Nell’itinerario arabo-normanno, le Città di Mazara del Vallo e Troina rappresentano un paesaggio e una memoria ineliminabile. Un ponte ideale che, attraversando Monreale, Palermo e Cefalù, unisce la Sicilia Occidentale con quella Orientale in una costellazione di sguardi cromatici quanto sonori incommensurabili. Eppure nel 2015 (39ª Sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale svoltasi a Bonn), nel “Percorso Arabo-Normanno dichiarato dall'UNESCO 'Patrimonio mondiale dell'umanità'” ,Troina e Mazara del Vallo non vi figuravano.
Il percorso UNESCO, nella “Lista dei patrimoni dell'umanità”, per di più indicava solo alcuni monumenti di Palermo, Monreale e Cefalù, e lasciava fuori altre realtà importanti della Sicilia come quella dei due nostri centri. Troina, infatti, risulta essere la prima capitale normanna della Sicilia: il Conte Ruggero la scelse come sede del potere politico-militare negli anni della conquista (il geografo arabo Edrisila ricorda come un “fortalizio” e “desiderato soggiorno”). Mazara del Vallo, dal canto suo, con la sua splendida arcata marina, fu sede governativa e dimora dello stesso Conte Ruggero che, nel 1097, come conquistatore e legislatore ne fece la prima assise del “Parlamento” siciliano.
Il geografo Edrisi che vi soggiornò non mancò, nel suo “Libro di Ruggero”, di elogiarne ancora l’identità: “splendida ed eccelsa città, cui nulla manca, non ha pari né simili, se si riguardi alla magnificenza delle abitazioni e del vivere, se all'eleganza dell'aspetto e degli edifici, questa città non ha più dove arrivare (…)”.
Mazara e Troina, inoltre, anche oggi, al di là del percorso Arabo-Normanno, sono nelle condizioni di accogliere i visitatori con offerte artistico-culturale e naturalistiche di tutto rispetto!
Per Mazara vogliamo ricordare – oltre all’Arco Normanno (recentemente restaurato), la Chiesa di S. Nicolò Regale e l’Abazia di Santa Maria delle Giummare – il Museo del Satiro, il centro storico con le tante chiese barocche, il Teatro Garibaldi, la Fontana di piazza Mokarta e la Mostra permanente delle opere del Maestro Pietro Consagra.
“La Cittadella normanna di Troina” – come scrive lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa – è l’unica emergenza tipologica di fortificazione medievale siciliana dotata ancora di quasi tutti gli elementi architettonici strategici. Una nota non trascurabile e una memoria architettonica non certo da rimanere godibile solamente ai nativi del luogo o a sparsi e casuali visitatori. Sono chiaramente delineabili le mura, le torri e le porte del baglio. Le porte di accesso alla Cittadella erano spessori murari non comuni e penetravano il fortilizio con profondi corridoi coperti (lunghi quanto lo sviluppo delle murature soprastanti). Nessuna apertura privata poteva essere praticata nei corridoi di accesso: ciò rientrava nei piani della strategia di difesa del complesso fortificato”.
Troina oggi, oltre un patrimonio architettonico civile e religioso di pregio, è nelle condizioni di offrire – grazie alla lungimiranza del suo ex Sindaco (adesso deputato regionale) Sebastiano Fabio Venezia –un’interessante Sistema museale: l’Antiquarium archeologico, il Lapidarium civico, la Mostra permanente sul libro antico, il Museo della Fotografia di Robert Capa, il Museo diffuso della Storia Normanna, la Pinacoteca civica d’arte moderna e il costituendo Museo d’Arte Contemporanea.
Al punto, ora, un auspicio! Si augura un intervento della deputazione regionale, sia della Sicilia Occidentale che di quella Orientale, volto a far inserire, ampliandolo, il “Percorso Arabo-Normanno dichiarato dall'UNESCO 'Patrimonio mondiale dell'umanità'”, i luoghi memorabili di Troina e Mazara del Vallo. Due altre realtà siciliane singolari e come tale da valorizzare per un godimento estetico-culturale comune e diffuso oltre gli stessi limiti territoriali di confine.
Nell’attesa che questo accada, è opportuno (un altro auspicio) che le Amministrazioni civiche di Mazara del Vallo e di Troina si presentino con gli accordi di un GEMELLAGGIO. Dopotutto, nelle loro storie e origini, i punti di rilievo – in comune – non mancano per riconoscersi nella legittimità e accortezza dell’iniziativa e delle sue finalità. Non per ridondanza, tale gemellaggio favorirebbe viaggi-scambio fra componenti delle due realtà e svilupperebbe anche iniziative comuni (concerti, convegni, mostre, etc…) orientate a dare nuovi orizzonti e creatività ai rispettivi territori.
Giacomo Cuttone