenza che prima del 27 aprile spettava alle cosiddette Conferenze dei Sindaci del territorio che adesso avranno un ruolo meramente consultivo fornendo pareri sugli atti che il Consiglio provinciale sarà chiamato ad approvare. Insomma "tanta carne sul fuoco"...
Francesco Mezzapelle