Una punta di Sal. Gaber cantava: "destra-sinistra". E le ideologie?

Il trasformismo politico oggi si annida soprattutto nelle liste e movimenti civici

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Dicembre 2023 16:40
Una punta di Sal. Gaber cantava:

Negli ultimi anni è diventata quasi una moda dire che “sinistra” e “destra” non esistono più e che siamo oramai nell’era delle post-ideologie. Una stupidaggine immensa quanto l’infinità dell’universo. Le ideologie esistono ed esisteranno sempre, finché ci sarà l’uomo. Il vero problema è che oggi mancano le persone in grado di rappresentarle e incarnarle. A Terracina, in ossequio proprio all’anzidetto teorema, hanno dedicato una piazza a Giorgio Almirante e una a Enrico Berlinguer, in nome della “pacificazione nazionale”.

L’ideologia rappresenta un complesso di valori che orientano un determinato gruppo organizzato tracciandone il percorso politico, economico e sociale. Chi propugna la fine della destra e della sinistra e dell’era della post-ideologica non può farci credere che non esistono più i valori e le convinzioni che orientano l’agire politico all’interno di uno Stato. Si può dire che questi valori siano mutati, ma la sostanza resta inevitabilmente la stessa. Facciamo un esempio pratico. Prendiamo l’essere umano e i suoi diritti fondamentali e analizziamo i Paesi che rispettano i diritti di libertà e quelli che invece li calpestano.

Ci troviamo di fronte a due ideologie diverse che fanno venir meno, di fatto, la teoria della “fine delle ideologie”. Potremmo mai mettere sullo stesso piano ideologico nel rispetto dei diritti umani Arabia Saudita e Italia? Non credo! Diffido molto di chi sostiene che destra e sinistra non esistono più o peggio che siano ormai la stessa cosa. Chi sostiene una simile scemenza di solito è un trasformista che vuole nascondere i valori che lo ispirano nel fare politica, poiché spesso non ha valori o se li ha sono strumentali ai propri egoismi.

Destra e sinistra hanno una visione opposta dell’idea di Stato. Diritti civili, diritti umani e Stato sociale hanno un significato diverso e spesso opposto tra chi è di destra e chi di sinistra. Destra e sinistra hanno perso le loro componenti qualificanti e appaiono due schieramenti in contrapposizione soltanto perché ormai lo scopo del politico è di accaparrarsi la poltrona. Schieramenti che annusano gli umori della gente, semplificano i problemi, creano il nemico, il capro espiatorio e a colpi di slogan populistici si aggiudicano il consenso. Aveva ragione Giorgio Gaber nella sua bellissima canzone “Destra-Sinistra” in cui con arguzia profetizzava la morte delle ideologie e la nascita di un’epoca dove gli stereotipi di destra e sinistra si sarebbero sostituiti ai loro veri valori.

Si avvicinano le elezioni, quelle amministrative in cui sarà presente il comune di Mazara e quelle Europee. Come si presenteranno i partiti e, nel caso delle amministrative, anche le liste civiche? Destra e sinistra? Centro destra e centro sinistra? Ragazzi non siamo in una partita di calcio! Siamo seri! Però bisogna stare attenti perché a volte si registra un fenomeno per cui una forza politica o un singolo individuo cambiano idea e colore da un giorno con l’altro, per convenienza, calcolo o illuminazione spirituale.

E’ sufficiente che un piccolo gruppo di deputati del Parlamento nazionale cambi casacca per influenzare in modo decisivo la politica, in modi non sempre chiari al grande pubblico. Va detto: non è che negli altri sistemi politici il trasformismo non esiste — semplicemente, può essere meno evidente. Negli oltre 150 anni di storia italiana moderna, però, si sono visti alcuni ribaltoni oggettivamente importanti o divertenti. Non sono mancati e non mancano a Mazara, specialmente in questi ultimi anni con le liste civiche che si presentano numerose ad ogni elezione amministrativa comunale.

Un candidato viene eletto nella sua lista civica ma dopo qualche mese passa ad un altro raggruppamento ed alla fine della consiliatura avrà cambiato casacca due – tre volte. Non cade mai il sindaco perché eletto dal popolo ma il trasformismo determina, in consiglio comunale, dibattiti, a volte, inconcludenti magari davanti a qualche telecamera con dichiarazioni barbose che motivano magari la scelta. Tutto il mondo è Paese ma al cittadino che ha votato per il candidato di una lista o di un partito, ritrovarlo dopo qualche mese o anno, militare sotto un’altra bandiera, dà non solo fastidio ma di essersi sbagliato sul tipo di uomo o di donna sui quali ha investito le sue simpatie, le sue idee, la sua fiducia.

Certo la pratica del trasformismo non è di oggi e nemmeno di ieri, partiamo da lontano, da quando l’Italia nemmeno esiste — esiste però il Regno di Sardegna, che di lì a qualche anno unificherà il paese, governato dal primo ministro Camillo Cavour. Oggi viene ricordato, con buone ragioni, come uno dei padri della patria, ma pochi sanno che arrivò al potere attraverso un atto di trasformismo politico estremamente raffinato. 1852. Cavour Benso Conte di Cavour fa parte del governo di centrodestra, presieduto da Massimo D’Azeglio, come ministro dell’Economia.

Una posizione che non gli basta. Decide quindi di appoggiarsi al centrosinistra per destabilizzare il governo, facendo leva sull’opinione pubblica liberale che teme un irrigidimento delle libertà civili e di stampa. Il governo D’Azeglio, grazie a questa manovra, cade nell’aprile 1852; viene imbastito un nuovo esecutivo, un governicchio, della durata di soli sei mesi. Nel novembre dello stesso anno Cavour diventa finalmente capo del governo, posizione che ricoprirà fino alla morte, nel 1861.

E gli esempi potrebbero continuare fino ai nostri giorni, sia Roma, che a Palermo e a Mazara. Tutto il mondo è Paese ed è chiaro che qualsiasi sistema politico deve essere animato da partiti e uomini politici all’altezza: e quelli italiani non sempre lo sono stati. Parliamo di uomini di partito e non di candidati nelle liste civiche, che sono lontani dalla politica attiva. Buon anno a tutti.

Salvatore Giacalone

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza