Mazara del Vallo è una delle piazze trapanesi più importanti sia per lo spaccio che per il consumo variegato di stupefacenti; consumatori di ogni età di diversi tipi di droga, da quelle considerate più leggere a quelle nuove, ancor più pesanti. Il “mercato” di Mazara fa gola ai “grossisti”, per la forte domanda che ricevono e che viene soddisfatta attraverso piccoli e medi spacciatori locali che rivendono la droga a piccole dosi per pochi euro ma con una frequenza quotidiana. Un reticolo che si allarga sempre più e che ingloba anche giovani della borghesia e disoccupati.
La droga leggera o pesante che sia, arriva principalmente, verosimilmente in auto, da Palermo ma anche da altri centri siciliani; la via marittima, attraverso imbarcazioni e motoscafi, sia sempre meno battuta considerati i maggiori controlli relativi al traffico dei migranti. A Mazara il fenomeno droga si è ingigantito. Il dottor Antonio Sparaco, responsabile provinciale del coordinamento aziendale attività di prevenzione, Dipartimento Salute Mentale dell’Asp di Trapani, in una sua indagine di qualche anno fa, calcolava che su 4.800 giovani mazaresi dagli 11 ai 18 anni che frequentavano le scuole medie e superiori, almeno 2500 farebbero uso quotidiano di sostanze stupefacenti.
Una larga fascia comprende i giovani dai 18 ai 30 anni che oscillerebbe tra 2500 e 3500 tossicodipendenti. Non catalogabili gli ultra trentenni e i quarantenni che, comunque, sarebbero migliaia.
La cartina di tornasole del consumo di droga nel territorio mazarese sono le numerose operazioni condotte dalla polizia e dai carabinieri seppur i rispettivi organici siano sottodimensionati rispetto alle reali esigenze di un vasto territorio come quello di Mazara del Vallo; le forze dell’ordine fanno quello che possono con le risorse di uomini e mezzi. A Mazara negli ultimi anni si contano quasi un centinaio di arresti tra piccoli, medi e grandi spacciatori, mazaresi ed extracomunitari.
Gli investigatori, grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono riusciti qualche anno fa, anche a risalire ai vertici di una ramificata organizzazione che da Palermo aveva esteso la propria zona di influenza fino a Mazara del Vallo. Gli spacciatori al dettaglio, spesso incensurati e disoccupati, venivano invogliati ad entrare a far parte dell`organizzazione, grazie alla possibilità di ottenere finalmente un guadagno sicuro. Si può ben dire che più del 50% delle operazioni condotte dalle forze dell’ordine nel territorio sono state finalizzate al contrasto del mercato della droga, da marijuana e hashish a cocaina, eroina.
Come dimostrato dalle stesse operazioni antidroga, gli storici centri di spaccio cittadini si confermano il quartiere periferico e popolare di “Mazara Due”, ove esisterebbe un vero supermarket degli stupefacenti (con tutto l’occorrente per pesare, tagliare e confezionare la droga) come appurato da diverse operazioni antidroga, e la cosiddetta “kasbah” ove coesistono gang di giovani autoctoni e maghrebini dediti anche a furti, scippi ai danni di anziani e turisti, e ad atti di bullismo nei confronti dei più piccoli; la violenza fra i giovani sembra aumentata dopo l'emergenza covid19, vedi ad esempio la rissa presso Villa Jolanda dello scorso novembre che ha provocato ferimenti con arma da taglio.
Sia la vendita che il consumo di droga avviene senza distinzioni di classe, fra i ceti meno abbienti a quelli più agiati. Secondo infatti dei dati raccolti dall’Asp, va crescendo sempre più nella fascia d’età dai 16 ai 30 anni il consumo di droghe più pesanti, in primis di cocaina il cui costo si è abbassato negli anni permettendo quindi a gruppi di giovani di poterne acquistare piccoli quantitativi da dividere. Altro preoccupante fenomeno il “violento” ritorno dell’eroina e la crescita del mercato del crack il cui consumo avviene per inalazione dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Il problema della droga sembra quasi non interessare la cittadinanza, quanti si occupano di Politiche Sociali: sembra che il “perbenismo borghese” preferisca invece nascondere la testa sottoterra, forse per non volere accettare la situazione o per evitare la “vergogna”.
A Mazara del Vallo (in un locale, ex masseria del ‘700, concesso dal 1987 dal Comune in comodato d’uso gratuito) ha una delle sue due sedi siciliane, la comunità terapeutica “Casa dei Giovani”, fondata da padre Salvatore Lo Bue, che si occupa di recupero “dipendenti”, soprattutto da droghe. “Oggi sul mercato vi è una serie di droghe terrificanti, oltre alle tradizionali e sintetiche. L’età media dei consumatori di droga – ha spiegato qualche anno fa Biagio Sciortino, vicedirettore della “Casa dei Giovani”, nonché presidente del Coordinamento nazionale Intercear- si è notevolmente abbassata e si assiste alla poli-assunzione.
Giovani, anche all’età di 12 anni, iniziano con il cosiddetto “binge drinking”, mix di sostanze alcooliche, associandovi stupefacenti. E’ allarmante il crescente consumo di crack, acquistabile ad un costo molto basso, 5/10 euro a dose; è una droga micidiale che crea velocemente dipendenza con effetti devastanti sul cervello”. In merito ai centri di spaccio Sciortino ha sottolineato: “Mazara Due è una realtà terribile, è il perfetto esempio della tendenza degli anni passati di nascondere lo sporco delle città nelle periferie che inevitabilmente sono divenute centri di solitudine, dei ‘fantasmi’ della società, e pertanto centrali di spaccio della droga.
La mancanza di una rete sociale è stata la principale causa della creazione un ‘esercito’di giovani consumatori, divenuti anche spacciatori”.
Insomma nel tempo il quartiere è divenuto, anche a causa della poca attenzione delle amministrazioni, un vero e proprio ghetto, utilizzato meramente come serbatoio elettorale per i politici di turno e nelle diverse campagne elettorali degli ultimi decenni che hanno visto molti candidati sia a sindaco che al consiglio comunale, (anche nelle ultime amministrative) passare da lì lasciando promesse. Vedremo cosa succederà quando i quarantennali edifici, mai manutentati, cominceranno a scricchiolare fino a cedere…
Francesco Mezzapelle