Ultime della sera: “Una serie di momenti”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Luglio 2020 18:22
Ultime della sera: “Una serie di momenti”

In questi giorni alcune visioni e circostanze mi hanno suscitato forti riflessioni esistenziali in particolare sullo scorrere del tempo e sulla sua essenza. Mi piacerebbe in poche righe riuscire a trasmettervi qualcuna di queste sensazioni. Tanti di noi in questi giorni sono stati col naso all’insù ad osservare la scie e l’evoluzione del passaggio della cometa NEOWISE. Un fenomeno unico del panorama celeste che solletica gli studiosi della materia ma anche tanti curiosi e appassionati.

La cosa però che mi ha fatto riflettere è che per poterla rivedere nel nostro panorama cosmico dovremo aspettare 6683 anni. Ovviamente noi di questa epoca non ci saremo; ho però cercato di immaginare nella mia piccola mente che tipo di percorsi, che luoghi, che infinità si troverà ad attraversare questa cometa in questo periodo di tempo. Il solo pensiero mi ha fatto venire le vertigini e non solo per la relatività della nostra presenza su questo pianeta ma anche per la infinita prateria del cosmo che riesce ad accogliere un corpo celeste viaggiante per un periodo cosi’ ampio.

Vi confesso che la mia vertigine è proseguita per diverso tempo ma non mi ha aiutato a definire qualcosa di preciso se non quello di sentirmi come un piccolo testimone di un “momento” che mi è stato consentito di vivere e di interpretare. Sulla stessa scia la mia mente ha proseguito a circolare nei suoi pensieri stimolata da due tristi circostanze che mi sono successe. La prima è quella della morte di una collega a soli 37 anni per un male incurabile. Sara ha combattuto con tutte le sue forze ma si è ritrovata alla fine a trascorrere il suo ultimo periodo presso una struttura di terapie palliative che l’hanno accompagnata senza accanimenti.

La seconda riguarda la storia di una ragazza di 17 anni colpita da leucemia fulminante la quale decide di non oltraggiarsi con inutili cure ma di dedicare le sue ultime forze a vivere con forte passione dei “momenti” ed esperienze che non le era mai capitato di poter vivere. Ebbene, per entrambe queste due tristi storie mi sono chiesto come si possa “vivere” sapendo di dover presto morire? Come si riesca ad affrontare le porzioni di tempo, i “momenti” che ti portano verso quell’unica direzione? Cosa aiuta a sostenere queste circostanze? Come farei io al loro posto? Non ho risposte ma solo ammirazione.

Non ho angoscia ma solo speranza. Chiudo sperando di non avervi troppo turbato: “La nostra vita è una serie di momenti. – Ognuno di questi è un viaggio fino alla fine”.   Mare calmo

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