Fa discutere anche a Mazara il “muezzin bill” di Israele. Perché non vietare anche il suono delle campane delle chiese?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Marzo 2017 12:25
Fa discutere anche a Mazara il “muezzin bill” di Israele. Perché non vietare anche il suono delle campane delle chiese?

Come è risaputo il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, ama molto far sentire la propria voce anche su questioni internazionali che hanno delle ricadute a livello locale. Proprio questa mattina il primo cittadino mazarese è intervenuto in merito ad una vicenda che è destinata ad alimentare le tensioni fra Israele ed i musulmani e non solo.

Si tratta infatti dell’approvazione del testo definitivo del disegno di legge votato ieri in prima lettura dalla Knesset, il Parlamento israeliano, che dovrebbe vietare l'appello alla preghiera musulmana lanciato dagli altoparlanti, lo chiamano il “Muezzin Bill”. “La gente ha il diritto di dormire -hanno spiegato i deputati Robert Ilatov, Oded Forer, Yoav Kisch e Moti Yogev, i "paladini del sonno tranquillo" in quanto promotori del provvedimento- riferendo della levataccia alla quale all’alba sarebbero costretti gli israeliani ebrei che abitano in Galilea dove vi sono decine di moschee”.

“Il primo di Ilatov e Forer, del partito di estrema destra Yisrael Beitenu –riporta Michele Giorgio inviato de Il Manifesto- sostiene che il volume degli altoparlanti usati nei luoghi di preghiera sarebbe «irragionevolmente forte» e causa di grave disturbo, quindi è da tenere basso, al minimo. La seconda versione, proposta da Yogev (Casa ebraica) e Kisch (Likud), vieta a tutti i luoghi pubblici di culto di utilizzare i sistemi di altoparlanti tra le 23 e 7 del giorno successivo e prevede multe fino a 10.000 shekel (circa 2600 euro). Si parla genericamente di luoghi di culto ma è evidente che la legge riguarda solo le moschee, visto che in quella fascia oraria solo il muezzin chiama alla preghiera usando gli altoparlanti. E’ salva la sirena dello shabat che entra in azione al tramonto”.

Sulla questione il Sindaco di Mazara del Vallo interviene così: “A Mazara del Vallo l'appello del muezzin fa parte ormai della nostra cultura e chi, come me, è cristiano non si sente offeso dall'appello alla preghiera musulmana. Sono ben altri i motivi del disturbo alla quiete pubblica! L’appello del muezzin fa parte della nostra cultura. Nessuna offesa per noi cristiani”. Cristaldi (in foto n.2) aggiunge pure: “Sarebbe interessante se i componenti del Parlamento Israeliano facessero una visita nella nostra città. Scoprirebbero che i valori della multiculturalità, della multi religiosità e del rispetto sono ancora ben presenti e sono il fulcro della pacifica convivenza”.

Pur partendo da prospettive diverse, siamo d’accordo con quanto affermato dal sindaco Cristaldi e vogliamo aggiungere altro. Ricordiamo che proprio nel centro storico di Mazara del Vallo i cristiani ed i musulmani professano ognuno la propria religione fianco a fianco, basti pensare, ad esempio alla presenza a pochi metri, in piazza San Francesco, nel centro storico mazarese, di una chiesa, quella di San Francesco e di un edificio ormai da anni adibito a moschea (vedi foto n.1) e dalla cui terrazza, attraverso un altoparlante, per cinque volte al giorno viene recitata la preghiera da parte del muezzin; non è un caso che in quel piazzale compreso fra la moschea e la chiesa da cinque anni, nell’ambito della manifestazione Blue Sea Land, a questa parte si recita una preghiera par la pace alla presenza di rappresentanti di diversa religione.

A Mazara del Vallo il canto del muezzin, grazie al vento, viene ascoltato anche nei quartieri periferici della Città quasi a sottolineare l’influenza araba nella sua storia e la sua interculturalità ed interreligiosità, una ricchezza che forse non fa dormire chi fa dell’integralismo e del razzismo i propri cavalli di battaglia. Vogliamo poi parlare di quanto avviene a bordo dei pescherecci mazaresi ove da decenni pescatori cristiani e musulmani convivono pacificamente, lavorano e mangiano insieme e pregano in orari diversi rispettandosi?

Non sappiamo se via sia un intento provocatorio alla base del provvedimento del Parlamento israeliano. In Terra Santa il muezzin chiama alla preghiera i musulmani cinque volte al giorno dal 637, quando il patriarca greco-ortodosso Sophronius firmò l’accordo con il califfo Omar che sancì il controllo islamico su questa regione. Nel 2017 dovrà farlo a voce bassa, tra le 23 e le 7 del mattino. O forse sempre”.

Alla Knesset si è quasi arrivati alle mani, con i deputati arabi (palestinesi con cittadinanza israeliana) Ahmed Tibi e Ayman Odeh della Lista Araba Unita che hanno stracciato i fogli con la bozza del provvedimento accusando di “razzismo” i suoi promotori. Odeh ha avvertito che i cittadini arabi non rispetteranno la legge se sarà approvata.

Ma in 69 anni dalla fondazione dello Stato di Israele nessuno aveva avvertito la gravità di questo “dramma”, fino a quando non sono intervenuti i parlamentari? Per lo stesso motivo –ci chiediamo noi- qualcuno domani potrebbe svegliarsi di colpo a causa dell’assordante suono delle campane delle chiese che scandiscono da sempre l’orario e chiederne la loro interruzione. 

Negli ultimi venti anni sottolinea il Centro dei diritti umani B’Tselem: “Israele ha adottato misure per sottrarsi ai suoi obblighi di fronte al diritto internazionale e per non pagare alcun risarcimento a palestinesi innocenti danneggiati dalle sue forze di sicurezza. Vi è stato un forte calo nel numero delle denunce presentate dai palestinesi a causa dell’archiviazione nel 95% dei casi da parte della magistratura militare”.

Vi immaginate: uno Stato laico e moderno (come dovrebbe essere l’Italia) dove si vietano sia i rintocchi delle campane che l’appello del muezzin? Qual'è allora la differenza fra Israele (molto influente nelle economie di grandi potenze occidentali) e quegli stati di religione islamica ove non è permesso nemmeno costruire chiese ne tantomeno professare la religione cristiana con il rischio di essere martoriati?

Francesco Mezzapelle

09-03-2017 13,00

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