Caso Denise, Tony Pipitone: “il rancore non aiuta la ricerca…”

Il padre non biologico della bimba scomparsa 19 anni fa ha scritto una lunga lettera ed ha aperto una pagina su facebook

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Giugno 2023 16:03
Caso Denise, Tony Pipitone: “il rancore non aiuta la ricerca…”

“Pronto ad un confronto diretto e pubblico con la signora Piera Maggio”. A dirlo è Tony Pipitone, padre, non biologico, di Denise Pipitone, la bambina sequestrata a Mazara del Vallo l'1 settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. La bambina sparita è nata infatti da una relazione tra Piera Maggio e Piero Pulizzi, ma questo si seppe soltanto dopo il sequestro. Dopo un periodo Piera Maggio e Tony Pipitone si separarono, dopo alcuni anni di silenzio mediatico sulla loro relazione negli ultimi mesi i due si sono lanciati messaggi rancorosi in merito alla stessa vicenda della piccola Denise.

Tony Maggio non avrebbe digerito alcune parti del libro di Piera Maggio ove si parla di lui. Adesso ha aperto una pagina facebook Tony e Denise Pipitone dalla parte del cuore ed ha anche condiviso la raccolta fondi attraverso “Gofundme” per sostenere le ricerche avviata dall’ex pm Maria Angioni; iniziativa non condivisa da Piera Maggio. Tony Pipitone rilancia il suo ruolo nella vicenda di Denise con lettera pubblicata sui social.

Ecco quanto si legge:

La mia vita è segnata da un filo indissolubile che conduce me ed il mio cuore alla mia dolce Denise. Io sono stato, sono e sarò, per sempre, il padre di quella dolce bimba che il primo settembre 2004 è stata strappata all’amore dei suoi cari. Non ho mai cercato clamore, visibilità mediatica né la cerco adesso. Mi trovo, mio malgrado, incastrato in una triste guerra fatta di parole sbagliate, di giudizi dettati da rancore e da cattiveria. Tutto ciò a me non appartiene. Per questo devo, spero per l’ultima volta, dei chiarimenti a chi mi dice che io non ho cercato mia figlia.

L’ho sempre fatto. La mia voce era ed è quella dei magistrati e del mio legale che mi ha rappresentato nei tre gradi di giudizio. A chi mi accusa di non essere stato visibile mediaticamente, rispondo che ho dovuto superare il trauma del tradimento, perché di tradimento si è trattato, e di inganno. Perché scoprire che la propria moglie, contrariamente a quanto raccontato, non abbia ricorso alla procreazione assistita, ma che invece abbia generato tua figlia con un altro uomo è un inganno, anche se proviene da Piera Maggio.

Non è stato facile ho pensato di non farcela, di non potere andare avanti, mi mancava il fiato e la vita mi sembrava inutile. Ero rimasto da solo e mi sono affidato alla giustizia. Nonostante ciò, non ho puntato il dito contro nessuno e non ho chiesto l’addebito della separazione, cosa che avrei potuto fare. Sono stato composto e moderato. Oggi mi ritrovo senza lavoro, ciò in conseguenza del pignoramento del mio misero stipendio di soli 500 euro. Vendetta, ripicca? O solo miseria e grande tristezza? Come definire tutto ciò? Io, comunque, nonostante tutto e tutti andrò avanti con la testa dritta, le spalle larghe e le braccia protese verso la speranza di riabbracciare entrambi i miei figli, Kevin e Denise.

Oggi, anche grazie a mia moglie Marisa, sono un uomo più consapevole, anche delle mie debolezze. Desidero soltanto la verità, nel rispetto delle vite e dei sentimenti di ognuno di noi, convinto che il rancore non conduca a niente e, soprattutto, non aiuti la ricerca”. Infine Tony Pipitone ha così concluso: “Sono pronto ad un confronto diretto e pubblico con la signora Piera Maggio”. (in foto Tony Pipitone in un'intervista di circa un'anno fa a Quarto Grado)

Francesco Mezzapelle 

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