Villaggio dei Pescatori: “Più topi che elettori”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Dicembre 2013 08:43
Villaggio dei Pescatori: “Più topi che elettori”

Il Villaggio dei pescatori, situato nel popoloso quartiere mazarese "Trasmazaro", rappresenta un pezzo di storia della città. Meta irrinunciabile di altisonanti comizi elettorali di ogni candidato a Sindaco

che si rispetti, libero territorio di politici di ogni ordine e grado che nel tempo lo hanno utilizzato - e continuano a farlo - come bacino di voti, millantando lavori eseguiti o promessi lavori da eseguire (spesso lavori di ordinaria amministrazione ma annunciati in pompa magna come operazioni straordinarie); il quartiere oggi appare in condizioni di semiabbandono.

Passeggiando fra le sue strade interne, nei marciapiedi e nei viali che costeggiano i fabbricati e le aiuole, sembra che lì il tempo si sia fermato. Le case sembrano sempre le stesse, molte appaiono in condizioni fatiscenti, qua e là qualche lavoro di ristrutturazione ma senza logica di uniformità rispetto a tutto l'agglomerato abitativo. Le aiuole sono piene di erbacce alte e piante selvatiche, lasciate completamente all'incuria. I cittadini residenti lamentano la scarsa pulizia e la presenza di topi. Ma quel che risalta agli occhi è soprattutto la mancanza di arredo urbano, a parte qualche vecchia panchina. Non si capisce poi perché nel Villaggio non siano presenti, almeno quelli, gli arredi in ceramica, tanto cari all'Amministrazione Cristaldi, collocati un po' ovunque per tutta la città (giare, piastrelle e mattonelle).

La storia. Il Villaggio dei Pescatori s'iniziò a costruirlo alla fine degli Anni Cinquanta, ai tempi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, quando i Ministri, durante le campagne elettorali, facevano a gara, a modo loro, per risolvere le povere condizioni di vita dei pescatori di Mazara del Vallo. Allora la maggior parte delle abitazioni dei pescatori mazaresi si concentravano nei cortili di "lu Picu" e "la Pilazza", all'interno della Casbah, facilmente raggiungibili da Piazza Regina; i vecchi quartieri avevano bisogno di un risanamento.

Fu così che - come raccontano le opere letterarie dell'On. Salvatore Giubilato, ex Sindaco di Mazara - si volle creare un nuovo quartiere dei pescatori. Ma il Villaggio fu costruito in un luogo, a quel tempo, poco agevole, lontano dal centro abitato, a destra del fiume Mazaro, quasi sul mare. Per circa tre anni il quartiere rimase disabitato, privo di strade e servizi essenziali. Pochissimi lavoratori del mare si sistemarono in quegli alloggi, anche per l'esosità dei canoni d'affitto previsti dal bando di assegnazione; molti pescatori rimasero nel cuore della vecchia città.

Così andò a finire che quelli che si sistemarono nel Villaggio appartenevano alle più svariate categorie.

Recentemente l'Amministrazione comunale - come si è appreso dal Consigliere Francesco Foggia che si è fatto portavoce - ha disposto delle somme urgenti per risolvere il problema della riparazione di una condotta fognaria delle acque reflue, che causava gravi disagi di carattere igienico-sanitario agli abitanti del Villaggio. "Si tratta comunque di un'azione isolata rispetto ad una logica progettuale che interessi il risanamento dell'intero quartiere - critica l'ex consigliere comunale Davide Titone, da sempre attento ai problemi del Villaggio dei Pescatori - E' un quartiere abbandonato a se stesso ed in condizioni poco dignitose, i cittadini residenti lamentano carenze igienico-sanitarie ed è necessaria un'azione di bonifica e di derattizzazione dell'area. Se l'Amministrazione non sarà sensibile a tali problematiche - ha affermato Titone - c'è il rischio che in primavera ci saranno più topi che elettori..".

Vincenzo De Santi

04-12-2013 9,30

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