Un’altra pagina bianca. Nessuna voglia di scrivere. Il fragore delle bombe arriva fin qui. L’allarme antiaereo riecheggia ad intervalli più o meno regolari. Arriva fin qui tutto l’orrore che frantumava la voce di mia madre quando ci raccontava di quella volta. Quando la radio annunciò l’entrata in guerra dell’Italia. Pronunciava questa parola e restava muta per un po’. Poi tornava a raccontare. Di quando avevano dovuto lasciare la Casa delle case e si erano rifugiati nelle grotte di Miragliano. “Eravamo sfollati...”, diceva, e questo aggettivo risuonava con tutto il suo carico di angoscia.
E poi la fame, quella che ti attorciglia le budella e distrugge le madri che non riescono a sfamare i figli. “Non soffrirò mai più la fame…”, diceva mentre gustava il cannolo della domenica. E quell’unica bomba caduta sulla Casa delle case, preannunciata dall’allarme antiaereo che faceva arricciare le carni. “Quando suonava l’allarme antiaereo ci facevamo ancora più piccoli...”, diceva e io la vedevo, bambina, con le braccia ad abbracciare le ginocchia, stretta a sua madre e ai suoi fratelli più piccoli, perché il grande era partito per la guerra.
Non ho voglia di scrivere, ho solo voglia di pregare e così, in questo tempo di quaresima che preannuncia la pasqua di resurrezione, innalzo al cielo le preghiere che condivideremo per il precetto metropolitano, nella parrocchia di San Nicolò da Tolentino, con Don Adriano Titone e le sorelle francescane.
Signore, ascolta la mia preghiera.
E il mio grido giunga a Te.
Dio della Fede, ti preghiamo per la Chiesa, per il caro Papa Francesco, per i Vescovi delle nostre Diocesi, per tutti i preti e le suore. Sostienili nel servizio quotidiano, fa che siano attenti ai bisogni del popolo, rafforzali nella fedeltà ai tuoi precetti e nella fiducia incondizionata alla tua Santa volontà. Noi ti preghiamo.
Dio della Speranza, ti preghiamo per i nostri governanti ed in particolare per tutti gli amministratori dei comuni che formano questa terra di Sicilia. Fa che non perdano mai di vista la visione che li ha condotti a scendere in campo, per migliorare le condizioni dei cittadini e contribuire allo sviluppo dei territori, affondando le radici nella cultura della legalità e della trasparenza. Noi ti preghiamo.
Dio dell’Amore, ti preghiamo per tutte le persone che stanno soffrendo per la perdita di un loro caro in questi duri anni di pandemia e di isolamento. Fa che possano trovare consolazione tra le braccia amorevoli di Maria, Madre Tua e di tutta l’umanità. Noi ti preghiamo.
Dio della Tenerezza, ti preghiamo per tutte le bambine ed i bambini del mondo, ma in particolare per quelli che stanno soffrendo le guerre, la fame, la sete, l’abbandono, la fuga. Fa che trovino sempre un abbraccio, un tetto, acqua e cibo, libri, quaderni e matite colorate. Noi ti preghiamo.
Dio della Pace, ti preghiamo, ti invochiamo, ti supplichiamo. Illumina le menti e i cuori dei potenti che tengono il mondo col fiato sospeso. Fa che i negoziati prevalgano sulle dimostrazioni di prepotenza. Aiuta questa umanità smarrita e inorridita a ritrovare il senso della vita, della solidarietà, della fraternità e non quello della morte, della sopraffazione e dell’odio. Noi ti preghiamo.
di Antonella MARASCIA
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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