Una targa in memoria di Matteo Asaro “Batarollo” nel 50° anniversario della sua morte

Iniziativa dei nipoti del noto imprenditore che contribuì alla grandezza della marineria di Mazara del Vallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Ottobre 2023 13:25
Una targa in memoria di Matteo Asaro “Batarollo” nel 50° anniversario della sua morte

In memoria di Matteo Asaro imprenditore lungimirante e generoso, il cui amore per il mare recò benessere sviluppo alla comunità di Mazara del Vallo”. Questo quanto si legge nella targa apposta, ieri presso il cimitero comunale, sulla lapide (vedi foto di copertina) di Matteo Asaro in occasione del 50esimo anniversario della morte (8 ottobre 1973). L’iniziativa è stata promossa dai nipoti del noto imprenditore mazarese che ha contribuito con la sua opera alla grandezza della marineria di Mazara del Vallo.

Ecco la sua biografia ricostruita attraverso il racconto di alcuni suoi familiari. Matteo Asaro nacque il 6 ottobre 1900. A 6 anni perde la mamma. Fu il padre, emigrato in America, a prendere il soprannome di “Batarollo”, affibbiato vista la sua mole che lo costringeva ad aprire entrambe le ante delle porte per uscire ed entrare dai locali; soprannome che poi, come suole avvenire nella marineria mazarese, distinse i suoi discendenti fino ad oggi considerato anche il numero di famiglie locali che portano il cognome Asaro, il più diffuso in Città.

Il giovanissimo Matteo Asaro cominciò a lavorare dimostrando il suo talento grazie anche alle sue capacità fisiche di reggere gli sforzi. Iniziò con le barche a sarde a costruire la sua fortuna. A 15 anni Matteo “Batarollo” fece il suo esordio nel settore del commercio del pesce, vendeva pesce fresco di paranza nel mercato della marina di Mazara del Vallo e anche in altre città dell’entroterra siculo. Negli anni ’30 Matteo, consolidata una buona posizione economica, decide di investire nell’attività armatoriale con l'acquisto del primo peschereccio presso l'Isola di Lampedusa, così diventò uno del più noti armatori di Mazara del Vallo con un'importante flotta, fra i suoi pescherecci si ricordano gli altri pescherecci Emissole, Ange, Giuseppina Asaro e Nuovo Thinus.

Nel frattempo Matteo Asaro metteva su famiglia ed in Città oltre alle sue doti imprenditoriali gli si riconoscevano anche quelle relative alla sua forza fisica, si narra anche di un combattimento con un fortissimo circense nel quale “Batarollo” ebbe la meglio grazie anche alla sua astuzia che lo portò a mettere giù quell’uomo vincendo la sfida e venendo festeggiato in Città. Nella prima metà del novecento, Matteo Asaro grazie al supporto dei figli intraprese una nuova attività aziendale: l’industria conserviera, il cui prodotto principale della lavorazione erano le sarde e le alici salate che venivano conservate in piccole tinozze di legno.

Questa attività dava occupazione a circa 250 persone. La vera svolta alla propria attività arrivò aprendo la frontiera della “catena del freddo” nel settore ittico, Asaro la ebbe grazie alla costruzione delle prime celle di congelamento e conservazione del tonno che permettevano lo stoccaggio del prodotto in grandi quantità. Fu una rivoluzione, la famiglia Asaro cominciò a coniugare, e ciò fino ai giorni nostri, tradizione ed innovazione adattandosi perfettamente ai cambiamenti relativi ai cicli di vita delle imprese e ai nuovi mercati sempre più concorrenziali.

Purtroppo il lavoro frenetico in tutti quegli anni, senza mai fermarsi, sempre pronto a cogliere nuove opportunità, misero a dura prova il fisico, seppur possente, di Matteo che cominciò ad accusare problemi cardiaci che lo accompagnarono fino alla sua morte. Di Matteo Asaro “Batarollo” in molti in città ricordano anche il suo grande cuore ed il forte sentimento di solidarietà nei confronti dei più disagiati, sempre pronto ad aiutare chi gli richiedeva un aiuto; fu anche uno dei cofondatori della Chiesa di S.

Pietro nel nascente quartiere di Trasmazaro, qui fu incessante l’aiuto fornito al “boccone del povero”. (in foto gallery familiari di Matteo Asaro "Batarollo" presso la su tomba nel cimitero di Mazara del Vallo).  

Francesco Mezzapelle

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