Gruppo 6 GdO. Dopo il fallimento l’Agenzia dei beni confiscati propone alla Grigoli distribuzione un accordo per garantire il futuro occupazionale dei lavoratori licenziati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Giugno 2014 13:00
Gruppo 6 GdO. Dopo il fallimento l’Agenzia dei beni confiscati propone alla Grigoli distribuzione un accordo per garantire il futuro occupazionale dei lavoratori licenziati

Saranno aperte a giorni, da parte dell'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, le procedure di licenziamento collettivo dei circa 130 lavoratori del Gruppo 6 Gdo

ma si prospetta una nuova possibilità occupazionale per i dipendenti. A renderlo noto sono i segretari provinciali della Filcams Cgil, della Cisl Palermo-Trapani e della Uiltucs Uil di Trapani che, ieri, hanno tenuto un'assemblea con lavoratori dopo aver incontrato i rappresentanti dell' "Agenzia".

Il licenziamento dei lavoratori del Gruppo 6 Gdo scaturisce a seguito della sentenza emessa dal Tribunale di Marsala che ha ritenuto inammissibile il concordato preventivo che prevedeva la cessione del ramo di azienda, relativo ai punti vendita del Gruppo alla società Esse Emme Srl.

Per garantire, comunque, il futuro occupazionale dei lavoratori, l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha annunciato, ai sindacalisti, che proporrà ai sindaci dei Comuni coinvolti nella vertenza del Gruppo 6 Gdo la cessione delle licenze del "gruppo" alla Grigoli Distribuzione, società anch'essa confiscata e proprietaria degli immobili.Secondo quanto prospettato dai rappresentanti dell' "Agenzia dei beni sequestrati e confiscati ai segretari Anselmo Gandolfo della Filcams Cgil, Franco Lo Sciuto per la Cisl Palermo -Trapani e Mario D'angelo della Uiltucs Uil, l'obiettivo della nuova proposta sarebbe quello di riproporre, questa volta a nome della Grigoli Distribuzione e non del Gruppo 6 Gdo, alla Esse Emme Srl l'accordo indicato qualche mese fa.

In particolare l'accordo prevederebbe l'acquisizione da parte della Esse Emme Srl della forza lavoro del Gruppo 6 Gdo, adesso dichiarato fallito, compresi i 35 lavoratori del Cedi, Centro di distribuzione. Inoltre, in caso di nuove assunzioni l'azienda subentrante - che sembra essere intenzionata a esprimere parere favorevole all'accordo - dovrebbe impegnarsi ad assumere altri 35 lavoratori del Cedi.

"Durante l'incontro di ieri con i lavoratori – affermano Gandolfo, Lo Sciuto e D'Angelo – abbiamo vagliato tutte le proposte possibili per garantire il loro futuro occupazionale. L'accordo proposto dall' Agenzia dei beni confiscati va in tal senso, pur non garantendo il mantenimento degli inquadramenti lavorativi già acquisiti. Riteniamo, invece, che le posizioni vadano mantenute pertanto chiederemo alla Esse Emme di rispettare le mansioni finora svolte dai lavoratori".

Intanto ieri il senatore Vincenzo Santangelo, capogruppo del M5S, ha presentato un'interrogazione sul Gruppo 6 Gdo. "Dal 1983 a oggi - afferma il Senatore -  solo il 15% delle circa duemila aziende confiscate alla mafia sono ancora attive sul mercato. Quasi sempre il fallimento si lega a un amministratore giudiziario, che non riesce ad amministrare l'azienda confiscata alla mafia"

"La gestione delle aziende confiscate - aggiunge - rischia di essere soltanto finalizzata al mantenimento degli amministratori e non a quello delle aziende e alla salvaguardia dell'occupazione. Si devono evitare gli scandali, di questi giorni e nello specifico la dichiarazione di fallimento del gruppo 6 Gdo, dal 2007 sotto l'amministrazione giudiziaria di Nicola Ribolla, super pagato per far morire l'impresa e rendere disoccupati circa 400 dipendenti". "Non è normale che i tre quarti del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata - conclude Santangelo - siano nelle mani di poche persone che li gestiscono spesso con discutibile efficienza e senza rispettare le disposizioni di legge".

19/06/14  14,45

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